L’ultimo libro che ho letto nel 2013 è forse anche il migliore che mi è capitato in mano quest’anno. Si tratta de Il desiderio di essere come tutti (Einaudi) di Francesco Piccolo, una sorta di biografia critica degli ultimi quarant’anni della sinistra italiana.
La genealogia della frattura nell’anima del paese è fissata da Piccolo in una giornata precisa di molti anni fa. Enrico Berlinguer si reca a Verona al congresso del Psi di Craxi. Infuria la battaglia sulla scala mobile, il solco tra le due sinistre si va allargando e il segretario del più grande partito comunista occidentale è accolto dai delegati socialisti con bordate di fischi. È in quella passerella umiliante che vanno ricercate le radici profonde dell’antiberlusconismo militante che affligge ancora un bel pezzo di opinione pubblica nel nostro paese. Da allora la sinistra ha trasformato una diversità morale in una superiorità esistenziale. E l’altra faccia della medaglia è filo rosso che lega Bettino Craxi a Silvio Berlusconi. Come il passaggio dal progresso alla conservazione con la svolta berlingueriana post Moro dalla prospettiva del compromesso storico a quella dell’alternativa democratica. La decisione di Bertinotti di far cadere il primo governo Prodi nel 1998 è tutta iscritta nel destino iniziato quindici anni prima.
Il giorno dei funerali, abbiamo accolto tutti quelli come noi, abbiamo allontanato tutti quelli diversi da noi. Poi abbiamo chiuso i cancelli, abbiamo tirato un sospiro di sollievo, commossi per la morte del nostro segretario.
Questo gesto comprensibile allora è stata anche la scintilla della polarizzazione italiana. Dove si separano un “giusto” morale e un “giusto” politico, dove l’opzione craxiana sulla scala mobile era giusta politicamente, riconosce oggi Piccolo, ma moralmente inaccettabile (è proprio questa “doppia giustezza” che Pierluigi Battista non coglie nella sua recensione del libro uscita qualche tempo fa sulla Lettura).
Poi Il desiderio di essere come tutti non è solo questo viaggio a ritroso. È anche una collezione di istantanee perfette di un’epoca. Il colera a Napoli e gli effetti sul giovane protagonista, il terremoto in Irpinia del 1980 e la vita stravolta in quei mesi passati per strada.