Ieri sera si è svolto il primo esperimento di dibattito televisivo dedicato al confronto tra i (5) candidati alle primarie del centrosinistra.
Ci sono e saranno decine di articoli, commenti, analisi. Proviamo a mettere a fuoco alcuni momenti salienti nelle due ore e passa.
1. Bersani sceglie cravatta rosso Labour e Renzi cravatta viola Cameron.
2. Il format scelto da Sky è molto serrato: un minuto e mezzo a testa per i candidati. In fin dei conti, troppo poco tempo per rispondere e quindi troppe domande.
3. Pierluigi Bersani in tutti questi mesi non ha trovato una risposta forte alla domanda sui matrimoni gay: “facciamo come in Germania”. Ovvero?
4. Bella proposta di Matteo Renzi sul Servizio civile europeo. Deve essere obbligatorio.
5. La Puppato sceglie di non parlare di donne e alle donne. E sbaglia. Aveva praterie davanti.
6. Tabacci oltre le aspettative. + quando scherza Renzi per aver proposto Governo con soli 10 ministri (“per serietà ci vogliono 18 ministri e 36 sottosegretari”).
7. “Al principale esponente dello schieramento a noi avverso”. Di Beppe Grillo non si parla mai durante tutto il dibattito. E se proprio ci si deve riferire a lui lo si fa con perifrasi che ricordano la filosofia del miglior Veltroni.
8. E comunque, senza nominare Grillo si accendono solo con il frameanti-politica, costi, partiti personali, finanziamento pubblico.
9. Oscar Giannetto. La ragazza supporter di Vendola rivolge una domanda a Matteo Renzi. L’emozione la tradisce e scambia Oscar Giannino per Oscar Giannetto. L’errore diventa tormentone su Twitter sul quale viene lanciato l’hashtag #oscargiannetto e nascono alcuni fake (Oscar_giannetto, OscarGiannetto – sospesi poche ore dopo – e O_Giannetto, unico attivo ora).
10. L’hashtag per la serata è #csxfactor. Raggiunge il primo posto nei TT globali. Al solito il padre è uno: @nomfup.
Perché non istituzionalizzare le primarie in modo aperto alla “TOP TWO” (dei primi due contendenti) al criterio di quanto già fanno in Californiana!? Inoltre perché non affrontare il problema del sistema elettorale? Giacché per rendere in governance servono oltre che le competenze per chi la vuole esercitare, anche gli opportuni strumenti aggiornati iniziando dai meccanismi elettorali che dovrebbero risultare minimamente non pre-orientati e/o manipolabili dalle deterrenze a regime specialmente 4 mesi prima delle elezioni! Urge invertire il trend all’autoreferenzialità partitocratica della casta attraverso more up graded system! Come quanto il sistema elettorale SEMIALTERNO propugna: dispositivo che si basa su mandate al proporzionale (senza soglia) verrebbero sostituito da una mandata al maggioritario (con premio di maggioranza) in caso di fine anticipata della legislatura, ma in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate a base proporzionale! Urgono radicali nuove regole per ristrutturare un sì fragile Bel Paese per così poter superare i soliti attuali obsoleti disarticolati modelli pedissequamente propinateci nelle medesime disorganiche monodirezionali preorientate indotte maniere rispetto a quanto una siffatta accelerata realtà pretenderebbe soluzioni più sinergiche ed interattive per approdare ad un bipolarismo contendibile aperto non sempre preorientato effetto di nuovi e più organici e completi sistemi elettorali che enucleino più equilibrate induzioni! (a ciclo centrifugo centripeto completo!) In ultima analisi serve meglio e più compiutamente attrezzarci per risultare competitivi pertanto, indispensabile risulta adottare una “open road map” come seguito:
• Istituzionalizzare le primarie in altrettanto modo aperto alla “TOP TWO” (dei primi due contendenti) criterio quanto già fanno in Californiana;
• Aggiungere l’istituto del “write in” sulla scheda elettorale anche per le primarie per riscattarci da un siffatto pervasivo immanente imperante lobbismo e partitismo;
• Aggiungere l’istituto del “recall” – ostracismo – quale minimale esigenza d’equilibrio all’art. 67 – quel …senza vincolo di mandato. Il recall è un istituto presente già da un secolo in California ma anche in altri 18 Stati dell’Unione e in Canada, Giappone, Svizzera e vari paesi latino-americani;
• Eliminare il Quorum ai referendum per rafforzarli ed eliminare anche le soglie d’accesso alla rappresentanza politica;
• Introdurre il referendum propositivo per controbilanciare quello abrogativo! Giacché alcun equilibrio può reggersi soltanto togliendo bensì anche aggiungendovi;
• Introdurre la sfiducia costruttiva;
• Rendere più specifiche le funzioni delle Camere rispetto all’attuale ridondate anacronistico doppione legiferante. Quindi, chiudere il bicameralismo “perfetto” per dare consistenza ad un Senato del tipo Federale oppure trasformandolo –es. come propone il Prof. Ainis- in una “Camera dei cittadini” designata per sorteggio, in modo da riflettere il profilo socio-demografico del Paese…;
• Ridurre drasticamente il “pletorico” numero dei nostrani Parlamentari che non ha paragoni;
• Indipendentemente dalle modalità elettorali siano esse al Proporzionale od al Maggioritario farne coerentemente rispecchiare per proporzionalità il numero dei rappresentanti all’affettivo numero dei votanti che si sono espressi quindi se gli elettori attivi sono stati del 60% anche quelli passivi dovrebbero rispecchiarli in un 60% di rappresentanti. Da cui sgorga dover concepire le Pubbliche Assemblee in modo elastico – flessibile adattivo semmai con un minimale di rappresentanze politiche e/o amministrative d’ogni ordine e grado;
• Rendere 2 al massimo i mandati elettorali;
• Rendere attivo l’art. 49 per introdurre una minima modalità democratica nei partiti italiani e per farle acquisire nei termini della normalità europea;
• Eliminare il finanziamento pubblico dei partiti per coerenza al referendum del ‘93 od in subordine pretendere un inflessibile rendicontamento delle spese e contestualmente obbligare a pubblicarle in rete qualsivoglia preteso rimborso! Prerogativa minimale per ovviare alla voracità degli insaziabili apparati partitocratici;
• Introdurre i costi standard per la politica per uniformarla a quella europea;
• Risolvere la questione del conflitto d’interessi;
• Altrettanto auspicabile risulta l’eliminazione ai nostrani parlamentari dei vitalizi così come improrogabile risulta la necessità di una cospicua riduzione dei lauti appannaggi che permangono in una anacronistica continuativa tendenza al rialzo (in un’irrefrenabile patologico spread) rispetto ai “Parlamentari dell’€urozone. Così come serve ridimensionare ogni stipendio ai boiardi di Stato ed ai cda statali che parastatali riduzioni che dovrebbe succedere anche per tutte le altre figure d’ogni livello burocratico amministrativi, municipalizzate, ai boiardi e gran commis dei loro redditi che sforano qualsiasi globale comparazione, quasi tutti soggetti che impunemente restano seduti su più poltrone che non intendono mai abbandonare anche dopo sfarzose pensione;
• Ristrutturazione dei ricambi dei dirigenti delle burocrazie: ne capi di gabinetto o capi dell’ufficio legislativo a vita quindi equilibrarne il rapporto sia per non esageratamente gratificarli concedendo loro indebito monopolio ne per contro adottando lo spoil system e così renderli succubi dei politici di turno, sarebbe invece opportuno, introdurre una soglia minima ed una massima per la durata di queste carriere Vedi T. Boeri;
• eliminare tutte le province quale retaggio della discesa di Napoleone anziché decretarne un loro solo parziale dimezzamento da 86 a supposte 51 che innescherà un prossimo guazzabuglio istituzionale fatto d’infiniti ricorsi, referendum secessionisti, appelli di città contro campanili in rivolta, ecc.
• Introdurre gli Eurobond;
• Correggere l’influenza delle agenzie di rating;
• Introdurre ovunque criteri meritocratici per dissipare il clientelismo, la cooptazione, ecc. e non continuare a violentarli;
Quindi, per evolvere serve rendersi conto che urge una semplice improcrastinabile rivoluzione copernicana quella che infonda accountability per ingenerata sistemica concorrenza a tutto tondo ed a tutto campo attraverso una radicale strutturale sistemica introducendo quei sopra elencati parametri ad ogni ambito e livello affinché ci permetta di approdare ad un autentico bipolarismo contendibile aperto quanto il SEMIALTERNO propugna indispensabile per liberalizzare e fertilizzare l’insieme questioni che ormai ovunque trasudano!