Corriere della Sera: “Berlusconi riparte dall’Imu”, “’Rimborso in contanti per la casa’. Monti e Bersani: fantasie”.
Il Giornale parla di “Idea choc sul fisco” e titola: “Più soldi, finalmente”, “Berlusconi svela la sua proposta: ‘Restituiremo l’Imu in contanti, via Irap e finanziamento ai partiti’. Una boccata d’ossigeno per le famiglie. Ma Monti e sinistra insorgono. Per paura”.
La Repubblica: “Berlusconi: restituirò l’Imu”, “Bersani: fantasie demagogiche. E Monti sfida il Cavaliere in tv”. Di spalla: “Marchionne agli operai: tornerete tutti al lavoro. Scontro con la Fiom”. A centro pagina: “Fiumicino, accuse all’Alitalia per gli aerei in subappalto”.
La Stampa: “Imu, la sfida di Berlusconi”, “’Rimborseremo quella del 2012′. Monti: incantatore di serpenti. Bersani: demagogia”.
A centro pagina: “Aereo fuori pista, l’Alitalia fa sparire il logo”.
L’Unità: “La super-balla del Cavaliere”, “Berlusconi dice ‘restituirò l’Imu’ ma non gli crede nessuno. Bersani: demagogia”.
Il Fatto: “L’ultima balla elettorale di B.: ‘Restituirò l’Imu a tutti’”.
Imu, Berlusconi
La Stampa racconta la conferenza stampa nel corso della quale ieri Berlusconi ha deciso di imprimere quella che considera una svolta della sua campagna elettorale: vecchia fiera di Milano, un po’ squallida, non un comizio ma una conferenza stampa in cui non erano previste domande, nell’attesa si proietta un filmato sulla sua vita.
“Colpo a sorpresa di Berlusconi”, titola Il Giornale, che riferisce come il Cavaliere abbia articolato la sua proposta: la restituzione dell’Imu sulla prima casa versata nel 2012 “potrà avvenire con un bonifico sul conto corrente o in contanti alle Poste”. Come si conteggia la somma? “L’amministrazione finanziaria manderà una lettera in tutte le case firmata dal nuovo ministro dell’Economia e Sviluppo, cioè il sottoscritto, sempre che Angelino Alfano mi garantisca la sua fiducia. Così per la prima volta ricevendo una lettera dalle Finanze gli italiani non avranno motivo di temere ma di sorridere. Con la lettera in mano ci si può presentare agli sportelli bancari o postali”. Dove troverà i 4 miliardi di euro necessari all’operazione? Secondo Il Giornale la copertura finanziaria è “un secondo choc” perché sancisce un impegno di lotta all’evasione fiscale: il conto dell’Imu sarà pagato da chi detiene soldi in Svizzera. Berlusconi ha spiegato che “è quasi pronto un accordo analogo a quello che gli elvetici hanno raggiunto con altri Paesi europei”, “lo Stato ricaverà un gettito una tantum stimato in 25-30 miliardi di euro e, quando sarà a regime, circa cinque miliardi l’anno”. In attesa che si arrivi all’intesa, la liquidità necessaria verrà anticipata dalla Cassa depositi e prestiti.
Federico Fubini sulla prima pagina del Corriere della Sera spiega “perché è difficile l’intesa con Berna”. Da mesi la firma sull’accordo continua a slittare perché c’è un aspetto su cui gli elvetici non cedono ed è il segreto bancario: “fino ad oggi l’accordo con l’Italia non s’è fatto perché le richieste di trasparenza avanzate dal governo Monti non hanno fatto breccia”. Richieste inevitabili, perché il Paese sta cercando di mettersi sulla rotta dell’emersione delle transazioni nascoste per rendere sostenibile il debito. Quindi “concludere un accordo con la Svizzera garantendo l’anonimato a chi ha qualcosa da nascondere di fatto incoraggerebbe certi italiani a spostare i loro averi da qui a lì”. Il risultato sarebbe che il prossimo governo “potrebbe avere bisogno urgente dei nuovi fondi scudati per rimborsare l’Imu, dunque potrebbe rinunciare a pretendere trasparenza”.
Lo stesso quotidiano intervista Paolo Bernasconi, ex procuratore capo di Lugano e docente universitario esperto di dinamiche finanziarie internazionali, che dice: “Un accordo con Berna? Servirebbero 4 o 5 anni. Va messo in conto anche un referendum”. Per Bernasconi quella del Cavaliere è “una proposta del tutto onirica, soprattutto perché viene da un ex premier il cui ministro dell’Economia ha sempre visto come il fumo negli occhi un patto fiscale con la Svizzera”. Quattro milioni di euro di gettito Imu sarebbero sostituibili tassando gli esportatori di capitali in Svizzera? “Le cifre al momento sono completamente aleatorie: non sappiamo quale sia l’ammontare dei patrimoni degli italiani in Svizzera, non sappiamo quale aliquota verrà loro applicata, possiamo piuttosto prevedere che molti soldi, alla notizia di una possibile tassazione, lasceranno la Svizzera per raggiungere altri lidi”. E comunque servirebbe l’approvazione del Parlamento svizzero: ma gran parte della popolazione, secondo Bernasconi, è contraria a patti fiscali e quindi è possibile che ci sia una raccolta firme per un referendum con cui giudicare l’accordo con l’Italia. Ed è ancora il Corriere della Sera ad interpellare sulla proposta di Berlusconi il suo ex ministro Renato Brunetta: ammette che l’idea è difficile da realizzare, spiega che per avere risorse cash si chiederà un anticipo a Poste e Cassa depositi e nel frattempo si lavorerà alla copertura strutturale della cancellazione dell’Imu. Come? “Viene per 250 milioni da nuovi giochi, 990 dal contrasto all’illegalità, 700 dall’accisa sul tabacco, 900 dal contrasto del contrabbando, 1.015 dall’accise sull’alcool. In tutto circa 4 miliardi”. Per quel che riguarda l’accordo con la Svizzera, l’evasore resterà anonimo? “Faremo un accordo di natura europea”, dice Brunetta.
La Repubblica titola: “Bersani e Monti contro il Cavaliere, ‘Strizza l’occhio agli evasori ma è solo un incantatore di serpenti’. Il leader Pd al premier: sull’art. 18 salta il dialogo”. Monti ha sfidato il Cavaliere ad un confronto tv per smontare le sue “facili” promesse elettorali da “incantatore di serpenti”. Questa è la definizione che ne ha dato ieri, sottolineando come quando è stato al governo il leader del Pdl “non abbia mantenuto nessuna promessa” e “ora ci prova per la quarta volta ma gli italiani hanno buona memoria, non si lasceranno abbindolare e non consentiranno al Paese di tornare sull’orlo del baratro”. Monti ha sottolineato che il Berlusconi che ha appena annunciato di tagliare la spesa pubblica di 80 miliardi, di restituire l’Imu e di eliminare l’Irap è lo stesso che al governo “la spesa l’ha aumentata di 154 miliardi”. Per il Professore le tasse potranno essere alleggerite “solo attraverso un’azione responsabile che non metta di nuovo a rischio la tenuta dei conti pubblici”.
Partiti
Il sondaggio di Renato Mannheimer sul Corriere della Sera è focalizzato sulla elevata partecipazione al voto tra i “neoelettori”. Il sondaggista sottolinea che sino a qualche tempo fa si manifestava il fenomeno contrario, poiché arrivavano fino al 50 per cento coloro che dichiaravano di volersi astenere. Il quadro pare cambiato, anche se è rimasto, nelle nuove generazioni, un atteggiamento di forte scetticismo, se non di disprezzo, nei confronti della politica tradizionale. Questo spiega il particolare successo che ottiene la lista di Beppe Grillo tra chi ha meno di 35 anni e, ancor più, tra chi si colloca sotto i 23. Tra i 18-23 enni, Grillo conquista quasi un terzo di elettorato (30.4 per cento) e in questa categoria di età è il partito più votato in assoluto, superando, seppur di poco, il Pd (28,6).
Internazionale
Nel corso della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, che riunisce ogni anno esponenti di governo di tutto il mondo ed esperti nel campo della difesa, il ministro della difesa uscente israeliano Barak ha ieri implicitamente confermato l’attacco aereo sferrato da Israele in Siria nei giorni scorsi, secondo quanto riferisce L’Unità. Barak non ha dato una conferma diretta dei fatti, ma, nel corso della Conferenza, ha parlato di “un’altra prova che quando diciamo qualcosa la rispettiamo. Diciamo che non crediamo possa essere consentito portare in Libano sistemi avanzati di armi”. Ha infatti ricordato che secondo ufficiali Usa, il raid israeliano avrebbe colpito un convoglio carico di armi diretto dalla Siria al gruppo libanese Hezbollah. Damasco sostiene invece che l’attacco ha colpito un centro di ricerca scientifica. Nella stessa giornata di ieri è tornato a parlare il presidente siriano Assad, in un colloquio con il capo del consiglio della sicurezza nazionale iraniana Jalili: Assad ha accusato Israele di voler “destabilizzare” e “indebolire” la Siria, “con la colloborazione fi forze nemiche e straniere”. Contro Gerusalemme si è scagliata anche la Turchia, poiché il primo ministro turco Erdogan ha accusato Israele di avere fatto “terrorismo di stato” con il raid aereo compiuto in territorio siriano. Ha detto ancora Erdogan: “coloro che trattano Israele come un bambino viziato devono aspettarsi da parte sua qualunque cosa in qualunque momento”, “l’ho detto e lo ripeto: Israele ha la mentalità di chi pratica il terrorismo di Stato”. A margine della Conferenza di Monaco, c’è stato anche un incontro tra il ministro degli esteri iraniano Salehi e il capo dell’opposizione siriana Al Khatib. Il primo ha elogiato la volontà di Al Khatib di dialogare, a determinate condizioni, con il regime di Assad. Il ministro iraniano ha affermato che l’Iran è pronto ai colloqui con l’opposizione e ad “essere parte” della soluzione.
Su La Stampa: “Assad contro Israele: ‘Ci vuole destabilizzare’, lo Stato ebraico ammette il suo ruolo sul raid in Siria”.
Della Conferenza di Monaco si occupa estesamente anche il Corriere della Sera. In particolare si focalizza l’attenzione su quello che viene definito uno spiraglio per l’avvio di colloqui diretti tra Washington e Teheran sul programma nucleare iraniano. Protagonisti di questo possibile dialogo, ieri sono stati il vicepresidente americano Biden e il ministro degli esteri iraniano Salehi, che ha annunciato la prossima riunione dei negoziati con il gruppo 5+1 (Russia, Cina, Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania) in Kazakhstan il prossimo 25 febbraio.
Su L’Unità segnaliamo anche una intervista ad Hamedeen Sabahi, leader del Partito della dignità egiziano, che alle presidenziali ha ottenuto il 20.7 per cento dei voti (terzo posto). E’ anche uno dei leader del Fronte di Salvezza Nazionale, che riunisce l’opposizione (insieme a Mohamed el Baradei ed Amr Moussa). Il Fronte ha chiesto che “tutti i responsabili di omicidi, torture e arresti illegali siano processati equamente, a partire dal Presidente”. Perché, come dice Sabahi, “Morsi non può riteneresi al di sopra della legalità. L’Egitto ha eletto un Presidente, non un dittatore. Morsi ha raggiunto il potere democraticamente, ma sta dimostrando di non saperlo esercitare democraticamente. Sabahi, parlando del muro contro muro tra Morsi e l’opposizione, ricorda che il Fronte nei giorni scorsi ha lanciato la proposta di un governo di “unità nazionale di emergenza con tutte le correnti politiche e religiose”. E aggiunge: “Su questo avevamo registrato alcune aperture dal fronte islamista, ma poi il potere ha imboccato la strada della repressione”. Definisce una immagine “fuorviante” quella di un Paese “a maggioranza islamista”: “La realtà non è affatto questa. I Fratelli Musulmani vincono approfittando delle divisioni e così hanno cercato di ‘rubare’ la rivoluzione”.
Su La Repubblica un articolo del corrispondente da Londra parla della “rivolta Tory contro le nozze gay”. Il giorno dopo l’approvazione, a Parigi, della legge sulle nozze tra omosessuali, a Londra si avvertono i segnali di una rivolta di ampio respiro tra i Tories per bloccare, o almeno boicottare, il progetto di riforme simile a quello francese che sarà messo ai voti domani alla Camera dei comuni, voluto dal premier Cameron. Secondo indiscrezioni del Dayly Telegraph, 180 parlamentari tories voteranno contro, inclusi quattro importanti membri del governo e storici dirigenti del partito. Un gruppo di 25 segreterari regionali del partito hanno inviato una lettera a Cameron per chiedergli di rinviare la legge al 2015, pena il rischio di “gravi ripercussioni” sulle elezioni, previste per quell’anno.
Un sondaggio dei giorni scorsi indica che un conservatore su cinque non voterebbe più per il proprio partito se la legge verrà approvata. Alla Camera dei Comuni il premier rischia di trovarsi in minoranza tra i suoi, perché martedì solo 120 deputati tories voteranno per la legge.
Il Corriere della Sera si occupa della “via tedesca alle unioni gay”. Un giovane parlamentare della Cdu, Jens Spahn, sta facendo della parità fiscale per coppie lesbiche e gay una battaglia, sperando che diventi una priorità del suo impegno nel partito di Angela Merkel. E’ uno dei tredici parlamentari che hanno scritto una lettera in cui si sottolinea la necessità di allargare a tutti le agevolazioni fiscali previste nel matrimonio tra uomo e donna (alle coppie sposate, il fisco riconosce la possibilità di calcolare una aliquota comune sulla base dei due redditi, ma, nel caso delle unioni civili, che esistono in Germania dal 2001, questo beneficio non viene applicato. La legge riconosce invece reversibilità della pensione e pagamento degli alimenti in caso di separazione).
La Repubblica spiega invece, per restare in Germania, che l’Ufficio federale per i migranti e i rifugiati ha fatto sapere che d’ora in poi, se un omosessuale chiede asilo perché rischia persecuzioni o discriminazioni se dichiara la sua identità sessuale nel Paese da cui viene, non potrà essere respinto. Insomma, una sorta di diritto d’asilo automatico.