Morto a 44 anni Massimo Rosati
Se ne è andato uno di noi, all’improvviso

Massimo Rosati se n’è andato improvvisamente a causa di un malore. Non aveva ancora 45 anni. «Reset» perde un amico, un collaboratore assiduo, con le sue idee, con il suo blog, con i progetti che avevamo in corso. Niente lasciava immaginare che questo potesse accadere. La violenza di questa interruzione di contatti amichevoli e operosi, di consuete relazioni di lavoro, è incredibile e dolorosa. Fino a un attimo fa la ordinaria e banale fatica di trovare una data per una conferenza sulla «religione e il web» o di progettare una serie di seminari e un libro sulla religione come fattore «di guerra e di pace». E poi l’annuncio di una inconcepibile amputazione: Massimo non c’è più. Dovevamo ancora calibrare il titolo di questo ciclo di seminari. Lui, di formazione durkheimiano, (ha curato l’edizione italiana di Le forme elementari della vita religiosa) sottolineava di più i fattori socialmente coesivi del fenomeno, senza certo ignorare gli altri. Nell’agosto dell’anno scorso aveva dedicato un necrologio molto sentito a Robert Bellah, il grande sociologo americano, teorico della religione civile, al quale si sentiva molto vicino per tanti aspetti. Aveva tradotto Le abitudini del cuore. Individualismo e impegno nella società complessa, un libro a cui teneva molto e che racchiudeva un esempio forte di analisi morale della società americana, dei suoi fattori disgreganti e coesivi, da cui veniva in luce l’importanza della memoria, delle tradizioni e delle loro rielaborazioni. Quel libro e quelle idee erano tra i molti elementi che occupavano l’intelligenza di Massimo come insegnante e come ricercatore che viveva il proprio lavoro in una continua dimensione progettuale. Aveva preso in seria considerazione la riflessione post-secolare proposta da Habermas negli ultimi anni e aveva dato vita, all’Università di Tor Vergata, al Centro studi e documentazione ‘Religioni e istituzioni politiche nella società post-secolare’. Massimo aveva già prodotto e pubblicato molto nella sua intensissima vita professionale, ma era ancora nella fase, naturale per la sua età, in cui si immagina che la parte più grande del lavoro deve ancora venire.

Alla moglie Barbara e alla figlia Anna le condoglianze della direzione e redazione di «Reset» e della direzione, dei collaboratori e del comitato scientifico di Reset-Dialogues on Civilizations.

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Con Habermas durante il seminario internazionale “Europe, Democracy and Critical Theory. A German-Italian Workshop on Jürgen Habermas’ Theory”, organizzato da Regina Kreide, Walter Privitera e Ilenya Camozzi presso il Forschungskolleg Humanwissenschaften di Bad Homburg. La relazione di Rosati aveva suscitato una vivace discussione con Habermas, come indicato dalle foto, e un attento confronto con i partecipanti al seminario.


“Living together, differently”, il blog di Massimo Rosati su Reset.it

Biografia
Nato nel 1969, Massimo Rosati si è laureato in Sociologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, con una tesi su Teoria dell’agire comunicativo di J. Habermas, pubblicata  nel 1994 con il titolo di Consenso e razionalità (Armando editore). Nel 1998 consegue il dottorato di ricerca in Sociologia politica presso l’Università di Firenze. Ricercatore presso l’Università di Perugia, ha insegnato successivamente per tre anni presso l’Università di Salerno, fino al 2008, in qualità di Professore Associato. E’ stato poi confermato come Professore Associato presso l’Università di Roma Tor Vergata, dove fino ad oggi ha insegnato Sociologia generale. Membro del comitato scientifico di riviste sociologiche e filosofiche, tra cui ‘Quaderni di Teoria Sociale’, ‘Cosmopolis’ e ‘Politica e Società’, in inglese ha pubblicato articoli su Durkheim e la teoria sociale contemporanea nel ‘Journal of Classical Sociology’, ‘Durkheimian Studies’, ‘Philosophy and Social Criticism’. È stato visiting scholar presso l’Institute for Social and Cultural Anthropology di Oxford, il Centre for Cultural Sociology di Yale, il Department of Religious Studies della Brown University, istituzioni presso cui ha tenuto conferenze in diverse occasioni. Dal 1991 è stato membro del ‘Seminario Permanente di Teoria Critica’. Ha diretto il Centro Studi e Documentazione ‘Religioni e Istituzioni Politiche nella Società Post-Secolare’, Università degli Studi di Roma Tor Vergata (CSPS http://csps.uniroma2.it/). Il lavoro di ricerca di Rosati si è mosso soprattutto nell’ambito della tradizione di pensiero durkheimiana. Ha curato la nuova edizione italiana de Le forme elementari della vita religiosa di E. Durkheim (Meltemi 2005), scrivendone una nuova introduzione, e con William S.F. Pickering ha curato il volume Suffering and Evil. The Durkheimian Legacy (Berghahn Books, Oxford-New York, 2008). Sul piano teorico, l’attenzione alle nuove interpretazioni del lavoro di Durkheim ha portato alla pubblicazione del volume (curato con Ambrogio Santambrogio) dal titolo Émile Durkheim. Letture contemporanee (Meltemi, Roma, 2002), e a sviluppare un programma di ricerca sul ruolo del rito e del sacro nella vita contemporanea, cercando di affrontare questioni relative al ruolo delle religioni nella sfera pubblica, alle teorie della secolarizzazione e all’idea del post-secolare. Il primo passo di questo progetto di ricerca è stato il volume intitolato Solidarietà e sacro. Secolarizzazione e persistenza della Religione nel discorso sociologico della modernità (Laterza, 2002), e il più recente è il volume dal titolo Ritual and the Sacred. A Neo-Durkheimian Analysis of Politics, Religion and the Self (Ashgate 2009).

Bibliografia

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ROSATI M. (2007). Strenski’s Unfinished Work: Durkheim, Modernity and Doubts. DURKEIMIAN STUDIES, vol. 13; p. 130-138, ISSN: 1362-024X

ROSATI M. (2007). Recovering Durkheim’s ‘Second Program of Research’: Roy Rappaport and Jeffrey C. Alexander. DURKEIMIAN STUDIES, vol. 13; p. 105-121, ISSN: 1362-024X

ROSATI M. (2008). Evil in the Elementary Forms. In: W.S. PICKERING, M. ROSATI EDITED BY. Suffering & Evil. The Durkheimian Legacy. , ISBN/ISSN: 978-1-84545-519-4

ROSATI M. (2008). Evil and Responsibility. The Durkheimian Legacy and Contemporary Debates. In: W.S. F. PICJERING M. ROSATI EDS. Suffering and Evil. The Durkheimian Legacy. OXFORD: Berghahn Books, ISBN/ISSN: 978-1-84545-519-4

ROSATI M. (2008). Cibernetica del sacro ed eteronomia. Per una apertura antropologica della politica. In: SEMINARIO PERMANENTE DI TEORIA CRITICA. Cos’è la politica. p. 166-186, ROMA: Meltemi Editore, ISBN/ISSN: 9788883536366

ROSATI M. (2008). Sacro e spazio pubblico. QUADERNI DI TEORIA SOCIALE, vol. 8; p. 273-289, ISSN: 1824-4750

ROSATI M. (a cura di) (2008). Suffering and Evil. The Durkheimian Legacy. Di W.S.F. PICKERING, M. ROSATI, S. JANKELEVITCH, G. PAOLETTI, M. S. CLADIS, R. PARKIN, W. RAMP, J.B. ALLCOCK., OXFORD: Berghahn Books, ISBN: 9781845455194

ROSATI M. (2008). Inhabiting no-mans land: Durkheim and Modernity. JOURNAL OF CLASSICAL SOCIOLOGY, vol. 8; p. 233-261, ISSN: 1468-795X

ROSATI M. (2008). Suffering and Evil in the Elementary Forms. In: W. S. F. PICKERING AND M. ROSATI EDS. Suffering and Evil. The Durkheimian Legacy. p. 49-62, OXFORD: Berghahn Books, ISBN/ISSN: 978-1-84545-519-4

ROSATI M. (2008). Evil and Collective Responsibility: The Durkheimian Legacy and Contemporary Debates. In: W. S. F. PICKERING AND M. ROSATI EDS. Suffering and Evil. The Durkheimian Legacy. p. 136-147, OXFORD: Berghahn Books, ISBN/ISSN: 978-1-84545-519-4

ROSATI M. (2009). Ritual and the Sacred. A Neo-Durkheimian Analysis of Politics, Religion and the Self. FARNHAM: Ashgate, ISBN: 978-0-7546-7640-9

ROSATI M. (2009). Risalire la china: il rito e i frammenti. In: ROBERTO TAGLIAFERRI. La tazza rotta. Il rito: risorsa dimenticata dell’umanità. p. 499-507, PADOVA: Edizioni Messaggero, ISBN/ISSN: 978-88-250-2406

ROSATI M. (2009). I molti ordinarsi del sociale. Civilizzazioni e pluralismo giuridico. POLITICA & SOCIETÀ, vol. 4; p. 77-91

ROSATI M. (2009). Rito, trauma e solidarietà europea. In: RI.LES.S A CURA DI. Rammemorare la Shoah. 27 gennaio e identità europea. p. 69-85, SOVERIA MANNELLI: Rubettino, ISBN/ISSN: 978-88-498-2614-2

ROSATI M. (2009). Le rappresentazioni sociali della Shoah in Italia. In: RI.LE.S. A CURA DI. Rammemorare la Shoah. 27 Gennaio e identità europea. p. 103-122, SOVERIA MANNELLI: Rubettino, ISBN/ISSN: 978-88-498-2614-2

ROSATI M. (2009). Memoria della Shoah, identità europea e comunità religiose. In: RI.LE.S A CURA DI. Rammemorare la Shoah. 27 Gennaio e identità europea. p. 247-264, SOVERIA MANNELLI: Rubettino, ISBN/ISSN: 978-88-498-2614-2

ROSATI M. (2009). Roma domani. La memoria del 16 ottobre 1943 nel futuro della città. In: RI.LE.S. Rammemorare la Shoah. 27 Gennaio e identità europea. p. 309-322, SOVERIA MANNELLI: Rubettino, ISBN/ISSN: 978-88-498-2614-2

ROSATI M. (2010). “Kinds of Ritual and the Place of Transcendence”. PHILOSOPHY & SOCIAL CRITICISM, vol. 36; p. 45-48, ISSN: 0191-4537, doi: 10.1177/019145370934841

ROSATI M. (2010). Post-secular society, transnational religious civilizations and legal pluralism. PHILOSOPHY & SOCIAL CRITICISM, vol. 36; p. 1-11, ISSN: 0191-4537, doi: 10.1177/0191453709358845

ROSATI M., M (2010). Pluralismo religioso e pluralismo giuridico: il caso della ‘controversia sulla Shari’a’. In: A CURA DI V. COTESTA, A. FEBBRAJO, E. PACE, R. SEGATORI. Il pluralismo religioso tra politica, diritto e società. p. 123-138, SOVERIA MANNELLI, ISBN/ISSN: 9788849827644

ROSATI M. (2011). Intellettuali durkheimiani. Atteggiamenti verso il mondo, tipi di Self e network micro-sociologici. QUADERNI DI TEORIA SOCIALE, vol. 11; p. 451-464, ISSN: 1824-4750

ROSATI M. (2011). Ritual and Reflexivity in the Sociological Discourse on Modernity. In: EDITED BY U. SIMON. Ritual and Reflexivity. vol. IV, p. 163-173, WIESBADEN: Harrassowitz, ISBN/ISSN: 978-3-44706204-6

ROSATI M. (2012). Solidarity and Difference: Reflections on the Enigma of Durkheim and Judaism. RELIGION, vol. 42; p. 21-40, ISSN: 0048-721X

ROSATI M. (2012). The Turkish Laboratory. Local Modernity and the Postsecular in Turkey. Multiple Modernities and Postsecular Societies. FARNHAM: Ashgate, ISBN/ISSN: 9781409444121

ROSATI M. (2012) Le Forme elementari della vita religiosa 100 anni dopo: nuove prospettive e vecchi cliché. RA, vol. 1; p. 11-24, ISSN: 2038-5048

ROSATI, M. (2012) Postsecular Sanctuaries. Towards a Neo-Durkheimian Grammar of Sacred Places, in “Etnografia e ricerca qualitativa”, 3, pp. 365-392, ISBN 9788815235787

ROSATI M. (a cura di) (2012). Multiple Modernities and Postsecular Societies. Fahrnam: Ashgate, ISBN: 9781409444121

(Profilo bio-bibliografico dall’Università di Roma 2 Tor Vergata)

 

  1. Conobbi il prof, Massimo Rosati, all’università di Fisciano.Andai a parlare con lui in dipartimento riguardo il nuovo corso. Quella formale interazione didattica si trasformò in un incontro straordinario durato quasi 2 ore , riflettemmo sull’agire sociale , politico , umano, sulle maschere dello stesso e sulla dicotomia amore – comunicazione. Ricordo la sua umiltà , il suo ragionare così calmo quanto forte e rivoluzionario nei suoi sognificati. Invogliò la mia passione e voglia a spingersi oltre il normale approccio didattico, mi disse: dopo laureato continua a studiare , sei nato per questo Massimiliano. Sfortunatemente la paura di nn trovare lavoro mi ha offuscato e le sue frasi mi ritornano sempre in mente. Aveva la capacità di entrare in contatto , non solo verso lo studente , ma verso la persona e le sue propensioni. La sua scomparsa prematura, ingiusta, mi ha dato molto dolore, e la settimana prossima , farò dire una messa per lui. Anche se nn credeva come me , penso che un pensiero alto verso il cielo serva sempre, mi disse: la trascendenza può già coincidere con il credere, qualsiasi esso sia. Quelle parole mi fanno credere che ognuno crede anche se lontano razionalmente, attraverso i gesti , il pensare, il dare anche a un semplice studente in cerca di una banale info didattica. Mi mancano i nostri discorsi e oggi che sono tra il disoccupato e precario capisco quanta ragione aveva sul vero scopo del sapere .Grazie prof.

  2. Ricordavo Massimo in un parco quando eravamo bambini. A distanza di oltre 30 anni lo ritrovai per caso in rete. Ci fu un breve scambio di mail in occasione del quale aveva dimostrato la stessa disponibilità, sensibilità, attenzione e gentilezza che ricordavo di aver notato quando ancora tutta la vita era davanti a noi. Con entusiasmo, visto l’ambito delle sue ricerche, gli scrissi quello che era il mio sogno per salvare l’umanità e iniziai a leggere alcuni dei suoi articoli. L’aver intuito la ricchezza della sua esistenza aveva riempito il mio cuore di madre di una fiducia quasi euforica. Persa nella corsa delle mie giornate è passato un anno prima che tornassi a cercare i suoi articoli e scoprire che invece qualcun altro aveva scritto di lui al passato. Una notizia destabilizzante che in pochi istanti mi ha procurato ansia e terrore incontrollabile per quello che la vita può riservare a noi ed ai nostri affetti più cari. Una vita spremuta dalla vita. Diceva di non credere in Dio ma per me era pieno di Dio.

    • Io e l’Associazione Italiarmenia di Padova sappiamo purtroppo solo adesso dell’improvvisa mancanza del Massimo, nostro nuovo socio onorario.
      Sentiamo un dolore profondo per non averlo potuto conoscere meglio: l’occasione della cerimonia al “Giardino dei Giusti” del prossimo Ottobre sarebbe stata ideale: in esso abbiamo piantato un albero alla memoria di Hrant Dink, eroe che ha perso la vita per i propri ideali di fratellanza universale e che egli amava ed apprezzava anche come oggetto dei propri studi antropologici e sulle religioni.
      Ci mancherà un fraterno amico, e ci sentiamo in dovere di impegnarci per approfondire queste sue ricerche ed onorarne così la memoria.
      Gianni Arslan, Padova

  3. Lo scopro ora, mentre ero alla ricerca di un suo articolo – che per inciso era stato per me illuminante. Mi dispiace tantissimo, è una notizia tremenda. Una persona piena di entusiasmo e umanità.

  4. Ho avuto il piacere di seguire all’università di Salerno un suo corso di storia del pensiero sociologico ormai qualche anno fa, grande interprete e conoscitore dei classici della sociologia, forte stile e carisma nella cura della trasmissione ed interiorizzazione dei concetti e delle conoscenze.
    Conservo e consulto ancora gli appunti delle sue lezioni per lo svolgimento della mio lavoro, ha contribuito fortemente allo sviluppo della mia passione per la sociologia, sono addolorato, grazie professore, non la dimenticherò.

  5. Pubblichiamo qui altri meassaggi che sono arrivati in redazione.

    Mi spiace molto. La vita non perdona! 44 anni? Ti sembra di essere appena nato, e invece…Condoglianze agli amici di Reset e, ovviamente, alla famiglia che non conosco.
    Silvana Cirillo

    Mi dispiace molto. Tutto il mio cordoglio
    Stefano Rolando

    il gruppo di sociologi del corso di laurea in”scienze dell’investigazione e della sicurezza” dell’Ateneo di perugia partecipa al lutto della comunità scientifica e della famiglia per la perdita della lucida intelligenza e della ricca operosità di Massimo Rosati.
    M.Caterina Federici, Silvia Fornari,Marta Picchio,Rosita Garzi,Sabina Curti,Uliano Conti.

    Partecipiamo al grave lutto e porgiamo alla Famiglia e alla vostra redazione,
    le nostre più sentite condoglianze.
    Il Teatro Stabile di Torino

    Rubato ai suoi giovani 44 anni.
    Claudio Mellia

    Sentite condoglianze dagli amici di http://www.grey-panthers.it
    Vp

    Caro Giancarlo, non conoscevo Rosati, ma intuisco che hai perso inaspettatamente un amico fraterno e un partner prezioso e affiatato nel lavoro culturale. Certamente una persona nel fiore della sua elaborazione intellettuale. Ti sono vicino. Non importa che sia un parente. A volte certe dipartite fanno ancora più male
    Un abbraccio
    Salvatore Biasco

    Le mie condoglianze alla famiglia e agli amici
    giuseppe scattolin

    condoglianze
    Mariagrazia Pelaia

  6. I miei sentite condoleanze alla famiglia Rosati profondamente sconvolti come tutti noi. Sono davvero dispiacuito dopo aver letto questa bruttissima notizia! sono profondamente afflito d’un grandissimo dolore. Non ho parole!

  7. Ho avuto modo di conoscerlo in alcuni incontri romani di “Reset”.Bosetti me lo presentò e rimasi subito colpito dalla sua bontà.Di persone intelligenti ve ne sono molte, di buone d’animo assai di meno. Massimo possedeva tutte e due le qualità. Per questo, pur non avendolo più rivisto, ne serbo il vivo ricordo.
    Giovanni Fornero.

  8. Rigoroso e appassionato come pochi ma, soprattutto, una bella persona. Sempre aperto e disponibile, uno che ha sempre messo la “persona” al centro. Massimo!

  9. Sono ancora sotto shock per questa perdita…nel seminario permanente di teoria critica ha saputo con pazienza incoraggiarmi nell’intraprendere la mia strada come ricercatrice e fornire un esempio di questo raro equilibrio tra umanità ed intelligenza, testa e cuore, che ho raramente incontrato nella mia vita professionale. Grazie Massimo!

    • Fino a ieri, il giorno del commiato ufficiale, ho sperato di potermi svegliare da questo incubo. Che Massimo non ci sia più, con i suoi suggerimenti, le sue idee, il suo aiuto generoso e discreto nel corso dei miei ultimi anni di lavoro intellettuale. Un vuoto enorme, per tutti e tutte.
      Barbara Henry

  10. Anche io ho avuto la fortuna di averlo come relatore e non dimenticherò mai cosa mi rispose quando piu di in anno prima le chiesi la tesi…”chi ha tempo non aspetti tempo” frase che porto come guida di vita. .. e stato molto du più una guida sua professionalmente che personalmente…mi ha sempre seguita con dedizione e passione senza mai abbandonarmi a me stessa…con gentilezza fino al grande giorno! lui il professore. …grazie veramente. ..sempre nel mio cuore. ..ciao prof ….

  11. Ho avuto anche io la fortuna di averlo come relatore. ..ma e stato una vera e propria guida ….sia professionalmente che personalmente sempre disponibile capace di metterti a tuo agio …mi ha seguito con dedizione senza mai abbandonarmi a me stessa…sempre con gentilezza…fino al grande giorno! grazie professore…sempre nel mio cuore!

  12. Ho avuto l’onore di seguire le sue lezioni in Storia del pensiero sociologico…da allora sono passati 8 anni ma lui ha lasciato il segno…nn lo dimenticherò mai!

  13. Pensare che nemmeno due mesi fa, in veste di Presidente della Commissione di Laurea, ha ascoltato e commentato con attenzione e professionalità le nostre tesi e ci ha proclamati “dottori”, sapere che oggi non è più tra noi mi provoca un grande dolore. La consolazione è che ha lasciato un po’ di lei in ognuno di noi, dall’amore per la sua materia fino alla passione per lo studio, caratteristiche che, nella mia carriera scolastica, ho riscontrato in pochissimi insegnanti. Ci mancherà professore!

  14. Ho preparato la tesi della triennale con lui. Mi mancavano ancora 10esami da dare e gli dissi”professore vorrei fare un confronto tra il capitalismo di marx e quello di Weber”. Lui con gli occhi pieni di luce mi rispose”perche imvece non portiamo una rivisitazione di Marx nel Novecento?” E da li..entusiasmo e tanto lavoro. Non smettero mai di ringeaziarlo sarà per sempre la mia guida. Mi hannp tolto paete dell anima e di cuore. Ma io faro in modo che lui vivrà per sempre. Ciao prof e grazie davvero.

  15. Il Professor Rosati è riuscito a trasmettere la sua passione per la Sociologia a gran parte degli studenti che hanno avuto la fortuna di seguire le sue lezioni. Riusciva a coinvolgerci totalmente. Già dal primo anno di università rimasi colpita dal suo modo di spiegare, più unico che raro, e da allora non ho più smesso di studiare la sua materia. Tre mesi fa mi sono laureata proprio con lui e durante la stesura della tesi non mi ha mai abbandonata, è sempre stato presente e mi ha guidata passo dopo passo fino al grande giorno. Grande uomo, grande professore. Tor Vergata ha perso un docente fantastico. Resterà sempre nei nostri cuori.
    Ciao Prof

  16. Per mia fortuna ho avuto l’onore di conoscere il Prof. Massimo Rosati quando era Docente all’Università di Salerno. Non dimenticherò mai la sua disponibilità e sensibilità. Condivido con tutti lo sgomento e il dolore per la perdita di una persona stupenda. Grazie Professore Rosati.

  17. non ho conosciuto il Prof. Rosati, ma leggere i messaggi degli studenti mi ha riempito di commozione e di cordoglio. Per chi fa questo mestiere, tra i più nobili e i più difficili, lasciare una simile eredità dà senso a tutta la vita e perfino alla morte, sebbene una morte come questa appaia totalmente insensata.

  18. Ho avuto l’onore di averlo come relatore per la mia tesi della Triennale a Tor Vergata. Di lui ho da subito ammirato la grande professionalità e l’umanità nel comprendere le mie difficoltà nello scrivere quell’elaborato. Mi accolse senza neanche conoscermi e mi ha dato tantissimo sotto il profilo accademico.
    Grazie prof. Rosati.

  19. i suoi scritti rimarranno tra noi e serviranno a ispirare – anche per il metodo, la profondità e la qualità – nuovi seri studiosi

  20. Tutti gli studenti che attualmente frequentano il dottorato in Scienze Filosofiche e Sociali si uniscono al dolore dei familiari ed al cordoglio della comunità universitaria tutta per la improvvisa scomparsa del Professore Rosati.

    Per noi ha rappresentato un vero esempio di lucidità, di profondità di pensiero e di analisi. Mancherà molto il suo apporto al nostro lavoro di ricerca e la sua presenza, costante punto di riferimento umano e accademico.

    Ricorderemo sempre con un sorriso la sua gentilezza, l’umanità e il rispetto intellettuale che lo hanno contraddistinto e, soprattutto, l’empatia e la disponibilità con cui si poneva in relazione con noi studenti.

    Ancora scossi e segnati dal dolore per la sua perdita, siamo convinti, dal profondo del cuore, che il suo ricordo, i suoi consigli ed il suo esempio saranno sempre per noi uno stimolo e un grande fattore di crescita, morale e intellettuale

  21. Seguirlo a lezione è stato coinvolgente.
    Leggerne gli scritti iluminante.
    Conoscerlo di persona una scoperta di profondità, umiltà e disponibilità.
    Aperto a qualunque confronto era un punto di verifica per proprie idee e un aiuto per chiarire dubbi e colmare lacune.
    Mancherà a tutti noi oltre che alla sua famiglia.

  22. Ho avuto il grande piacere di conoscerla,sebbene solo di recente,di apprezzare la sua professionalità,passione per il lavoro e,soprattutto,la sua disponibilità verso noi studenti,purtroppo non potro’ avere l’onore di vederla al mio fianco,nel portare avanti il mio progetto di dottorato,ma i suoi consigli e i suoi scritti saranno preziosi per me.La vita è davvero ingiusta,a volte,ma lei è riuscito a rimanere immortale,attraverso sua figlia,le sue pubblicazioni,le lezioni ed i tanti progetti,che non potrà seguire in prima persona,ma il cui seme e curiosità professionali è riuscito a trasmettere agli altri,e cos’è questo se non l’obiettivo ultimo di ogni insegnante.Lei vivra’sempre nei cuori e nelle menti di chi ha avuto la fortuna di conoscerla e stimarla.

  23. Addolorati e amareggiati noi tutti, dipendenti della Segreteria studenti, ci uniamo al profondo dolore della famiglia e di tutti coloro che gli volevano bene e lo apprezzavano come docente e come persona. Scomparse così improvvise lasciano in chi resta ferite indelebili…!!! Ciao Massimo

  24. Il mondo accademico ha perso non solo un grande sociologo,docente e ricercatore ma anche una bella persona. Ciao professor rosati

  25. Tutti gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia di Tor Vergata hanno perso una persona straordinaria ed estremamente preparata, un Insegnante con la I maiuscola, che comunicava valori e amore per lo studio e che meritava la grandissima stima, che chi ha seguito i suoi corsi aveva per lui. Lo scorso luglio ho avuto l’onore di averlo come relatore per la mia tesi di laurea e di apprezzare ancora di più la passione che aveva per il suo lavoro.
    Le mie condoglianze alla figlia e alla moglie.
    Addio Professore, resterà per sempre nel mio cuore.

  26. Professore e’ stato il mio alleato. Mai ho avuto cosi’tanto piacere di studiare e di confrontare le mie riflessioni. A giorni avrei dovuto venire da lei…avremmo dovuto iniziare a lavorare sulla tesi. Mi resta un vuoto incolmabile…non ho parole ho un grande dispiacere.

  27. Avverto un grande dolore e un debito nei suoi confronti ancora più grande.
    Gli auguro e spero che sia stato sorpreso da ciò verso cui aveva sempre guardato, pensato ed indagato con sincerità ed esemplare pudore, senza cedere a pregiudizi di sorta.
    R.I.P.
    Luca Diotallevi

  28. L’ On. Vitaliano Gemelli,
    nell’apprendere la dolorosa notizia della prematura scomparsa del Prof. Massimo ROSATI – docente presso l’Università di Tor Vergata che ha prestato la Sua opera anche presso l’Università di Castel Sant’Angelo dell’UNLA – esprime,
    profonda vicinanza alla famiglia del Professore.

    L’Ufficio di Presidenza ed i Collaboratori tutti si associano.

  29. Grazie alla sua passione, al suo impegno e alla sua dedizione all’insegnamento, è riuscito guadagnarsi la stima di allievi e colleghi.
    È stato un piacere e un onore!
    Ciao Massimo.

  30. Le matricole arrivate a Lettere a Tor Vergata si trovano spaesate, confuse, abbandonate a se stessa. Nel caos dell’imparare a muoversi su una nuova strada, c’è stata una voce in grado di orientarci, di motivarci, di risvegliare in noi la passione per lo studio e, ancor di più, per la conoscenza. La sociologia non era più una serie di nomi, di teorie, di correnti di pensiero. Era un’indagine, un gioco, un’emozione, una scoperta.
    Massimo Rosati non era un professore, ma IL Professore. E se noi che l’abbiamo seguito in questo semestre ora siamo curiosi e motivati è grazie a lui. E se quest’oggi siamo tristi, increduli e sconvolti è perché tutto questo non ha senso, non è possibile, non vogliamo accettarlo… eppure è successo.
    Ciao Prof.

  31. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo né di sentirlo mai parlare, ma sono una dottoranda, mi occupo di laicità e società post-secolare e lo leggevo spessissimo qui e altrove perché, finalmente, nelle sue parole trovavo un approccio e una prospettiva che condividevo, cosa rara. Sono davvero molto colpita e addolorata.

  32. Addio Professore… È stato l’unico professore fino ad oggi a coinvolgermi così tanto nello studio di una materia. La sua voce, i suoi gesti e i suoi insegnamenti li porterò per sempre con me. Non pensavo di poter provare tutto questo dolore per la mancanza di una persona “esterna” alla vita familiare. Mi sarebbe tanto piaciuto averla come relatore…
    Con lei se ne va un pezzo di questa Università… Addio Professore.

    • Per me e’ stato un onere e un grande piacere di averlo avuto come relatore alla fine della mia avventura universitaria conclusasi tardi…..a 53 anni!!!Dopo un lungo intervallo, riprendere gli studi e incontrare il Prof. Rosati ,con la sua grande preparazione e capacità di comunicarla , ha significato molto.Condivido con tutti lo sgomento e il dolore per la perdita di una persona che mi ha egregiamente accompagnata in un momento speciale della mia vita. Grazie Professore
      Rossana

  33. C’è soltanto una massima assoluta: non c’è niente di assoluto ( Auguste Comte). Con rispetto e profonda stima per ricordarla. Un professore come pochi, custodirò gelosamente gli appunti presi durante le sue lezioni

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