Il Corriere della Sera: “Berlusconi cambia e sta con Marchini. La rottura a destra”, “L’imprenditore: ‘Ha scelto la società civile'”.
La grande foto in apertura rimanda al bombardamento di Aleppo e mostra il salvataggio di un bimbo estratto dalle macerie. Di fianco, foto di Mohammed Wasim Moaz, 36 anni, l’ultimo pediatra di Aleppo: “Ucciso l’ultimo pediatra di Aleppo” è il titolo dell’articolo di Lorenzo Cremonesi.
A centro pagina gli arresti di ieri in Lombardia e Piemonte: “‘Colpisci la città dei crociati’. L’ordine ai terroristi di Lecco”, “Sei arresti. Nel mirino il Vaticano e l’ambasciata israeliana”.
Sui temi della giustizia il commento di Luigi Ferrarella: “Prescrizione breve ma con paletti più rigidi”, “Il rischio di allungamenti inutili”.
In basso: “Rivolta a Licata: non toccate le ville abusive”, “Minacce, querele e cortei contro magistrati, prefetto e sindaco che applicano la legge”. Di Gian Antonio Stella.
A fondo pagina l’indagine in Campania che vede coinvolto il presidente del Pd nella Regione: “Graziano, le telefonate e la gratitudine dei clan”, di Fiorenza Sarzanini.
Di fianco, sulle parole del capo dello Stato ieri all’inaugurazione della Scuola superiore di magistratura di Scandicci: “Mattarella: un’alleanza contro la corruzione”.
L’editoriale in apertura a sinistra è dedicato al tema debito e regole ed è firmato da Lucrezia Reichlin: “Il patto che serve all’Europa”.
La Repubblica: “Berlusconi sceglie Marchini. Salvini: ‘Ora basta alleanze'”, “Roma, Bertolaso rinuncia alla corsa. I sondaggisti: la partita si è riaperta”.
Per l’ex direttore Ezio Mauro, che commenta questa notizia in un editoriale, è “La scappatoia del funambolo”.
Più in basso il richiamo all’intervista alla candidata sindaco a Roma del M5S Virginia Raggi: “‘Io ho sempre votato a sinistra. Renzi sta con Verdini'”.
La fotonotizia ritrae Abderrahim Moutaharrik, 24 anni, uno degli arrestati di ieri: è in palestra, dove pratica il kickboxing con kefiah in testa, maglia nera con simbolo della jihad e guantoni: “Is, la banda dei kickboxer voleva colpire il Vaticano”.
In apertura a sinistra le parole del capo dello Stato: “‘Più grave la corruzione dei politici'”, “Mattarella: un patto per frenarla. Prescrizione, frenata dell’Ncd. Altri appalti sospetti a Napoli”.
Poi l’intervista a Rossella Orlandi, direttrice dell’Agenzia delle Entrate: “Il Fisco farà meno accertamenti'”.
A fondo pagina: “E Mari porta Obama nella città dei veleni”, A 8 anni commuove il presidente”. Il riferimento è alla città di Flint, dove migliaia di persone sono rimaste intossicate a causa dell’acqua inquinata.
La Stampa: “Prove di centrodestra moderato”, “Forza Italia a Roma molla Bertolaso e appoggia Marchini per testare una coalizione antipopulisti. Salvini: fa un favore a Renzi”, “Mattarella: serve un’alleanza anti-corruzione. Rispetto fra magistrati e politica”.
“Campidoglio laboratorio nazionale” è il titolo dell’editoriale firmato da Francesco Bei.
Più in bassoi, sul tema della riforma della prescrizione, un intervento del giurista Carlo Federico Grosso: “Ma il sistema-giustizia va cambiato”.
La foto a centro pagina ritrae i tre figli di una coppia latitante in Siria, con un ragazzino che inneggia al martirio: “Gli jihadisti d icasa nostra allevano piccoli martiri”, “Isis, fermata tra Piemonte e Lombardia una cellula con il mandato di compiere attentati: nel mirino Vaticano e ambasciata di Israele”. “Non siamo immuni da attacchi”, scrive in un’analisi Lorenzo Vidino.
Di fianco, su Aleppo: “I bombardamenti uccidono l’ultimo pediatra”, articolo di Giordano Stabile.
In prima anche il richiamo all’intervista di Marco Zatterin a Jeroen Dijsselbloem: “Il presidente dell’Eurogruppo: ‘Più flessibilità per l’Italia’”.
Libero: “Pagavamo i kamikaze”, “Smantellata cellula dell’Isis in Lombardia”, “Sei arresti: tra loro una coppia con due figli piccoli che godeva di mille euro al mese di sussidio, bollette pagate e casa popolare gratis. E il campione di kickboxe che combatteva con la maglia del Daesh”, “Direttamente dal Califfato l’ordine di colpire Vaticano e ambasciata israeliana a Roma”.
Campeggia a centro pagina una caricatura di Benny che ritrae Berlusconi nelle vesti di un monarca che consacra, con tanto di spada, un Marchini-cavaliere: “L’ulimo predellino di Silvio si chiama Alfio Marchini”, “Bertolaso si ritira e Berlusconi punta sull’imprenditore per risalire la china a Roma. Salvini e la Meloni lo attaccano. Ma il Cavaliere ha fatto l’unica cosa che potesse fare una volta naufragato il centrodestra”. E sul tema interviene nel suo editoriale il direttore Maurizio Belpietro.
A fondo pagina: “Accordo Pd-Ncd sulla prescrizione: la solita buffonata”, “S’allungano i tempi per accontentare i magistrati. Che non si accontentano”, scrive Filippo Facci.
Il Fatto, con foto di Renzi, Berlusconi e Marchini: “B. sceglie Marchini e aiuta il Pd. Nuovo Nazareno Renzi-Verdini”, “Inciuci. Colpo del Caimano: a Roma ritira Bertolaso per bloccare Meloni e M5S”, “Nella partita della Capitale torna in campo il Cavaliere che ‘molla’ il suo candidato e si smarca da Salvini. La leader di Fratelli d’Italia tradita dall’alleato: ‘Così è un favore a Matteo, ma tanto i voti di destra li prendo io’. L’ex sindaco Marino: ‘Fanno i patti con Denis, ma vincerà la Raggi'”.
Sotto la testata: “Scuola, caos finale al concorsone per i prof”, “La rivolta dei sindacati: ‘Sciopero generale'”. E di fianco, sul Dieselgate: “Dieselgate VW, i giudici tedeschi fanno muro”, “Niente informazioni ai colleghi europei”.
A centro pagina, sul referendum sulle riforme costituzionali: “Al comitato per il Sì non si trova il presidente”, “Amato si allinea alla Riforma”. L’editoriale del direttore Marco Travaglio è dedicato a questo tema, poiché sottolinea che “non si trova un costituzionalista indipendente degno di questo nome” disposto a “intrupparsi nel fronte del Sì al referendum”. Di qui il titolo dell’editoriale: “I Jalisse e padre Pizarro”.
Berlusconi, Marchini, Bertolaso.
Sul Corriere della Sera, pagina 2: “Roma, Berlusconi sceglie Marchini. Parte la sfida a Salvini e Meloni”, “Anche Storace confluirà. Bertolaso: io in panchina. Lega e FdI furenti”. A pagina 3 l’analisi di Francesco Verderami: “La svolta”, “La ritorsione per l’affronto leghista e il ritorno al dialogo con i ‘vecchi amici'”. Scrive Verderami che il gioco è finito quando Salvini ha denunciato Berlusconi di essere “ricattato da Renzi per questioni di affari”. Poi, in un “retroscena” di Paola Di Caro si racconta come siano “spiazzati” gli azzurri pro Giorgia Meloni, da Giovanni Toti a Paolo Romani.
A pagina 4, intervista di Paola Di Caro allo stesso Alfio Marchini: “L’ex premier apre nuove strade. Il vecchio centrodestra è morto”. Sulla decisione di Berlusconi dice: “La sua è stata una scelta coraggiosa e generosa verso il nostro movimento civico, migliaia di romani che in questi 3 anni hanno difeso i diritti dei cittadini. Berlusconi ha confermato di essere un innovatore e FI l’unico partito che non si è arroccato nel difendere lo status quo”.
Il Messaggero intervista Silvio Berlusconi: “Così a Roma i moderati torneranno a governare”, dice, evidenziando che “I sondaggi dicono che solo Marchini è in grado di vincere al ballottaggio”, “E’ una scelta che certo non piacerà a Renzi. Altro che Patto del Nazareno”. Spiega a Barbara Jerkov: “Siamo semplicemente tornati al punto da cui eravamo partiti. Alfio Marchini in questi tre anni di opposizione seria e concreta al Consiglio comunale ha dimostrato di condividere i valori liberali e riformatori che ci ispirano e di essere un moderato che, a differenza dei grillini, non si è tirato indietro quando si è trattato di mandare a casa il sindaco Marino”; “Marchini è stato il primo candidato su cui sembrava possibile trovare un accordi di coalizione. Ma solo per il veto di un alleato non si riuscì a convergere sul suo nome. Se la Lega e Fratelli d’Italia non avessero cambiato idea più volte, oggi ci troveremmo tutti uniti sullo stesso candidato”. Vorrebbe una nuova aggregazione moderata anche con Ncd e Verdini al posto di Lega e Fratelli d’Italia? “No, Ncd e Ala sono alleati della sinistra, non del centro-destra. L’alleanza su Roma vale per Roma”.
Su Il Giornale in un articolo di Anna Maria Greco si legge degli equilibri interni al centrodestra: “è una vittoria dell’ala romana di Forza Italia. Quella del Nord puntava sulla Meloni”.
Il quotidiano intervista poi Antonio Tajani, vicepresidente del Ppe: “Azzurri sempre coerenti. Così torniamo protagonisti”, “Fin dall’inizio abbiamo chiesto candidati civici. Senza l’area moderata non si vince”, “Siamo una coalizione di centrodestra, ma non possiamo diventare lepenisti”.
Su Libero Paolo Emilio Russo traccia il ritratto di Marchini: “L’ingegnere che gioca a polo spinto da Letta e Confalonieri”.
La Repubblica, pagina 2: “Roma, svolta Berlusconi: ‘Stiamo con Marchini’. L’ira di Meloni e Salvini”, “Bertolaso: ‘Sto in panchina’. I centristi: ‘Adesso può nascere il polo dei moderati’. E Fini loda l’ex premier”.
In basso, intervista al leader della Lega Nord Matteo Salvini: “Ora alle politiche senza il Cavaliere”, “Cambia tutto: questo è un inciucio del premier, ma i suoi elettori non lo seguiranno'”.
A pagina 3 il “retroscena” di Carmelo Lopapa: “Silvio sfida i lepenisti: ‘Verranno a Canossa’”, “Lo sfogo nel conclave con i big. ‘Matteo e Giorgia volevano farmi fuori’. L’imprenditore-candidato: saggia discontinuità, così si fermano i 5Stelle”, “L’ex premier indignato per l’accusa di Salvini di subire ricatti da Renzi in materia di diritti tv”, “Bertolaso si sfoga: ‘Io mandato allo sbaraglio’ E Toti si allinea dopo aver tifato per Meloni”.
A pagina 4, intervista alla candidata del M5 Stella a Roma Virginia Raggi: “Lavoravo da Previti ma votavo a sinistra. Pronta a guidare Roma, il Vaticano paghi l’Imu”, “Sul mio passato solo speculazioni. Renzi non può ricattare gli elettori: sia corretto con chiunque sarà il prossimo sindaco’”, “Marchini diceva che era libero dai partiti e invece aspettava l’offerta giusta. Meloni? Ci parli un po’ di Alemanno”.
Su Il Fatto, pagina 2: “Berlusconi ad Alfio: ‘Vai e batti i Cinque Stelle con i voti del Pd'”, “L’obiettivo è il ballottaggio con i grillini”. Scrive Fabrizio D’Esposito parlando di Marchini che con il ritiro del debole Bertolaso “l’imprenditore dalla storia familiare di sinistra è uno dei candidati a disposizione del Partito della Nazione in caso di ballottaggio con Virginia Raggi. L’altro, ovviamente, è il dem Roberto Giachetti. E’ la partita tra Sistema e anti-Sistema, leitmotiv del nuovo bipolarismo”. A pagina 3 le interviste a Giorgia Meloni: “Silvio aiuta Matteo ma i voti di destra andranno a me”. E all’ex sindaco Ignazio Marino, che dice: “Questi fanno patti con Verdini e B. E vincerà la Raggi”.
Su La Stampa, pagina 2: “Berlusconi scarica Bertolaso e gioca le sue carte su Marchini”, “I renziani sperano: ora Giachetti ha ancora più chancese per il ballottaggio”. A pagina 3 il “retroscena” di Amedeo La Mattina: “Decisiva la cena con Letta e Confalonieri: ‘Silvio, apri una nuova fase politica’”, “E Fedele gli sibila: ‘Non bisogna dare scampo a questi signori alla Salvini'”. Il riferimento è a Fedele Confalonieri, che pare sia entrato a Palazzo Grazioli come una furia: in mano aveva le dichiarazioni di Salvini che accusava Berlusconi di essere sotto ricatto di Renzi per la nuova legge sui diritti tv.
In basso, intervista a PIerferidnando Casini: “Il Cavaliere graffia ancora. Prossimo passo, pace con Alfano”, “Non è più tempo di risentimenti”.
Poi a pagina 4 l’analisi di Francesco Bei: “La svolta di Roma su Marchini per strappare il centro a Renzi”, “Anche al Quirinale è vista con preoccupazione l’assenza di alternative al leader Pd”. A Renzi -si legge- fa comodo restare l’unica sentinella in piedi a presidiare l’area di centro, la sola che fa vincere le elezioni. E avere alla sua destra due leader come Salvini e Meloni che guardano a Putin, Orban, Hofer e Le Pen come modelli, rende tutto estremamente facile per Renzi: “l’unica cosa che può impensierirlo – e lo dimostra la svolta moderata impressa da Di Maio al M5S- è la nascita di un soggetto politico e di un leader che gli contenda il voto al centro. Il resto è folklore”.
Jihadisti d’Italia
Su La Repubblica: “I jihadisti della Brianza pronti a colpire Vaticano e ambasciata di Israele”, “Quattro arresti in Lombardia, una coppia latitante. In una foto i figli in mimetica che esaltano il martirio”. E a pagina 11 l’articolo di Emilio Randacio, che cita le intercettazioni: “E lo sceicco disse al boexeur: ‘Fai esplodere la tua cintura e vendicati in mezzo alla folla’”, “”Abderrahim Moutaharrik si presentava sul ring con la maglietta dell’Is. e diceva: ‘Voglio essere il primo ad attaccare l’Italia’”, “Parigi e il Bataclan sono stati solo l’inizio, quello che sta per accadere è peggio: non hanno ancora visto niente”.
Sul Corriere della Sera: “I pm: volevano colpire l’Italia”, “Terrorismo, sei gli arresti tra Lombardia e Piemonte. In cella anche un campione di kickboxing. Le fotografie in tuta mimetica dei bambini portati via da Lecco dalla famiglia andata a combattere”. E il ritratto di di Abderrahim Moutarrik, cittadino italiano di origini marocchine, considerato un kickboxer di altro livello sia in Italia che all’estero: “Raim, il pugile che seguiva le orme dell’amico martire. Il sogno di un’azione da lupo solitario”. Faceva l’operaio alla “Dell’Oro” di Valmadrera, produceva macchinari per impastare il pane, racconta Cesare Giuzzi. A pagina 9, le carte dell’inchiesta: “Così dava ordini lo sceicco dell’Isis: ‘Non venire in Siria, fatti esplodere lì'”, “Audio su whatsapp per arruolare. L’aspirante jihadista: ‘Giuro, lo faccio in Vaticano'”.