E’ una guerra, non ancora dichiarata, tra le giovani generazioni, una in divisa e una in maglietta, mentre i responsabili stanno a guardare sorseggiando il tè, carichi di mega pensioni, prebende, gettoni di presenza, benefit. Soldato blu non ti senti preso per i fondelli a difendere l’indifendibile, a non schierarti con i cittadini? Togliti il casco e abbraccia chi protesta, cammina al suo fianco. E’ un italiano, un’italiana come te, è tuo fratello. è tua sorella, qualche volta, come ieri per gli operai del Sulcis, un padre che ha sputato sangue per farti studiare. Sarà un atto rivoluzionario.
Cita il film con Candice Bergen e ammicca al famoso Pasolini di Valle Giulia. Sul blog di Beppe Grillo ecco l’elegia dedicata al celerino, al poliziotto che manganella il ragazzino in piazza per il 14n. Al solito, la chiave per spiegare il mondo è noi contro loro, dove loro sono quelli che organizzano primarie e vanno nei talk show. E noi stavolta siamo noi poliziotti. Chissà se qualche “soldato blu” avrà voglia di dire che no, lui non ci sta “a questo o con noi o contro di noi” e all’idea che qualsiasi conflitto (sì, conflitto) sociale sia una guerra.
Ecco la poesia di Pasolini per chi vuole confrontarla con quello che scrive il post di Grillo.
http://www.corriere.it/speciali/pasolini/poesia.html
Pasolini diceva che gli studenti dovevano fare i poliziotti. Grillo dice che i poliziotti dovrebbero fare gli studenti. Non mi pare una differenza da poco. E’ come sodomizzare o essere sodomizzati.