Da Reset-Dialogues on Civilizations
Nell’ambito della ventunesima edizione del Capalbio International Short Film Festival, che si svolgerà nella cittadina toscana dal 24 al 27 luglio, l’associazione internazionale Reset-Dialogues on Civilizations, fondata da Nina zu Fürstenberg e Giancarlo Bosetti, conferirà il Premio Reset‐Dialogues on Civilizations per il dialogo interculturale al cortometraggio “Vivo e Veneto” (Italia 2014, 8’), presentato nella rassegna Corti Comedy e diretto dal giovane regista Francesco Bovo, classe 1985, autore del soggetto insieme ad Alessandro Pittoni.
Vivo e Veneto racconta l’incontro e l’evoluzione del rapporto di un biciclettaio italiano con il suo nuovo apprendista, un ragazzo africano. Le giornate passate insieme nell’officina sono scandite dalle piccole riparazioni artigianali di cui l’uno insegna e l’altro impara i segreti, da qualche battuta in dialetto veneto (l’unico idioma che il maestro artigiano sembra conoscere), pranzi frugali, piccole incomprensioni (linguistiche? culturali? generazionali?) che alla fine, per uno scherzo più maldestro che malevolo del principale, sfociano nella rottura, e poi nella riconciliazione, forse nell’amicizia tra i due. Nei pochi minuti del corto emergono i tratti di un rapporto complesso, in cui la cosiddetta ‘integrazione’ non è un concetto astratto, quella condizione ‘ideale’ quanto inarrivabile della società globalizzata su cui spesso speculano media e politici tendenziosi per decretarne, afflitti, l’irrealizzabilità (politica, culturale, linguistica, economica..), omettendo colpevolmente di comprenderne e raccontarne anche la dimensione umana, quotidiana, dell’incontro tra persone reali, che lavorano, soffrono, scherzano, litigano, insomma vivono e talvolta convivono, per scelta o per forza.
Proprio di questo incontro, invece, Vivo e Veneto è un piccolo affresco, essenziale e onesto: quello tra l’artigiano capace e ‘vecchia maniera’, quasi analfabeta, pochi sorrisi, rude e diretto (qua non ghe sè bisogno de curriculi e de monade varie..) ma infondo d’animo gentile, tutto officina, dialetto e ombre di vino al bar degli amici, e il giovanotto africano, forte e impulsivo come tutti i ragazzi, migrante entusiasta e alfabetizzato (“leggo Goldoni per imparare il dialetto veneto..e certo che in Africa abbiamo il computer!”), che per necessità e condizione sarà l’erede della sapienza di un mestiere che il biciclettaio non riesce a trasmettere al proprio fiòlo, il quale proprio non ne vuole sapere e una bicicletta non sa neanche come ga xe fatta…(sta sempre su, col computer, il computer!). Sono personaggi diversi, per certi versi contrapposti e inconciliabili, che però – questo il film ci racconta – vivono in uno stesso mondo, quello reale e inesorabile dell’Italia in cui si te voi magnare, ti ga da lavorare, il mondo in cui i problemi propri e altrui si conoscono perché si vivono sulla propria pelle (mi g’ho bisogno, anca ti t’ha bisogno, semo in do’ che g’han bisogno), quello in cui qualcuno – non tutti, forse solo i migliori – si dimostra ancora capace accettare ‘l’altro’ e i suoi bisogni, di superare le differenze personali, culturali, linguistiche senza tanti giri di parole, ma con armi più semplici, a volte più efficaci: la leggerezza, l’ironia non volgare, l’invito a bere un caffè insieme.
Il premio Reset-DoC Intercultural Dialogue 2014
Il premio Reset-Dialogues on Civilizations che l’associazione conferirà per la terza volta nell’ambito di Capalbio cinema vuole essere destinato all’opera cinematografica nel genere “corto” che si distingua per la chiarezza ed efficacia di una comunicazione che attraversi le frontiere tra diverse culture, specie quelle che i fondamentalismi e l’estremismo amano mettere in tensione, tra Nord e Sud del Mediterraneo, tra Est e Ovest, tra mentalità distanti per etnia, lingua, religioni, tradizioni, codici di comportamento. Reset-Dialogues on Civilizations è onorata di premiare “Vivo e Veneto”, per la sua capacità, esercitata con sintesi ed eleganza cinematografica, di smantellare pregiudizi e stereotipi aprendosi a una visione delle dimensioni altre che restituiscano allo spettatore, di ogni cultura, il senso di una comune umanità, nel rispetto dei diritti umani e con uno sguardo capace di trasmettere il senso della pari dignità che la condizione umana merita nelle più diverse forme di civiltà.
Sabato 26 luglio alle ore 21 in Piazza Magenta, il premio di quest’anno sarà consegnato al vincitore dal deputato Khalid Chaouki, da molti anni vicino a Reset-Dialogues on Civilizations, con cui ha collaborato in numerose occasioni e battaglie per i diritti di minoranze e migranti, e con il quale è in corso di pubblicazione un libro per la collana dei libri di Reset-Marsilio.
“Vivo e Veneto”, gli autori
Francesco Bovo (Monselice, 1985) frequenta il DAMS di Padova dove si laurea in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Multimediale. Parallelamente alla passione per il cinema si appassiona anche al teatro, lavorando come tecnico luci e audio presso il Teatro delle Maddalene. Tra le sue fonti di ispirazione Stanley Kubrick, Tim Burton e David Fincher.
Alessandro Pittoni (Padova, 1984) si laurea in Economia presso l’Università di Padova. Dal 2011 riveste il ruolo di Responsabile Marketing & Eventi nell’associazione no-profit Cineforum Antonianum, storico filmclub patavino. Attualmente lavora come producer e autore di contenuti video brandizzati.
Parlando del loro lavoro, gli autori Francesco Bovo e Alessandro Pittoni spiegano, “Come meglio esprimere l’integrazione se non partendo dall’ironia a volte feroce della nostra terra? L’idea è nata pensando a certi ambienti lavorativi in cui i ritmi imposti non prevedono molte gentilezze e in cui devi prima fare che capire. Vivo e veneto racconta una situazione surreale quanto vera: per chi viene da fuori l’incapacità di comprendere le regole che vengono impartite è all’ordine del giorno. Diviso in quadri temporali dallo stile asciutto e semplice, il cortometraggio è stato da subito pensato in bianco e nero, prendendo ispirazione dalle opere del primo Jim Jarmusch.” (Francesco Bovo e Alessandro Pittoni)
Regia: Francesco Bovo, Alessandro Pittoni
Soggetto: Francesco Bovo
Sceneggiatura: Francesco Bovo, Alessandro Pittoni, Federico Fava, Marco Zuin
Fotografia: Marco Zuin
Suono: Riccardo Cattapan
Montaggio: Davide Vizzini, Marco Fantacuzzi
Con Valerio Mazzuccato (il biciclettaio), Moses “Salogo Ras” Kibuuka
I premi Reset-DoC degli anni precedenti
Due anni fa, in occasione dell’edizione 2011 del festival, l’associazione Reset-Dialogues on Civilizations ha premiato con il “Reset-DoC Award 2011 for Intercultural Dialogue”, Idyll, del regista norvegese Morten Hovland. Il premio Reset-DoC 2013 è andato invece alla regista irlandese Claire Dix, per il cortometraggio “Alia”.
2014 – Capalbio Cinema RI/pensa il festival
Dopo 20 anni di cinema, di protagonisti e di emozioni, Capalbio Cinema ripensa la missione del festival. Così il festival, che per vocazione e DNA ha avvicinato i giovani ai Maestri, si pone nuovi traguardi. La 21a edizione che si terrà dal 24 al 27 luglio sarà tutta all’insegna della RI/GENERAZIONE e dedicata ai maestri del futuro, cioè i giovani talenti a cui il festival si rivolge e sui quali, con spirito di rifondazione, vuole scommettere.
“La ventunesima edizione, con lo Zero davanti (021) – dice il direttore artistico Tommaso Mottola – esprime il nostro desiderio di rinnovarci e di provare a immaginare i prossimi “20 anni di Capalbio Cinema” insieme ai giovani filmaker e alle grandi istituzioni internazionali.”
In quest’ottica delegazioni straniere, tra le quali quella del Sundance Festival, saranno ospiti a Capalbio per stabilire un dialogo in una prospettiva di internazionalizzazione del festival. Capalbio dunque come crocevia e luogo dove in futuro il grande cinema venga a ripensarsi e dove i giovani talenti possano collaborare tra loro, incontrare il loro futuro e affermarsi nel mondo.
Ospite d’onore dell’edizione 021 sarà Pietro Scalia, premio Oscar per JFK e Black Hawk Down, montatore di Il gladiatore, tanti altri film di Ridley Scott e della saga The Amazing Spider Man. Scalia terrà una master class per i giovani autori in concorso a Capalbio, i diplomati del Centro Sperimentale di Cinematografia e per i pochi fortunati che si prenoteranno per tempo.
Capalbio Cinema, diretto da Tommaso Mottola è stato fondato da Stella Leonetti. Padrino del Festival fu nel 1994 Michelangelo Antonioni. Il Festival ha il sostegno del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Toscana e del Comune di Capalbio e i patrocini tra gli altri di: ANICA, AGISCUOLA, ADCI, FICE, SNGCI.
Focus Romania
Quest’anno il Festival propone un Focus sulla Romania che presenta il meglio della cinematografia breve rumena. In relazione al tema della RI/GENERAZIONE ci fa conoscere la nuova generazione di cineasti rumeni che si sta affermando tra i maggiori festival internazionali. Il Focus Romania propone tre sottosezioni tra loro complementari con ben 14 sorprendenti cortometraggi che formano una vera e propria sezione del festival.
Il Focus sulla Romania si pone inoltre nella linea del dialogo con la comunità rumena di Maremma ormai da anni perfettamente integrata nel territorio capalbiese. Capalbio, dunque, come crocevia e luogo di incontro e di confronto ma anche di radicamento del rapporto con il territorio in un’ottica di sinergia culturale tesa a riaffermare identità e differenze.
Uno sguardo alla produzione italiana
I titoli italiani presenti nelle varie sezioni sono: Un Uccello Molto Serio di Lorenza Indovina in competizione, A Passo d’Uomo di Giovanni Aloi nella sezione Onde Corte, Vivo e Veneto di Francesco Bovo nella sezione Corti Comedy, Secchi di Edo Natoli nella sezione Junior Kids, Homo Homini Bisonte di Emanuele Simonelli nella sezione Junior Teens, Non sono Nessuno di Francesco Segre, Risorse Astratte di Adriano Cambiago e Mona Blonde nella sezione dedicata al Centro Sperimentale di Cinematografia. Sempre per la sezione dedicata al Centro Sperimentale di Cinemarografia i cortometraggi di diploma di tre affermati autori di oggi: Incontro di Notte di Liliana Cavani, La Colpa e la Pena di Marco Bellocchio, Passeggiata di Buon Mattino di Folco Quilici.
Concorso Internazionale
Un Uccello Molto Serio di Lorenza Indovina
Onde Corte
A passo d’uomo di Giovanni Aloi
Junior Kids
Secchi di Edo Natoli Junior Teens
Homo Homini Bisonte di Emanuele Simonelli
I Diplomi del Centro Sperimentale di Cinematografia
Mona blonde di Grazia Tricarico
Non sono nessuno di Francesco Segre
Risorse astratte di Adriano Candiago
Undici…Dodici di Marta Corradi
I Diplomi d’Autore del Centro Sperimentale di Cinematografia
Incontro di notte di Liliana Cavani
La colpa e la pena di Marco Bellocchio
Passeggiata di Buon Mattino di Folco Quilici
Corti Comedy
Vivo e Veneto di Francesco Bovo
Tutte le informazioni su www.capalbiocinema.com