COSE DELL'ALTRO MONDO

Riccardo Cristiano

Giornalista e scrittore

La cecità dei laici e il vero racconto di Sodoma

Se si esclude qualche sito specialistico, come gaynews, la maggior parte dei cosiddetti organi di informazione non confessionali hanno trascurato l’importantissimo documento della Pontificia Commissione Biblica che affronta in 300 pagine le problematiche connesse all’uomo e ai suoi comportamenti nella vita alla luce di quanto viene scritto e nel caso prescritto dalla Bibbia. 

Il volume, ampio e complesso, tocca argomenti importantissimi come il matrimonio, i comportamenti devianti, l’omosessualità, la prostituzione e molto altro. Lo studio è stato sollecitato da Papa Francesco e presentato dal Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, cardinale Ladara. Ciò che emerge è tantissimo e ovviamente richiede una lettura attenta e circostanziata. Sul matrimonio ad esempio il testo esprime una verità chiara: la Bibbia parlando di matrimonio parla sempre di matrimonio tra un uomo e una donna, in termini normativi. Su questo non ci sono dubbi o possibili letture divergenti. 

Ma nelle pagine, non tantissime ma neanche poche, sull’omosessualità emerge una novità molto importante, importantissima direi. Il tema è a tutti noto: Sodoma e la sua distruzione. Ma perché distruggerla? Non è questione di grande rilievo? Bene, vediamo…

Nel testo si afferma che “in altri passi della Bibbia ebraica che si riferiscono alla colpa di Sodoma, non vi è alcuna allusione a una trasgressione sessuale praticata con persone dello stesso sesso”, ma notano che questi passi (Isaia 1:10; Geremia 23:14; Ezechiele 16:49) parlano di “tradimento”, di “adulterio” e di “orgoglio”. La commissione può così affermare che una “significativa tradizione biblica (Antico Testamento), attestata dai profeti, ha etichettato Sodoma (e Gomorra) con l’emblematico, ma generico, titolo della città malvagia”.

Eppure nel II secolo comincia a emergere una “diversa interpretazione” del peccato di Sodoma che diventa la “lettura abituale” del racconto biblico. “La città di Sodoma viene accusata di una pratica sessuale inappropriata chiamata ‘sodomia’, che consiste nella relazione erotica con persone dello stesso sesso”. “Questo sembrerebbe avere, a prima vista, un chiaro sostegno nella narrazione biblica. In Genesi 19 si dice, infatti, che due ‘angeli’ (v.1), ospitati per la notte in casa di Lot, sono assediati dagli ‘uomini di Sodoma’,’ giovani e vecchi, l’intera popolazione (v.4), con l’intenzione di abusare sessualmente di questi sconosciuti”.  La successiva affermazione è molto importante:  “La storia, però, non vuole presentare l’immagine di un’intera città dominata da irrefrenabili voglie omosessuali, ma denuncia la condotta di un’entità sociale e politica che non vuole accogliere lo straniero con rispetto, e quindi pretende di umiliarlo, costringendolo a subire un infame trattamento di sottomissione”. 

Eccoci a un’ermeneutica importantissima, convincente e credibile che è davvero difficile capire come possa essere sfuggita al nostro sistema comunicativo non confessionale. Si tratta di passaggi che riguardano la base della nostra cultura, della nostra visione del mondo, di miti costitutivi il nostro immaginario collettivo. E giustamente la commissione prosegue così: “Questo modo di leggere la storia di Sodoma è confermato dalla Sapienza, (19,13-17) dove la punizione esemplare dei peccatori (prima Sodoma e poi l’Egitto) è motivata dal fatto che avevano mostrato un profondo odio verso lo straniero”. 

La commissione può dunque giungere a questa conclusione sulla quale dovremmo tutti riflettere:  “Dobbiamo quindi dire che la storia della città di Sodoma (così come quella di Gabaa) illustra un peccato che consiste nella mancanza di ospitalità, con ostilità e violenza verso lo straniero, un comportamento giudicato molto grave e quindi meritevole di essere sanzionato con la massima severità, perché il rifiuto del diverso, dello straniero bisognoso e indifeso, è un principio di disgregazione sociale, avendo in sé una violenza mortale che merita una punizione adeguata”.

E’ l’inospitalità verso gli stranieri, nel caso i due angeli, l’odio verso di loro, l’atteggiamento di sopraffazione e umiliazione che fa scattare “l’ira”. E quanto sia importante l’ospitalità, lo straniero, per la Bibbia e nella Bibbia, lo dovrebbero sapere tutti. Ma se. La questione diviene la causa di Sodoma allora non ci interessa, perché intacca i miti fondanti la nostra ideologia, ma evidentemente non la nostra cultura. 

 

  1. Se leggiamo la Bibbia non come un racconto storico ma come una narrazione psicologica, riusciamo a spiegarci il perché di nsi atteggiamenti contemporanei

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