Il Corriere della Sera: “Pdl all’attacco, venti di crisi. Lupi: il Pd su Berlusconi discuta senza pregiudiziali. Caso decadenza, Schifani chiede che si pronunci la Consulta. Tensione anche sulla legge elettorale”. A centro pagina l’Egitto: “Agguato ai poliziotti egiziani: una strage. Svolta per Mubarak, presto scarcerato”.
La Repubblica: “Berlusconi: sono il capo, non mollo. Linea dura del Cavaliere con un messaggio su Facebook. Tra i democratici scontro sul Porcellum. Milano in rosso, perso il 2,4 per cento. Legge elettorale, il Pdl chiude al Pd. Governo a rischio, giù le Borse”. Di spalla: “Mubarak e il Generale, in Egitto tornano i rais”.
Il Fatto quotidiano: “B. va alla guerra totale. Pressioni, minacce, dossier. Il condannato insiste: ‘Non mollo, il capo del centrodestra resto io’. Manda Schifani al Meeting di Cl a dire che Napolitano deve fare di più. Fa sapere che la sua espulsione dal Parlamento farebbe esplodere il governo. E prepara il fango per screditare i nemici”.
Il Giornale: “’Se becco Berlusconi gli faccio un mazzo…’. Così parlava il giudice Esposito. Spunta un’altra imbarazzante cena (con i testimoni) in cui il magistrato dichiarava il suo pregiudizio”. “Schifani avverte il Pd: governo a rischio”.
L’Unità: “Ideona Pdl: far cadere Letta. Il centrodestra minaccia: via dal governo se il Pd voterà la decadenza di Berlusconi. Ma alcuni ministri sono pronti a disobbedire al Cav. E si riaffacia l’ipotesi della scissione. A rischio l’intesa sulla legge elettorale. Finocchiaro: è una urgenza per l’Italia”.
Il Foglio: “’Perché in Egitto stiamo dalla parte dei militari contro la Fratellanza’”. Si parla del grande consenso di cui gode la repressione nei confronti dei Fratelli Musulmani.
Internazionale, Egitto
Sul Corriere un reportage dall’inviato Giuseppe Sarcina parla della “ipoteca dei sauditi sul futuro dell’Egitto”. Pochi giorni dopo la caduta di Morsi il regime saudita ha annunciato il versamento di 12 miliardi di dollari al Cairo, con il contributo di Emirati Arabi e Kuwait. “Per trent’anni il regime saudita ha appoggiato il regime autoritario di Mubark. Poi stava trovando un accomodamento con il candidato del fronte islamico Morsi e ora, come se niente fosse, ecco che il re Abdullah schierato con Al Sisi. Pragmatismo, almeno in questo caso, non significa opportunismo. E non serve alla comprensione degli ultimi sviluppi ripercorrere il tortuoso percorso delle relazioni bilaterali tra il Cairo e Riad”, scrive il quotidiano.
Sullo stesso quotidiano una analisi di Ayaan Hirsi Ali, l’attivista di origine somala che oggi lavora negli Usa, autrice della sceneggiatura del film Submission: “Le rivoluzioni arabe non sono finite qui”, il titolo.
Da segnalare, ancora sul Corriere della Sera, anche l’editoriale firmato da Angelo Panebianco, dedicato alla “assenza di politica estera Usa”. Secondo Panebianco, che critica l’assenza di “visione politico strategica” nella politica internazionale Usa, dice che “’l’America avrebbe dovuto esercitare forti pressioni per spingere Morsi, come chiedeva l’esercito prima del golpe, ad aprire le porte del governo ad altri componenti della società. Ha invece scelto di appoggiarlo e basta. Col risultato di essere oggi invisa a tutti gli egiziani, laici e fondamentalisti. Una efficace politica estera è una equilibrata miscela di principi e convenienze. Obama ha snobbato i principi ed ha perso anche sul piano delle convenienze”:
Su L’Unità Pier Virgilio Dastoli si sofferma invece sulle “debolezze dell’Europa”. Dastoli parla anche della “fine impietosa della Unioine per il Mediterraneo, costosamente nata a Parigi per esaudire il concetto vetusto della ‘grandeur’ francese di Nicolas Sarkozy e mai decollata”.
Sul Sole 24 Ore si parla della annunciata possibile scarcerazione di Hosni Mubarak, “una decisione che rischia di alimentare l’estremismo” secondo il corrispondente Ugo Tramballi. La notizia è stata data da Fareed el Deeb,avvocato dell’ex dittatore: Mubarak potrebbe uscire di galera tra un pio di giorni per la scadenza dei termini dei procedimenti e di tutte le accuse mosse contro di lui in seguito alla vittoria della rivoluzione in piazza Tahrir nel febbraio 2011.
Sullo stesso quotidiano Alberto Negri si sofferma sulla situazione in Iraq, “dieci anni dopo il fallimentare intervento occidentale”, dove si “combatte una guerra civile unificata con la Siria tra sunniti e sciiti”.
Politica, Berlusconi
Su Libero Maurizio Belpietro scrive: “Sorpresa: Berlusconi non ha nessuna intenzione di chinare il capo”, e ricorda la conversazione con il Cavaliere, pubblicata prima della pronuncia della Cassazione, in cui Berlusconi annunciava che se fosse stato giudicato colpevole sarebbe “andato fino in fondo, evitandoi la fine che qualcuno aveva previsto per lui, ossia la fuga e la latitanza. ‘Io non scappo, non chiederò né i domiciliari né l’affidamento ai servizi sociali. Se mi condannano vado in galera’”, aveva detto. Belpietro si chiede in conclusione: “Si va dunque verso nuove elezioni? Oppure verso un esecutivo arlecchino di cui facciano parte – oltra al Pd – Sel, Scelta civica o ciò che ne resta e pure i fuoriusciti del Movimento cinque stelle? Probabilmente la classe politica che siede in Parlamento non ci farà mancare anche quest’ultima avventura, trascinando oltre la decenza la soluzione ai problemi”… ‘l’agonia di una legislatura iniziata male e proseguita peggio potrebbe durare ancora un po’. Ma vista la situazione la parola fine è già scritta”, conclude Belpietro.
Il Fatto quotidiano intervista Vittorio Feltri: “Dove scappare finché aveva il passaporto”. Feltri ricorda che Napolitano “non ha nessuna intenzione di sciogliere le Camere”, e che Berlusconi resta “convinto fino alla fine di poter trovare una scappatoia, ma io non la vedo”.
Su La Repubblica un retroscena spiega la situaizone nel Pdl: “Il Cavaliere affila le armi ad Arcore. ‘Mi difenderò anche in tv, al voto in autunno”. “Ma Alfano e Lupi lo frenano: stiamo trattando con il Pd per aprire uno spiraglio”.
Maurizio Lupi viene intervistato dal Corriere della Sera: “Il partito di Epifani sia responsabile. ‘Le dimissioni? Nel caso dovremo confrontarci seriamente’”.
Su Il Giornale, un retroscena: “Sogno Pd di mezza estate. Il ribaltone impossibile. Il documento ‘pro larghe intese’ di Boccia fa infuriare i renziani e i fautori del governo con i grillini. E Letta deve prendere le distanze dal suo fedelissimo”.
Su Il Foglio: “Così il Pd sulla decadenza del Cav ritrova una coesione mai vista”.
Su Il Fatto viene intervistato Felice Casson:”B. Non si salverà, gli restano soltanto i franchi tiratori”.
Il Giornale oggi offre stralci da un’altra “imbarazzante cena” del giudice Esposito: “Berlusconi mi sta proprio sulle palle. Se mi dovesse capitare a tiro gli faccio un mazzo così”. A raccontarlo limprenditore Massimo Castiello, organizzatore di una serata con amici a San Nicola Arcella