Grillo e la rete. Ecco uno di quei temi sempre verdi per l’informazione italiana. Vuoi perché lui ci batte molto, vuoi perché fino all’altroieri i giornali ne sapevano così poco di web che per dire “diverso”, “originale”, pure “populista” dicevano “il politico web” e chiusa lì (senza, per dire, prendere troppo sul serio le tournée elettorali piazza per piazza del comico che invece hanno fatto almeno in parte la sua fortuna. Si veda la Sicilia di questi giorni).
Ieri Gianluca NIcoletti mi ha invitato nella sua trasmissione Melog su Radio 24 (Qui per ascoltare la puntata). Con me c’erano Carlo Formenti e Vincenzo Cosenza. Abbiamo provato a capire un fenomeno che risulta ancora non troppo compreso (e forse comprensibile). Populista o no? Alternativo o no? Guru del web o broadcaster con altri strumenti? Perché poche donne nel M5S? Queste e altre le domande a cui abbiamo provato a rispondere.
Vincenzo ha mostrato numeri alla mano l’abisso comunicativo che c’è tra un Beppe Grillo e un Di Pietro o un Berlusconi nella presenza on line. E la risposta ovviamente diversa che esiste tra il popolo di Grillo e quello degli altri politici (già, perché ormai a ogni politico corrisponde un popolo). “Su Facebook – scrive – la sua pagina ufficiale è quella che ha più fan e il più alto livello di engagement (nei primi 17 giorni di ottobre ha superato un milione di interazioni in termini di like, commenti, condivisioni, post spontanei in bacheca).”
Cosa significhi questo engagement eccezionale non è semplice dirlo. A ogni like corrisponde un voto in più per il comico? Uhm.
In ogni caso, andatevi a vedere il grande lavoro che fa Cosenza. Ne vale la pena. (Anche le due gobbe di cammello qui sopra sono prese da Vincos.it).