L'ASINO DI BURIDANO

Massimo Parodi

Professore di Storia della filosofia medievale all'Università Statale di Milano.

Libere associazioni

Due notizie apparentemente assai lontane, ma che hanno qualcosa in comune. Non è facile trovare cosa le accomuna, ma potete farcela.
Presso i Bagni 38/39 di Rimini, dal 29 marzo al 1 aprile, si svolgerà il Mondiale di Biglie 2013:

… è una gara per nazioni ed è arrivata alla sua sesta edizione: sulla spiaggia di Rimini si affronteranno una selezione dei migliori giocatori di biglie da spiaggia provenienti dai 5 continenti. Il gioco delle biglie, infatti, seppur con tante varianti, ha un proprio corrispettivo in tutto il mondo. Il mondiale per nazioni è l’unica gara che mette insieme sullo stesso campo di gara i giocatori più diversi, le regole sono molto semplici e non ci sono particolari problemi di comprensione tra atleti di diversa lingua e cultura.

Magdi Allam se ne va dalla Chiesa cattolica perché la giudica troppo amica dell’Islam, e lo annuncia sul Giornale:

… Ciò che più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa è il relativismo religioso e in particolare la legittimazione dell’islam come vera religione, di Allah come vero Dio, di Maometto come vero profeta, del Corano come testo sacro, delle moschee come luogo di culto. È una autentica follia suicida il fatto che Giovanni Paolo II si spinse fino a baciare il Corano il 14 maggio 1999, che Benedetto XVI pose la mano sul Corano pregando in direzione della Mecca all’interno della Moschea Blu di Istanbul il 30 novembre 2006, mentre Francesco I ha esordito esaltando i musulmani «che adorano Dio unico, vivente e misericordioso».

Immagino la curiosità del lettore che si domanda che cosa mai ci possa essere di comune tra le due notizie. Sono tentato di mantenere il segreto, ma non mi sembra bello. Le accomuna il fatto che di entrambe non ce ne potrebbe importare di meno.

  1. Non è vero caro Massimo. In realtà con abile integumentum tu nascondi grandi verità e legami tra le cose. Ma quando la lectio lascia spazio alla cogitatio, ecco che, per vestigia in universo, le res si cominciano a vedere.
    Intanto il riferimento alla gara per nazioni dichiaratamente esclude dal gioco del mondo il potere temporale di Santa Madre Chiesa. Ma possiamo immaginare una gara di biglie (chiaro riferimento al mondo nelle mani dell’omnipotens; basta andare a vedere il duomo di Monreale per capire ogni cosa) senza un parroco che farà la pista con le tracce (le tracce!!) e i segni (i segni!!) delle proprie terga? Lo dice anche il padre Dante: trasumanar per terga non si poria … e di cosa credete stia parlando se non del campionato di biglie?
    Secondo. Il gioco delle biglie, infatti, seppur con tante varianti, ha un proprio corrispettivo in tutto il mondo – be’ qui non devo neppure spiegare il verbum nullius linguae, la sacralità perenne della sacra dottrina, l’albero del cuore che tutti i rami regge …
    Terzo, le regole e i giocatori più diversi. Rimando qui alla Quoniam homines: cosa volete che significhi la terza sezione, dedicata alla restaurazione, se non le regole per la sistemazione della pista (quanta allegoria!, quante vestigia) dopo il gioco? Meditiamo dunque sulle 115 semplici regole della Quoniam ma, soprattutto, inchiniamoci dinnanzi alla sapienza dell’assioma supremo monas est qua quaelibet res est una, secondo la lectio del geometra Bracalin de Malamoco in vacanza a Viserbella e campione di biglie: xé un mona chi g’ha tre [scil. biglie] e gioca con una qualsiasi.
    Sul fatto poi che non ci siano particolari problemi di comprensione tra atleti di paesi diversi è chiaro il riferimento tanto alla translatio vernacolare quanto alla legge naturale del Dialogo di Abelardo che sovrasta ogni precetto. Del resto si sa che è ridicolo che qualcuno giochi usando parole di cui né lui né gli ascoltatori capiscono il significato preciso. E’ forse un caso che il filosofo del Dialogo, e qui sta il bello, sia della tribù di Ismaele? Certo, come diceva De Gregori (lascio stare ogni richiamo a Gregorio Magno e ai sensi spirituali): tutto questo Magdi non lo sa. Per cui, lasciamolo solo sulla spiaggia di Rimini. Valga per lui quanto scrive Bonaventura: E coloro che non sanno di biglie, non si preoccupino di apprenderle.

  2. Eh eh, sono d’accordo, d’accordissimo per quanto riguarda Magdi Allam, anche se devo dire che il fatto che i monoteismi si parlino è ottima cosa! forse dimostra che gli integralismi, i dogmatismi hanno fatto il loro tempo (almeno qui, da noi).
    Per quanto riguarda il campionato mondiale di biglie: bè, mi dispiace di essere avanti negli anni, non avere più la necessaria flessibilità per chinarmi a terra, come quando da ragazzino, bè me la cavavo piuttosto bene e con diversi tipi di biglie, plastica, vetro, persino terra cotta …
    No, non è stata inutile: uno, risveglia i giochi da bambino; due, rialimenta i ricordi; tre, fa sognare: e se l’essere (e dunque il mondo, e dunque la vita) altro non fosse che un gioco di bimbi sulla spiaggia (scimmiottando Eraclito)?

    Bello, molto bello!

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