Le aperture
La Repubblica: “Protezione civile, più soldi e poteri”, “Monti: così non funziona. Ancora vittime per il gelo, bufera sul centro sud”.
In taglio basso: “Unipol-Bnl, Berlusconi a processo”, “Per la telefonata di Fassino pubblicata dal Giornale. Il Cavaliere verso l’incriminazione per il caso Tarantini”.
In prima anche il dialogo sulal riforma elettorale: “Pdl e Pd uniti, ‘Basta Parlamenti di soli nominati”.
Corriere della Sera: “Pdl e Pd dialogano sulle riforme”, “Intesa sui principi di un nuovo sistema di voto: più potere ai cittadini”, “I due maggiori partiti firmano una nota congiunta. Di Pietro all’attacco: no a incontri da sottoscala”.
Il quotidiano richiama in prima la sua intervista al segretario Pdl Alfano: “Alfano: le 4-5 cose che faremo insieme”.
In taglio basso: “Arriva un’altra ondata di gelo. Monti ai ministri: più impegno”.
A centro pagina, una foto da una manifestazione pro-regime a Damasco sotto il titolo: “L’Unicef: ‘In Siria uccisi 400 bambini’”.
Libero: “Il grande inciucio”, “Pdl e Pd: accordo fatto”, “Comunicato congiunto dei due partiti maggiori: intesa sulla legge elettorale per far fuori gli altri. E’ un accoppiamento contro natura, ma forse è il solo modo per uscire dall’impasse”.
In basso: “Anche il Pd ha preso soldi da Lusi”, “I bilanci truccati della Margherita”.
Il Messaggero apre con le parole del presidente del Consiglio: “’Altra neve in arrivo, siamo pronti’”, “Allarme per il week-end. Monti chiama la Protezione civile: impegno di tutti”, “Vertice dopo lo sfogo di Gabrielli: struttura senz apoteri. In un giorno 10 vittime per il gelo”.
E in prima troviamo proprio una lettera al direttore firmata dal capo della Protezione civile Gabrielli: “Le previsioni spettano a noi, la pianificazione ai sindaci”.
A centro pagina: “Riforme e legge elettorale, parteil dialogo Pdl-Pd”, “Incontro tra i rappresentanti dei due partiti: basta con i nominati”.
La Stampa: “Gelo, allarme economia”, “Ministeri mobilitati, un altro week-end d’allerta. Le vittime salgono a 49”, “Scontro sulla Protezione civile. Gabrielli: non è più operativa. Alemanno: tutta colpa del Nord. Gas, 400 imprese a secco”.
In taglio basso, si dà conto di delle dichiarazioni del nostro presidente del Consiglio in due interviste a quotidiani Usa, alla vigilia del suo viaggio, che lo porterà alla Casa Bianca: “Monti a Obama: un patto con l’Ue”.
E poi: “Caso Unipol, Berlusconi a giudizio. L’ex-premier: non ricordo l’episodio”.
Il Sole 24 Ore: “Gas, via all’import di emergenza”, “Dal premier fiducia a Gabrielli: ‘Neve nel week-end, ma noi siamo pronti”
In taglio centrale: “Bce aiuta Atene: 11 miliardi di debito in meno”.
In basso: “I sindacati aprono sull’articolo 18”, “Allo studio l’ipotesi di escludere i licenziamenti per motivi economici”, “Bersani: ok alle modifiche, ma solo al termine del confronto. Oggi l’incontro con le imprese”.
Neve
Il capo della Protezione civile Gabrielli, in una lettera a Il Messaggero, sottolinea, tornando sulle polemiche che lo hanno visto contrapposto al sindaco di Roma sull’emergenza neve, che è improprio accostare “la vicenda del depotenziamento del Dipartimento della Protezione civile alle problematiche connesse alla gestione dell’emergenza neve sul territorio della Capitale”. Gabrielli precisa che le previsioni metereologiche, malgrado i progressivi miglioramenti, si esprimono sempre “in termini probabilistici”, e che “solo una puntuale attività di pianificazione a livello locale può garantire l’adozione delle misure preventive” necessarie a fronteggiare le emergenze. D’altra parte è sui Comuni che “gravano le responsabilità e decisioni cui non sempre corrispondono strumenti adeguati e risorse sufficienti”. Altra storia è il depotenziamento della Protezione civile. Gabrielli ricorda di averne parlato nel febbraio del 2011 con queste parole: “’nel più assoluto silenzio il milleproroghe ha messo mano alla legge 225 del 1992 con riforme che, così come sono, affonderanno la Protezione civile come il Titanic’. Purtroppo sono stato un facile profeta”.
Sul Corriere, un dossier spiega cosa è cambiato con il decreto Milleproroghe di un anno fa: “Quei pochi articoli che hanno riportato la Protezione civile ai tempi dei Savoia”.
Su La Repubblica il dossier porta questo titolo: “Inchieste, sperperi e burocrazia, il declino della Protezione civile”, “Se Guido Bertolaso sotto l’egida di Berlusconi-Letta muoveva la struttura in deroga a leggi italiane ed europee, dopo la cura Tremonti la Protezione arriva sempre ultima sull eemergenze. Sui finanziamenti è una Babele: per l’alluvione Marche dopo undici mesi non c’è ordinanza, per Puglia e Piemonte sì, per la Basilicata il governo ha stanziato 7 milioni, per Liguria e Toscana 65 (integrati dalle Regioni)”.
Su La Stampa, intervista all’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Moretti: Ecco perché le Fs non potevano fare di più. Anche all’estero chiudono le linee”.
Politica
In un’intervista al Corriere, il segretario Pdl Angelino Alfano parla del dialogo avviato con il Pd. “Nessun progetto di governissimo, ma ridaremo a chi vota potere di scelta”, è il titolo che riassume le sue dichiarazioni. Con il Pd vi siete impegnati a cambiare il Porcellum? “Sì, vogliamo restituire ai cittadini il diritto di scelta dei loro parlamentari, ma senza eliminare la possibilità di scegliere il premier, o il saldo finale sarebbe negativo”. Alfano indica 4 o 5 priorità su cui il Pdl è disponibile alla collaborazione “tra le principali forze del Paese”: riduzione del numero dei parlamentari, “già a partire dalla prossima legislatura”; una nuova legge elettorale, per un “rapporto più diretto tra eletti ed elettori”, ma non con il ripristino delle preferenze, rispetto a cui Alfano privilegia “i collegi”; innalzamento della soglia di sbarramento, che vorrebbe “molto alto”; poi un “ripensamento del finanziamento pubblico dei partiti, con modalità all’americana, e comunque rendendo in qualche modo partecipi anche i cittadini qualora rimanga la componente del finanziamento pubblico.
Sullo stesso Corriere, un articolo sulle ‘ipotesi di dialogo’: “piace il siste,a spagnolo con ‘correzioni’ tedesche”. Spiega il capogruppo Pd in Commissione Affari costituzionali alla Camera: “Il sistema spagnolo è fortemenete bipolare e fortemente territoriale”. Potrebbe conquistare il consenso della Lega, ma non quello del Terzo Polo, che gradirebbe più proporzionale. Ma lo spagnolo prevede preferenze e il Pd è schierato contro le preferenze. Qui la correzione tedesca: collegi uninominali (ogni partito, un solo candidato).
La Stampa intervista il senatore Pd Stefano Ceccanti: “’Si può dare più peso ai grandi partiti anche col proporzionale’”.