Il premio Reset-DoC al film sulla babele delle lingue tra i bambini immigrati

Da Reset-Dialgues on Civilizations

Si è aperta a Roma, l’8 aprile 2015 la quinta edizione di RendezVous, il festival dedicato al nuovissimo cinema d’Oltralpe. Come ogni anno il viaggio attraverso le storie e i volti del cinema francese contemporaneo parte dalla capitale per poi toccare, con focus e invitati speciali, le città di Napoli, Palermo, Bologna, Torino, e da quest’anno Lecce. Iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall’Institut français Italia, in collaborazione con uniFrance films, con la partecipazione dell’Accademia di Francia a Roma Villa Medici.

Il nostro premio per il dialogo
Per il terzo anno l’associazione culturale internazionale Reset-Dialogues on Civilizations (www.resetdoc.org) collabora con RendezVous, assegnando un premio speciale all’autore capace di raccontare, grazie ad un uso originale del linguaggio cinematografico, un mondo plurale, rielaborando concetti quali: identità, diversità, diaPremio Resetdoc Bertuccellilogo.

Istituito nel 2013 e assegnato prima a Laurent Cantet e poi a Rithy Panh, quest’anno il premio Reset-DoC per il dialogo va alla regista Julie Bertuccelli che con il bellissimo documentario “La cour de Babel” (Squola di Babele) ha affrontato con grande sensibilità i temi fondamentali della lingua, dell’infanzia e dell’integrazione nella scuola della società multiculturale, in un’opera che si distingue per lo spirito di dialogo e di apertura mentale verso le differenze.

Il premio è stato consegnato alla regista dalla presidente dell’associazione Reset-Dialogues Nina zu Fürstenberg in occasione dell’anteprima romana del film, il 9 aprile presso il Cinema Quattro Fontane. “La cour de Babel” sarà proiettato a Napoli (10 aprile, con un focus speciale alla presenza della regista), Bologna (12 aprile) e Torino (17 aprile).

Bologna, dopo il film un dialogo sulla scuola multiculturale
In occasione della proiezione bolognese del film, il 12 aprile alle 20.45 presso il Cinema Lumière della Cineteca di Bologna, Reset-Dialogues invita il pubblico a una discussione sul valore dell’insegnamento nella Babele delle classi multiculturali insieme a Mariachiara Giorda, studiosa di storia delle religioni all’Università di Torino, e Marwa Mahmoud, educatrice e responsabile dell’offerta educativa interculturale per il centro Mondinsieme di Reggio Emilia.

Julie Bertuccelli e il suo cinema
Il cinema di Julie Bertuccelli viaggia in costante equilibrio tra realismo e immaginazione. Registra le emozioni del quotidiano, si alimenta di poesia e sentimenti, emozioni e umorismo, spensieratezza e tristezza, dubbio e mistero. Nata nel 1968 a Boulogne-Billancourt, figlia d’arte (il padre è il regista Jean-Louis Bertuccelli), studia filosofia e dopo la formazione all’Atelier Varan, inizia la carriera come aiuto regista lavorando con autori come Krzysztof Kieslowski, Bertrand Tavernier, Otar Iosseliani, Emmanuel Finkiel e Rithy Panh. Dal 1993 realizza documentari per Arte, France 3 e France 5. La Fabrique des Juges (1998), pedinamento del percorso di formazione dei magistrati francesi vince l’Heritage Award (Prix du Patrimoine Immatériel) al Cinéma du Réel. Ricevono premi anche i successivi Bienvenue au Grand Magasin (1999), “commedia documentaria” sulla vita quotidiana degli impiegati delle Galeries Lafayette, e Le Merle Siffleur (2006), intenso e intimo ritratto del maestro georgiano Otar Iosseliani. “Quando si gira un documentario, succedono cose imprevedibili. Quando si gira un film, la situazioneJulie-Bertuccelli è simile e differente allo stesso tempo perché tutto deve essere creato da zero. Forse perché vengo dal cinema del reale, credo che la realtà sia molto più forte di qualsiasi cosa creata artificialmente”. È la premessa all’opera prima Depuis qu’Otar est parti (2003), Gran Premio della Semaine de la Critique e Caméra d’Or al Festival di Cannes 2004 e Premio César per il miglior esordio. In questa commedia tragica e grottesca sull’assenza, i legami, l’attesa e la menzogna, Bertuccelli incrocia tre sguardi generazionali femminili tra Tbilisi e Parigi: la giovane Ada, la madre Marina e la nonna Eka, che vivono in un vecchio appartamento dove attendono trepidanti notizie di Otar, figlio adorato di Eka emigrato in Francia. Un vero e proprio mito, che muore all’improvviso in un incidente. È allora che Marina elabora l’inganno e con la complicità di Ada, tiene nascosta la notizia alla vecchia madre. Una bugia finirà per capovolgere le loro vite. Una sincerità profonda, fatta di attenzione a dettagli, giochi affettivi, piccole angherie, sguardi di speranza e silenzi, che ritorna in L’Arbre, presentato in Concorso a Cannes nel 2010 e tratto dal romanzo di Judy Pascoe, interpretato da Charlotte Gainsbourg. È una storia familiare, ambientata nel “Grande Nulla” australiano, una riflessione su vita e morte che prende strade simboliche e fantastiche, quelle di “un film per adulti, fatto con tenerezza e umorismo”. Un apologo sulla rinascita che “gioca con la possibilità di un mondo sovrannaturale pur essendo profondamente radicato nel realismo e nella semplicità”. Innocenza, entusiasmo e tumulti interiori che animano La Cour de Babel, ritorno al documentario che segue una classe d’accoglienza di una scuola parigina, composta da 24 studenti di 24 nazionalità diverse. Scambi, conflitti e gioie che animano ragazzi con un solo desiderio: la speranza per un futuro migliore.

Il festival RendezVous 2015
RendezVous invita il pubblico italiano al viaggio nei territori sempre nuovi del cinema d’Oltralpe, con una programmazione che attraversa tutti i generi, dalla produzione popolare a quella più sofisticata, dai campioni di incasso alle pellicole indipendenti. Come ogni anno, le anteprime saranno accompagnate da incontri, dibattiti, masterclass, animate da artisti francesi e italiani.
Più di trenta titoli, per un viaggio alla scoperta della ricchezza del cinema francese che a Roma avrà luogo in quattro sedi: il Cinema Quattro Fontane e la Casa del Cinema ospitano la Sezione Novità e Anteprime, panoramica completata da Cineasti del presente e dalla CARTE BLANCHE A MATHIEU AMALRIC, sezioni curate dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, mentre il Maxxi – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, sarà sede di un evento speciale dedicato al rapporto tra arte e cinema.
Ad accendere i riflettori sul festival saranno proprio gli artisti francesi presenti: Michel Hazanavicius, Co-Presidente de L’ARP, Costa-Gavras, Fanny Ardant, Robert Guédiguian, Romain Goupil, Lucas Belvaux, Loic Corbery, Thomas Cailley, Stefan Liberski, Julie Bertuccelli, Éric Toledano, Olivier Nakache, Mathieu Amalric, Jean Paul Rouve, Thomas Salvador, Cédric Kahn, Alain Fleischer.

Tutte le informazioni sul festival dal sito dell’Institut Français Italia.

Il trailer di RendezVous

Vai a www.resetdoc.org

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