La fase due della ricerca di un governo per la nuova legislatura si apre con un colpo di scena. Il presidente Napolitano annuncia la formazione di due gruppi di “saggi” per aiutare il nuovo Parlamento a individuare alcuni punti di programma su ambiti circoscritti. In particolare le commissioni si dovranno concentrare su l’elaborazione di proposte di riforma istituzionali e su provvedimenti di tipo “economico, sociale ed europeo”. Il governo Monti rimane in carica fino a quando non si troverà una nuova maggioranza in grado di dare fiducia a un nuovo esecutivo.
I dieci componenti – tutti uomini – che entrano nelle commissioni sono: Valerio Onida, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante per le riforme istituzionali e Enrico Giovannini (presidente dell’Istat), Giovanni Pitruzzella (presidente dell’Authority della concorrenza), Salvatore Rossi (Bankitalia), Giancarlo Giorgetti e Filippo Bubbico, entrambi presidenti delle Commissioni speciali di Camera e Senato, e Enzo Moavero Milanesi (ministro per gli Affari europei del Governo Monti).
Questo il tweet con cui il Quirinale annuncia i nominativi:
Ecco le personalità che su invito di Napolitano faranno parte dei due gruppi di lavoro goo.gl/iKqeH
— Quirinale Uff Stampa (@QuirinaleStampa) March 30, 2013
In una situazione oggettivamente molto complessa, alcuni punti certi si possono individuare.
– Napolitano rimarrà fino all’ultimo giorno. Lo ha espressamente detto e dunque niente dimissioni anticipate per agevolare la formazione di un nuovo governo o lo scioglimento delle Camere possibile solo al nuovo presidente della Repubblica.
– Sebbene non sia stato esplicitato da nessuno – né dal presidente né dal diretto interessato – sembra al capolinea il tentativo Bersani di trovare una maggioranza parlamentare per un governo guidato dal segretario Pd.
– Articolate le posizioni all’interno del M5S sulla decisione di Napolitano. «La strada scelta è quella che più si avvicina alla soluzione in un momento così difficile» è il commento a caldo di Claudio Messora, consulente per la comunicazione dei parlamentari cinque stelle. Il professor Paolo Becchi, intellettuale del movimento e teorico della prorogatio del governo Monti, esulta su Twitter, perché con la scelta del Quirinale avrebbe vinto la posizione sostenuta sul blog di Grillo qualche giorno fa:
“il nostro governo è tuttora in carica e non sfiduciato dal parlamento” napolitano # prorogatio e dove sono ora i miei accusatori ?
— Paolo Becchi (@pbecchi) March 30, 2013
Tuttavia, la soddisfazione tra i grillini scema dopo l’annuncio dei dieci nomi. Manlio di Stefano e Giulia Di Vita, entrambi deputati M5S, non apprezzano le scelte del presidente della Repubblica.