E dire che una volta pensavamo che lo sviluppo della storia seguisse leggi comprensibili in modo scientifico, che il passato avesse iniziato a percorrere la strada che il futuro avrebbe concluso portando a un qualche tipo di sole dell’avvenire, di città di dio sulla terra, di giustizia e libertà. Da vent’anni a questa parte, almeno per quanto riguarda le vicende italiane, avevo progressivamente rinunciato all’illusione di capire qualcosa che permettesse di fare previsioni. I risultati elettorali di ieri hanno confermato pienamente questo destino e l’unica citazione dotta che mi viene alla mente è ancora dal mio Agostino:
Tre sono i generi delle cose credibili. Alcune si credono sempre senza comprenderle mai: tale è la storia intera che passa in rassegna gli avvenimenti temporali e umani. Altre si comprendono subito appena si credono: tali sono tutti i ragionamenti umani sui numeri e le altre discipline. Altre invece prima sono credute e poi capite: tali sono quelle riguardanti le cose divine che sono comprese solo dai puri di cuore. Il che si verifica con l’osservanza dei comandamenti, che riguardano la vita virtuosa. (De diversis quaestionibus 83, q. 48)
E però c’è una novità. Dopo una vita provo la sensazione che un democristiano deve aver provato quando io mi affacciavo alla vita. Devo confessare una cosa di cui quasi mi vergogno, dopo anni di puzza sotto il naso: è una sensazione molto piacevole.
Mai mi sono sentita così doppia, o forse sì, ma erano altre tribolazioni esistenziali. Pur avendo votato Tsipras, ero così contenta che il Pd avesse raddoppiato i voti dei grillini con a capo due personaggi così inquietanti.
Il 40% non lo aveva previsto proprio nessuno. Il doppio del M5S non lo aveva previsto proprio nessuno. Di illusioni ne abbiamo seminate in quantità industriale in un’altra epoca della vita. Di quelle illusioni molti sono morti. Comunque non volevo innescare una raffinata discussione politica. Mettiamola così: un pazzo è entrato contromano sull’autostrada – un pazzo? altro che un pazzo, saranno migliaia! Per una volta mi voglio togliere lo sfizio di girare la macchina e andare nella stessa direzione degli altri. Ci vediamo al casello 🙂
È vero, è rinata la DC o, se non proprio quella, la Democrazia Renziana — i voti del Veneto, che non sono certo di centro-sinistra lo dimostrano — ma a me questa sensazione fa invece proprio venire la puzza sotto al naso … anche se forse mi sto solo accorgendo di averla sempre avuta 🙂
caro Massimo, il risultato elettorale di oggi era proprio prevedibile, direi scontato, certo. Nessuna sorpresa. La grande capacità di Matteo Renzi di fare come Nemorino nell’Elisir d’amore di Donizetti, e cioè di vendere un elisir magico in una ampolla magica (naturalmente questo magico elisir d’amore è acqua fresca) non poteva che portare a questo risultato. La gente ha bisogno di illusioni, ha bisogno anche di ottanta euro, ma poi? che accadrà? Il mondo vero è diventato favola, come scriveva Nietzsche. Chi ha vinto? Quali soggetti hanno vinto? E che cosa hanno vinto? La gratitudine di Matteo Renzi? Un po’poco, non ti pare? Anna.
Non te l’ho mai chiesto ma dimmi quando scrivi il mio Agostino cosa significa quel mio? altri me lo hanno domandato … Ma spiegamelo bene per favore, anche se credi che io lo sappia già.
Lo dico perché non sono affatto sicuro che si tratti proprio di Agostino. Riporto quello che dice a me, ma sono consapevole che molte cose diverse ha detto a molti lettori diversi.