Laura Boldrini a Radio Popolare: “Contro Cecile Kyenge si scatenano perché donna, nera e competente: lei dimostra di essere all’altezza del suo ruolo, altri no”. La Presidente della Camera replica anche a chi l’accusa di aver fatto poco per ridurre le spese di Montecitorio: “abbiamo già tagliato 9 milioni. Per fare di più necessita la collaborazione di tutti”.
L’intervista a Laura Boldrini è andata in onda nel corso della trasmissione “il mattino” di Radio Popolare. Ecco uno stralcio.
Tanti chiedono le dimissioni di Calderoli per gli insulti alla Ministra Kyenge. Ma se lui non se ne vuole andare cosa si può fare?
Nessuno può rimuoverlo. Può essere solo una sua scelta. Le parole del vicepresidente Calderoli manifestano un’arretratezza insopportabile. Chi svolge ruoli istituzionali non può avere la libertà di dire qualsiasi cosa gli venga in mente. Dev’essere all’altezza di questo ruolo. Se non si riesce a trattenere non è in grado di fare bene il proprio mestiere.
Gli insulti alla Ministra Kyenge, anche lei si prende gli insulti quando ricorda l’urgenza della legge sulla cittadinanza: significa che in Italia c’è un substrato razzista?
Sì, certo, c’è anche questo. Questa parte d’Italia urla di più, però, proprio sul caso Kyenge, ci sono state tante persone che la pensano diversamente dal vicepresidente del Senato Calderoli, che si sono fatte avanti, che hanno detto basta: basta con queste modalità, basta con questo linguaggio. Noi dovremo sostenere questo moto di ribellione contro chi infanga il nostro Paese. Dovremo ripartire dalle scuole, perché i giovani sono cresciuti in un’epoca in cui il razzismo è stato sdoganato, la paura è stata utilizzata come strumento politico. Credo che questi giovani debbano essere riavviati alla conoscenza della nostra Costituzione. La cosa più importante che la scuola dovrebbe fare in questa fase di globalizzazione è imparare a conoscersi.
E’ d’accordo con la Ministra Kyenge che nota un particolare accanimento non solo perché nera ma anche perché donna?
Sessismo, maschilismo e razzismo sono figli della stessa sottocultura. Contro Cecile si accaniscono tante persone perché è donna, nera, sobria, competente. Cecile dimostra di essere all’altezza del suo compito, altri no.
Lei è partita a razzo promettendo una bella sforbiciata alle spese di Montecitorio, ma l’apposita commissione per ora ha proposto un taglio del 3%: davvero poco.
Facciamo chiarezza: tagliare i costi di un’amministrazione complessa come Montecitorio non è semplice. Ma è una cosa da fare. Io sto cercando di ragionare, insieme al Comitato sul personale e alla vicepresidente Sereni di ragionare in termini realistici. Insieme ai sindacati stiamo ragionando sui tagli possibili non sui diritti acquisiti, ma a quei privilegi che possono essere riconsiderati. Stiamo cercando di razionalizzare i costi anche sugli appalti e le collaborazioni. Altrettanto i deputati-questori stanno lavorando sulla riconsiderazione degli stipendi. Io mi sono tagliata lo stipendio, ho ridotto lo staff. Per ora abbiamo risparmiato 9 milioni di euro, adesso – prima della pausa estiva – conto di presentare un piano d’indirizzo, spero con l’accordo dei sindacati. E’ molto facile dire che non funziona niente, che bisogna ridurre tutto del 90%, questo è un atteggiamento distruttivo, non porta a risultati; così come c’è chi si tiene stretto i privilegi, ma anche questo atteggiamento non ce lo possiamo più permettere. Dobbiamo dimostrare che la politica vuole farla finita con gli sprechi, voglio farlo, ma per riuscirci ho bisogno della collaborazione di tutti.