Il Corriere della Sera: “Obama vince. E ora i vecchi problemi”. Il quotidiano ricorda che ricomincerà la battaglia su “tasse e debito”, ed offre un editoriale di Alberto Alesina: “Gli Stati Uniti spendaccioni sono un rischio”. A centro pagina un articolo parla dell’Europa: “Draghi avvisa i tedeschi. ‘La crisi può colpirvi’”.
La Repubblica: “La festa di Obama, il gelo delle Borse. Le agenzie di rating minacciano di declassare gli Usa. Apertura a Romney: ‘Accordo sull’economia’. Paura in eurolandia. Draghi: anche Berlino a rischio. Scontri ad Atene”.
La Stampa: “La nuova America di Obama”. “Al lavoro dopo la vittoria in un Paese diviso. ‘Il meglio deve ancora arrivare’. Ma le Borse europee chiudono in ribasso. Allarme di Moody’s”.
L’Unità: “Il trionfo di Obama: rialziamoci insieme”. “Il Presidente riconfermato con 303 voti contro i 206 di Romney. Il discorso della vittoria: ‘Il meglio deve ancora venire’. Ma la Camera resta ai Repubblicani”.
IL Fatto quotidiano mette in evidenza la notizia che “Obama esulta, i mercati no”.
Il Giornale: “La guardia di Finanza nella sede del Pd. Fiamme Gialle in cerca di prove per l’inchiesta sulla segretaria di Bersani. E il pm chiede 11 mesi per il governatore rosso Errani”. In evidenza anche un titolo con foto di Mussolini: “Quando il duce ci salvò dalla crisi. Il saggio storico di Bruno Vespa”. Sotto, si parla del Pdl: ieri Berlusconi, di ritorno dal Kenya, ha incontrato
Usa
Il Foglio ed Europa, tra gli altri, offrono il discorso di Barack Obama. Il quotidiano del Pd offre una analisi sulla composizione del Congresso, e sulla polarizzazione tra Stati “blu”, Democratici, e “Rossi”, Repubblicani. Un altro articolo, firmato da Filippo Sensi, si sofferma sullo sconfitto e il suo partito: “Fondi di Tea (Party)”.
Anche Giuliano Ferrara su Il Foglio parla della sconfitta di Romney. La vittoria di Obama “è di misura”, ma – a giudizio del direttore del quotidiano – può innescare un ciclo nuovo di egemonia dei Democratici, capaci di costruire – di fronte alla “Right nation” a destra – una “right coalition”.
Sul Corriere della Sera due articoli raccontano della composizione sociale dei votanti democratici: “L’operaio restituisce il favore”, dove si analizzano i dati delle contee dell’Ohio sede di fabbriche Gm o Chrysler, determinanti nel far vincere Obama in quello Stato. Le contee “miracolate” dal Presidente non hanno viceversa perdonato a Romney un articolo scritto nel 2008 in cui chiedeva che le due aziende automobilistiche fossero lasciate al loro destino.
Un altro articolo si sofferma sul voto degli immigrati ispanici: “I cuore democratico dei latinos. Ovunque gli ispanici hanno votato compatti per Obama. Con un’unica eccezione, i cubani anti castristi di Miami”.
Luigi Zingales, sul Sole 24 Ore, offre una riflessione dedicata da una parte ai problemi economici degli Usa, disoccupazione innanzitutto, e poi a quella che l’economista considera una necessaria riforma del sistema di finanziamento della politico. “Oggi il tipico rappresentante al Congresso è costretto a fare 400 eventi di raccolta fondi all’anno”, in cui i parlamentari sono “costretti a mendicare”, e in cui le imprese “si sentono ricattate”. Obama potrebbe riformare questo sistema, dice Zingales.
Alberto Alesina, sul Corriere della Sera, parla del “fiscal cliff”, quel “precipizio fiscale frutto della pericolosa combinazione che si verifica a fine anno, quando termineranno alcune agevolazioni fiscali e contemporaneamente partiranno tagli di spesa automatici”. Non basterà aumentare di un po’ le aliquote per i ricchissimi. Serve “concentrare la spesa sociale sui veri deboli e non su aiuti a pioggia”, “riformare la bomba a orologeria di Medicare, aggredire e non posporre il problema dei sistemi pensionistici pubblici disastrati, semplificare un sistema fiscale bizantino eliminando detrazioni e sgravi a questo o quel settore solo perché sono particolarmente ben rappresentati da lobby”.
Molti quotidiani si soffermano anche sui voti su molti referendum statali. “Dai referendum nasce l’altra America”, scrive per esempio il Corriere.
Politica
Ieri Silvio Berlusconi ha incontrato Angelino Alfano, per definire il regolamento delle primarie del centrodestra. “’Con le primarie state suicidando il Pdl’”, scrive La Repubblica, secondo cui “Berlusconi striglia Alfano”, scrive di un “clima tesissimo” tra il segretario e il leader del partito, e aggiunge che il regolamento scritto per definire le regole delle primarie è già diventato “carta straccia”.
Il Giornale: “Primarie, il sì del Cav: ‘Fate come vi pare’. E riparte per il Keny”. Secondo il quotidiano cè il “via libera” del Cavaliere dopo 4 ore di discussione. Tensione con gli ex An. Iberlusconi adesso cerca casa a Malindi”. Un altro articolo spiega che il modello di primarie cui pensano nel Pdl è quello “americano”, con la “convention finale”.