Merkel: niente aiuti senza controlli

La Repubblica: “Crisi, Merkel avvisa l’Europa, ‘Niente aiuti senza controlli’. L’Italia pronta a chiedere subito lo scudO2.
A centro pagina: “Nozze gay, Pd nella bufera. Il Pdl tornerà Forza Italia”.

Corriere della Sera: “Il piano dei beni in vendita”, “Primi contatti con Qatar, fondi Usa e banche d’affari”, “Dalle caserme ai servizi: le tappe del governo. Merkel: niente aiuti senza controlli”.
In evidenza anche i titoli su “la politica e i casi aperti”, ovvero: “Berlusconi: tornerà ilnome Forza Italia. Minetti verso l’addio” e, per il Pd: “Nozze gay, Pd diviso. Di PIetro e Grillo: noi siamo favorevoli”.

La Stampa, grande titolo a centro pagina: “L’Ue frena sul salva-spread”, “Berlusconi alla Bild: addio Pdl, torna Forza Italia. E attacca la Merkel”, “Monti prepara i decreti su spending rewiew e crescita. Dalla Cancelliera nuovo monito: niente aiuti senza controlli”.
Sotto la testata: “Siria, il volo segreto delle armi iraniane con scalo in Europa, ‘Nascoste su aerei di linea in Germania’”.
A centro pagina, con foto da un campo agricolo dell’Illinois: “La siccità americana spaventa il mondo”, “Colpite 1016 contee del Midwest agricolo. Si teme un’impennata dei prezzi in tutto il pianeta”.

L’Unità si occupa della crisi Pd sul fronte nozze gay: “Grillo come Berlusconi”, “Il comico insulta Rosy Bondi: problemi con il vero amore non ne ha mai avuti”, “Il Cavaliere disse: è più bella che intelligente. Anche Di Pietro cerca di cavalcare il confronto nel Pd”.
In taglio basso: “La patrimoniale s’aggira per l’Europa”, “La Germania si divide sul ‘prestito forzoso’: Cdu contro, Spd a favore. Merkel insiste sul rigore. In Italia scontro sui tagli ai Comuni. Emiliano: puniscono i più virtuosi”.

Il Giornale, in riferimento allo “spirito del ’94” (quello con cui nacque Forza Italia): “Ripartiamo da meno tasse”, “Oggi vertice economico in casa Pdl. E’ l’occasione per realizzare il sogno liberale: Stato, fisco e partiti più snelli”, “Alfano dà l’ultimatum alla Minetti: ‘Si deve dimettere subito da consigliere'”.
In prima la foto del presidente di Confindustria insieme a Romano Prodi, entrambi in tenuta da ciclismo, sport di cui sono appassionati: “Squinzi umilia Prodi. In bici”.

Crisi

La cancelliera Merkel “torna all’attacco”, scrive La Repubblica spiegando che è tornata a sventolare la “bandiera del rigore” con un’inetervista allla tv pubblica Zdf in cui ha confermato che non ci saranno aiuti ai Paesi europei in difficoltà se non si potranno controllare i loro piani di austerità: “qualunque tentativo di dire siamo solidali ma senza controllare nulla, senza alcuna contropartita, non avrà la possibilità con me o con la Germania”, ha scnadito la Merkel. Secondo il quotidiano la dichiarazione va letta soprattutto in chiave interna, poiché la cancelliera è stata criticata per una presunta arrendevolezza sullo scudo anti-spread proposto da Mario Monti. E il governo italiano sarebbe pronto a chiedere l’intervento dello scudo, nal caso ad agosto fosse necessario fronteggiare un attacco degli speculatori: un timore che Monti avrebbe espresso a diversi suoi interlocutori. Ecco perché, anche alla luce del declassamento del nostro rating da parte di Moody’s, sarebbe aumentato il pressing italiano perché la prossima riunione dell’Eurogruppo, in agenda per venerdì 20 luglio, sia risolutiva per fissare le regole di operatività dello scudo e la dotazione di adeguate risorse finanziarie.
La Stampa intervista il presidente della Consob Giuseppe Vegas e lo sollecita a commentare proprio il declassamento di Moody’s. La risposta di Vegas: “Da luglio dell’anno scorso -fra banche e debiti sovrani- Moody’s ha prodotto sull’Italia 27 giudizi. Questa volta lo ha fatto a poche ore da un’importante emissione di titoli di Stato a tre anni. Può essersi trattato di coincidenza, ma quando le coincidenze si moltiplicano, i sospetti diventano leciti”. Poi sottolinea che “i fondamentali dell’Italia non giustificano giudizi così severi. Il punto di vista delle tre agenzie di rating -Standard and Poor’s, Moody’s e Fitch- è soggettivo, eppure ha valore legale. Al di sotto di un certo rating le regole di vigilanza impongono ad un fondo di investimenti l’obbligo di disinvestire i titoli. Questo non va”. Il cronista fa notare che dall’inizio della crisi, cioè dal 2008, si parla della eliminazione di questo valore legale. Vegas: “Da tempo ci sta lavorando il commissario (Ue) Barnier. Qualche passo avanti si è fatto, penso alle regole che affidano all’Esma alcuni compiti di controllo come quello sulla trasparenza della proprietà degli operatori. Ma è ancora troppo poco”. Quali limiti bisognerebbe introdurre? “Penso al fatto che non è impedito a chi è azionista di un’agenzia di rating di speculare su un titolo sottoposto a rating da quella stessa agenzia”.
La Repubblica interpella 5 economisti: “nessuno dei nostri interlocutori -spiega il dossier- si fa l’illusione che il ciclone Moody’s sia passato” e tutti invitano l’Europa “a lanciarsi con più coraggio sulla via della crescita”. I cinque esperti intervistati sono: Angelo Riccoboni (“Sviluppo prioritario, ma è il momento di regolare i mercati”), Paolo Guerrieri (“Non è sventato il pericolo greco, ora rischiamo noi”), Fabrizio Pezzani (“Subito la Tobin tax per scoraggiare la speculazione”), Rainer Masera (“Una stretta sui cds -credit default swaps, certificati che dovrebbero assicurare contro il fallimento dei debiti sovrani- potrà contenere gli effetti distorsivi”), Tito Boeri (“Danno già fatto, l’Italia risentirà del nuovo rating”).

Politica

Non si placano le polemiche dopo l’Assemblea nazionale del Pd che, sabato scorso, si è chiusa con la decisione di non porre ai voti alcuni ordini del giorno che avrebbero impegnato il partito sui matrimoni gay e le primarie.
La Repubblica intervista il pd cattolico Fioroni: “Il Pd -dice- ha votato un documento favorevole al riconoscimento dei diritti delle persone che convivono in una coppia di fatto e alla loro regolamentazione tramite un presidio giuridico. E’ una scelta chiara, per la prima volta messa in un programma di governo, che garantirà le coppie conviventi. Un risultato significativo”. Cos’è un presidio giuridico? “E’ un complesso normativo per garantire i diritti all’eredità, alla casa, all’assistenza sanitaria, eccetera, che sono così riconosciuti”. E “solo 38”, all’assemblea, hanno votato contro il documento approvato, dice Fioroni. Chiede il cronista: il documento sui diritti è prudente per non pregiudicare la futura alleanza con l’Udc? Fioroni spiega che quel testo votato “può essere certo una base comune per rilanciare l’alleanza tra moderati e riformisti”. Sulla pagina di fianco, intervista al senatore Ignazio Marino, tra gli ispiratori del ‘documento dei laici’ all’assemblea Pd: dice che nel documento proposto “non si parlava dei matrimoni gay, che erano invece previsti negli ordini del giorno di Concia e Scalfarotto”. Tuttavia, spiega Marino, la sua esperienza di vita negli Usa lo ha convinto a cambiar posizione anche sulle adozioni da parte di coppie omosessuali: quegli adolescenti avevano una vita felice. Secondo Marino Rosy Bindi “indossa ancora le lenti del Novecento”. E  su embrioni, testamento biologico, diritto a rifiutare l’alimentazione aritficiale “si deve rispondere”.
Intanto Grillo e Idv tentano di spiazzare il Pd, definendolo “non credibile”, secondo la sintesi de La Stampa, che racconta delal decisione del comico genovese e del leader Di Pietro di aprire alla questione nozze gay. La risposta dei democratici: siete degli sciacalli.
Sullo stesso quotidiano, stessa pagina, intervista alla deputata Paola Concia: “Bindi, basta con l’arroganza di vedere noi gay come esagitati”.
La stessa Rosy Bindi, intervistata dal Corriere, dice invece: “Aiuterò Bersani. senza di noi non vince”. La Bindi sottolinea che in Francia, Inghilterra e germania sono regolate le unioni civili: ecco perché ci si è mossi in quel solco e sul documento il 95% del partito ha trovato la sua unità.
Sul fronte del Pdl, La Repubblica intervista il sindaco di Roma Alemanno: “Un ritorno al passato non è digeribile. Silvio ora deve accettare le primarie”, dice, invocando un chiarimento a lanciando la sua lista civica. Secondo Alemanno se dal voto le forze politiche usciranno in sostanziale equilibrio, l’ipotesi larga coalizione non si può scartare. Poi dice di essere in disaccordo con il governo su molte cose, “ma per il Pdl è necessario mantenere un rapporto con il premier”.
Quanto a Berlusconi, secondo La Stampa ha deciso di attaccare la Merkel: in un’intervista alla Bild dice di volere “una Germania che sia più europea, non il contrario”. Secondo il Cavaliere la cancelliera segue “una politica di risparmi eccessiva”.

Su L’Unità un’indagine sulle intenzioni di voto: ricerca condotta tra il 9 e il 12 luglio, mille contattati tramite esatrazione causale dall’elenco telefonico. Il risultato viene riassunto così: “Avanti Pdl e Pd. Scendono gli altri tranne Grillo”. Pdl al 18,5%, Pd al 25,5%, Lega al 3%, La Destra di Storace al 2,5%, Fli al 3,1%, Udc al 7,9%, Idv al 7,5%, Sel al 6,6%, Rc-Pdci all’1,9%, Radicali all’1,5%, Alleanza per l’Italia allo 0,6%.

Internazionale

La Repubblica riferisce che l’incontro tenuto dalla segretaria di Stato Usa Clinton con i generali egiziani, all’indomani di quello con il neopresidente Morsi, ha suscitato la collera della piazza: la folla l’ha contestata, considerando l’incontro col maresciallo Tantawi una “provocazione” ed ha lanciato pomodori al grido di ‘Monica’ (Lewinsky). Anche la comunità copta ha contestato la visita.
L’Unità intervista Tawakkul Karman, donna yemenita vincitrice del Nobel per la pace 2011. “Cos’altro deve succeder in Siria?”, “Quante altre stragi di innocenti, quanti altri bambini, quante altre donne devono morire, o essere torturati, stuprati, perché il mondo insorga contro il regime disumano di Assad che ogni giorno si macchia di crimini ignobili, efferati?”. Sono queste le domande che la premio Nobel avanza.
Su La Stampa una corrispondenza da New York riferisce l’allarme dei servizi segreti sauditi, secondo cui l’Iran sfrutterebbe la Germania per spiedire armi a Damasco. Lanciarazzi e missili su aerei di linea per aggirare l’embargo. I pasdaran iraniani userebbero Beirut come base e ricorrerebbero all’aiuto degli Hezbollah.
Su La repubblica, attenzione per la rabbia degli Indignati nelle piazze di Tel Aviv, dopo che un uomo si era dato fuoco contro il governo. Ha deciso di farlo proprio in mezzo ai manifestanti che hanno ripreso le proteste sociali di un anno fa: “un movimento per dare voce e diritti agli israeliani poveri, deboli e reietti” come lui, choisa La Repubblica, ricordando che il quotidiano Haaretz ha citato il caso del giovane tunisino Bouazizi, che si immolò dando il via alla rivolta tunisina.

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