Qualche anno fa il discorso di Beatriz Talegon, dirigente dell’Unione internazionale dei giovani socialisti, sarebbe stato oscurato dallo scarso eco che da molto tempo caratterizzano le riunioni della Is, l’Internazionale socialista. Ma Beatriz, una giovane spagnola poco conosciuta, sapeva che le sue parole, grazie alle nuove tecnologie digitali, potevano uscire dal “chiuso dell’Hotel a Cinque stelle” di Lisbona dove si è tenuto, pochi giorni fa, il Consiglio della Is. Così è stato. Beatriz Talegon ha parlato senza peli sulla lingua. E ora le sue parole stanno facendo il giro del mondo.
E’ stata, la sua, una requisitoria senza concessioni nei riguardi di un’organizzazione che da molto tempo ormai si dimostra incapace di parlare davvero alla mente e al cuore dei giovani che chiedono alla politica, e in modo speciale alla sinistra, risposte adeguate alla crisi di società che li colpisce. Beatriz, con un linguaggio semplice e incisivo, ha dato voce a milioni di ragazzi e ragazze che in Italia come in Spagna, in Portogallo come in Grecia (ma anche in tanti altri paesi) stanno soffrendo le conseguenze delle manovre finanziarie e delle ricette neoliberiste dei poteri forti.
Non è questa una crisi come le altre. Questa volta si sta creando una rottura traumatica tra un pezzo di società che riesce in qualche modo a difendersi e chi invece, i giovani soprattutto, non riesce a lavorare in modo stabile e non vede alcuna prospettiva di fronte a sé.
Beatriz è spagnola e sa bene di cosa parla. Il suo paese vanta in Europa il record del più alto livello della disoccupazione (26%) e di quella giovanile in particolare (più del 50%). Da qui la critica demolitrice che ha rivolto al suo partito, il Psoe, che da più di un anno sta assistendo passivamente alle misure della destra al potere, bloccato dai propri errori nella ultima fase della precedente legislatura Zapatero e dalla assenza di una strategia che non si limiti alla vuota denuncia e alla lista delle speranze.
Con il risultato che la stragrande maggioranza dei giovani spagnoli ritiene che i socialisti siano altrettanto colpevoli della drammatica crisi sociale. Un problema che, certo, non è solo spagnolo. Beatriz ha parlato senza sconti a nessuno, criticando i partiti della Internazionale socialista nel loro insieme.