Il Corriere della Sera apre con l’incontro tra il Papa e il Presidente Napolitano: “Un appello alla Concordia”, “l’incontro al Quirinale e la preoccupazione per le tensioni politiche”. “Napolitano: clima avvelenato. Il Papa: sforzi contro la crisi”.
A centro pagina il quotidiano si sofferma sul “caso Cancellieri”, dopo le notizie di altre telefonate tra il Ministro e la famiglia Ligresti: “Nel Pd si riapre il caso Cancellieri”.
In alto invece le dichiarazioni del president dell’Inps, che ieri per mezza giornata hanno creato polemiche: “Il giallo dei conti Inps a rischio. L’allarme del Presidente dell’Ente, poi la rassicurazione”. E poi: “Redditi, imprenditori ‘poveri’”.
A fondo pagina il quotidiano dà notizia di una sentenza di un tribunale a Bologna: “Una bimba in affido a una coppia gay. La sentenza di Bologna, contrari i pm”.
Il Giornale: “A rischio le pensioni. Ma buttano sei milioni in chiacchiere”, “allarme Inps: non ci sono i soldi. Intanto la Camera della Boldrini spende e spande per eventi e convegni”. Di spalla il Pdl: “Berlusconi tira dritto, spaccatura più vicina (anche nella sinistra)”. A centro pagina, con una grande foto: “Cancellieri, nuovi guai. C’è aria di dimissioni. Spuntano due telefonate (taciute) con i Ligresti”.
La Repubblica: “Le bugie della Cancellieri. Almeno sei telefonate tra il marito del ministro e il fratello di Salvatore. Il Guardasigilli: è accanimento”. “Fu lei a chiamare Antonino. Il Pd diviso sulla sfiducia”. Il titolo di aperture è per l’incontro Napolitano-Papa Bergoglio: “Napolitano al Papa: ‘Lei ci insegna il dialogo, ma il clima è avvelenato”. A centro pagina: “Evasione, la beffa dei redditi Irpef: dipendenti più ricchi degli imprenditori”. In evidenza anche una intervista con il “capo di Air France” sulla vicenda Alitalia: “Delusi da Alitalia, il debito è un macigno”.
Il Sole 24 Ore: “Alitalia, non di Air France all’aumento di capitale. Il Presidente de Juniac: la società è troppo indebitata, ma restiamo partner leale e serio”. Di spalla: “Cancellieri Ligresti, nuove telefonate. Per Letta caso chiuso”. In alto si dà conto della prima audizione di Janet Yellen al Congresso Usa: “Non ci sono bolle, la Fed va avanti con gli aiuti”
La Stampa: “Prima casa, niente tassa per l’80 per cento”. E poi: “Lavoro e povertà, il Papa al Quirinale denuncia il dramma sociale del Paese”. L’editoriale del quotidiano è titolato “Francesco alleato di Napolitano”. “Fisco, i redditi degli italiani: i dipendenti guadagnano più degli imprenditori”.
Il Fatto: “Sfiducia Cancellieri. I contorcimenti del Pd”, “Repubblica rivela un’altra lunga telefonata della ministra ai Ligresti. lei il giorno dopo davanti ai magistrati aveva parlato di un semplice sms. Pesano sempre di più i rapporti stretti tra il Guardasigilli e una famiglia coinvolta in gravi reati”.
Ma la foto in prima pagina immortala Berlusconi e Adriano Galliani, sotto il titolo: “L’ultima trovata di B., Galliani ad di Firza Italia”.
Cancellieri
Sul Corriere della Sera un articolo di Dino Martirano e Giovanni Bianconi torna a soffermarsi sul caso Cancellieri. “Offensiva del Pd e M5S sulla telefonata ad Antonino Ligresti. Il Guardasigilli ha avuto contatti telefonici in estate con la famiglia di Giulia Ligresti, arrestata insieme alla sorella Jonella e al padre Salvatore. ‘Non accetto sospetti, Nino è un amico, il mio medico”. Un altro titolo: “Il Guardasigilli: ma se sono d’intralcio trarrò le conseguenze”.
Su La Stampa ci si sofferma sul Pd: “Cancellieri, Democratici spaccati. Civati al sindaco: sfiduciamola”. Il quotidiano spiega che Civati lancia quasi una sfida a Renzi, che pure aveva criticato Epifani e la gestione della vicenda Cancellieri: “Siccome lui conta su una larga schiera di deputati”, dice Civati parlando di Renzi, “è probabile che la decisione passi” . Civati parla della decisione di riunire il gruppo Pd e prendere una decisione sulla mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle prima del voto in Aula. “Altrimenti ci troveremmo di fronte al solito equivoco”, dice Civati.
Napolitano-Papa
Ieri Papa Francesco è stato in visita al Quirinale. La Stampa punta l’attenzione sulle parole del capo dello Stato: “Napolitano: ‘In Italia c’è un clima avvelenato'”, “E il Pdl con Brunetta lo attacca: non ha fatto nulla per stemperarlo”. Di fianco: “La svolta ‘social’ di Francesco su disoccupazione e immigrati”, “Nessuna richiesta bioetica, ma collaborazione contro la crisi”. Un altro articolo racconta come il Papa si sia recato al Quirinale a bordo di una Ford Focus: “Come un cittadino comune nel traffico della Capitale”.
Sul Corriere della Sera: “Napolitano accoglie il pontefice: in Italia il clima è avvelenato”Il presidente accusa le ‘esasperazioni di parte’ della politica. Da Bergoglio appello sulla famiglia ‘luogo primario di valori'”. L’incontro è oggetto di una riflessione di Andrea Riccardi: “la lezione laica sulla cultura dell’incontro”.
Europa
L’inserto R2 de La Repubblica è dedicato alla Germania. Il titolo: “Processo alla Germania”, “Aperta un’inchiesta sui surplus tedeschi, l’Europa richiama il governo Merkel al prinicipio di solidarietà. Quello che ha salvato i tedeschi dopo il ’45”. Ne scrive Barbara Spinelli, ricordando che “la Germania nel 1953 ottenne la remissione dei debiti, per evitare che scivolasse di nuovo nell’orrore” e sottolineando che “così nacque la Comunità europea”, “ma oggi il deficit dei Paesi del Sud la riporta in guerra”. Di fianco, un’intervista al presidente del Parlamento europeo, il socialdemocratico Martin Schulz: “Il vero problema è il diktat sul rigore, cancelliamolo e ci sarà crescita per tutti”.
Si ricorda anche che a Lipsia è in corso il congresso dei socialdemocratici,mentre si negoziano le condizioni per la Grande Coalizione con la Cdu di Angela Merkel. Al congresso ha partecipato anche il nostro presidente del Consiglio. Il Corriere della Sera riferisce così le sue parole, in relazione all’Italia: “Letta, carte in regola, ce la faremo. e incoraggia la Spd sulle larghe intese”, “Il premier a Lipsia ottimista sull’Italia: ora una svolta alla Ue sulla crescita”.
Usa, Obamacare
“Obama si piega, modifiche alla sanità”, scrive il Corriere della Sera, che aggiunge che “l’entrata in vigore della legge si è rivelata un fiasco” e che per questo il Presidente ha detto: “abbiamo fatto un pasticcio”. Uno dei temi critici riguardava le vecchie polizze sanitarie individuali che non rientrano negli standard di copertura previsti dalla legge, e che quindi le compagnie assicurative non potevano più offrire ai loro clienti. Ieri Obama, ha annunciato non una modifica alla legge ma un “atto Amministrativo che autorizza le assicurazioni, in deroga alla legge, a mantenere ancora per tutto il 2014 non a norma che queste compagnie hanno appena disdetto. Il rischio è che il pasticcio aumenti, e che la misura non abbia effetti. Il capo della maggioranza Repubblicana Boehner ha detto: “Dubito che una misura del genere possa essere fatta per via amministrativa”.
Anche sul Sole 24 Ore: “Riforma sanitaria, Obama corre ai ripari”, “Prorogate di un anno le vecchie polizze assicurative anche se non rientrano nei nuovi standard. Spiega il quotidiano che avevano un grande problema milioni di cittadini che avrebbero dovuto comprare polizze individuali sul mercato: i piani offerti in sostituzione hanno spesso costi moltiplicati. Il problema è sentito soprattutto da ceti medi e liberi professionisti: i sussidi pubblici per la copertura sanitaria si riducono con l’aumento del reddito e svaniscono attorno ai 90mila dollari l’anno per una famiglia di quattro persone. Con le modifiche ipotizzate le società avranno l’obbligo di ottemperare a un obbligo informativo e spiegare ai consumatori i benefit delle diverse opzioni assistenziali.
La Stampa: “Sanità, Obama cede: ‘Cambio la riforma’”, “Guasti, pochi iscritti e costi più alti. La Casa Bianca si scusa con gli americani: potete tenere le vecchie polizze”, “Il sito web gestito da 55 contractors è andato in tilt. Le compagnie assicurative hanno cancellato i contratti a due milioni di statunitensi”.
Usa, Federal Reserve
“Yellen rassicura i mercati, il ‘denaro facile’ continua”: così il Corriere della Sera sintetizza le dichiarazioni di Janet Yellen, che il presidente Obama ha scelto per la successione a Ben Bernanke alla guida della Federal Reserve. Parole pronunciate nel corso della sua audizione davanti alla Commissione del Senato che deve confermare la sua nomina. La Banca centrale continuerà dunque la politica di stimoli monetari perché l’economia è ancora troppo debole. E perché tra gli obiettivi della sua azione vi è il sostegno all’occupazione. Il quotidiano scrive anche che le critiche più aspre sono venute, sorprendentemente, dai senatori liberal, quelli più vicini alle sue posizioni politiche: l’immissione di liquidità era oggetto delle critiche della destra, convinti che ingenerassero distorsioni del mercato e aiutassero il governo, che così ha uno stimolo in meno ad adottare politiche di rigore fiscale. Ma con l’impoverimento dei ceti medi e l’accentuarsi della polarizzazione dei redditi, i termini del dibattito politico -scrive Massimo Gaggi- a Washington stanno cambiando: la Yellen ha quindi dovuto rispondere soprattutto ai senatori che, da sinistra, ritengono che la Fed, con aiuti massicci al sistema bancario e finanziario, abbia finito per aiutare, involontariamente, el disuguaglianze nella distribuzione del reddito.
Sul sole 24 Ore: “Yellen: l’imperativo Fed è la crescita”, “L’erede di Bernanke davanti al Congresso conferma la politica ultra-espansiva della banca centrale”, “Avanti con gli stimoli. Faremo tutto quello che potremo per promuovere una ripresa robusta”.
E poi
Tanto La Repubblica che il Corriere della Sera e La Stampa ricordano gli 80 anni della casa editrice Einaudi.
Sul Corriere, con un richiamo in prima, la prefazione di Francesco Giavazzi alla ripubblicazione del saggio “Liberi di scegliere” dell’economista Milton Friedman, premio Nobel, insieme alla moglie Rose, anche lei economista della scuola di Chicago: “Il mercato, la lezione di Friedman e quel liberismo possibile (in Italia)”, “Una società congelata non solo è ingiusta: si illude di proteggersi”, “Il capitolo sulla burocrazia sembra la descrizione di un ministero italiano”.
Restiamo al Corriere della Sera per segnalare un intervento dell’ex direttore di Le Monde, Jean-Marie Colombani, dedicato alla presidenza Hollande. Secondo gli ultimi sondaggi solo il 22 per cento degli elettori ha fiducia in lui. Il titolo: “Duro all’estero, debole in patria. François al passo del gambero”, “L’Eliseo ha fatto una scommessa folle: invertire il percorso classico della sinistra. Ma la battaglia non è perduta”. Tutto ha origine, naturalmente, dalla consapevolezza iniziale di Hollande del fatto che le casse fossero vuote: si sapeva quindi condannato ad una prima parte di mandato totalmente imperniata sul risanamento dei conti, per poi passare ad una fase di “ridistribuzione”.
Su La Stampa: “Caso Politkovskaya. Giurati in malattia, processo azzerato”, “Nel 2009 la Corte cancellò il primo verdetto. ora il dibattimento bis non parte nemmeno”. La giornalista fu assassinata nel 2006 e la giuria precedente aveva denunciato pressioni sia dell’accusa che della difesa.
Da Il Fatto un reportage di Francesca Borri da Aleppo: “Aleppo un anno dopo, regno di sangue tra fame e Sharia”, “la città-martire della Siria è divenuta la capitale degli jihadisti che combattono Assad”.
Su Il Giornale: “La Russia va alla riconquista dell’Egitto”, di Fiamma Nirenstein. Sotto accusa la “miopia di Washington”: “A 50 anni dell’alleanza con Nasser si presenta al Cairo per vendere aerei e armi”.