Il problema si va definendo: si tratta di andare alle elezioni anticipate, senza assumersene la responsabilità, e di non approvare una nuova legge elettorale, sempre senza assumersene la responsabilità. Le strade per arrivarci – come le vie del Signore – sono infinite, piene di specchi deformanti, di frittate rivoltate, di falchi e di colombe, di dichiarazioni e di smentite.
Vengono in mente scenari fantastici, mondi possibili, controfattuali in dosi industriali. Si potrebbe ad esempio pensare a un Letta bis, monocolore Pd, che chiede la fiducia per non ottenerla e indicare così con precisione che la responsabilità delle elezioni anticipate è del Pdl. Ma si potrebbe anche pensare che il Pdl, per non cadere nella trappola, decida di votare la fiducia. E allora il Pd potrebbe votare contro, per non trovarsi con un suo governo sostenuto dalla opposzione. Tutto si potrebbe giocare sul filo dei secondi, sulla difficile arte di non partire per primi nella volata – ricordate i mitici surplace di Maspes e Gaiardoni nella velocità su pista? – per poter avere davanti un punto di riferimento nello sforzo finale.
E’ fantascienza naturalmente. Ma neanche tanto. Il vero problema è che non sarebbe una cosa nuova. Correva l’anno 1987 e il sesto governo Fanfani, monocolore DC, si presenta in Parlamento per ottenere la fiducia, che gli viene accordata dai socialisti, che pure avevano appena visto cadere il secondo governo Craxi, e gli viene negata dalla Democrazia Cristiana che è il suo partito.
L’immaginazione al potere è di casa nelle nostre vicende politiche. Berlusconi si è dato da fare per introdurre varianti nuove e in parte ci è riuscito, ma occorre ancora un po’ di strada prima di poter rivedere qualcosa di immaginifico come il sesto governo Fanfani.
L'ASINO DI BURIDANO
Remansit solus et sola; remansit creator et creatura; remansit quae suum reatum agnoscebat, et qui peccatum dimittebat
L’immaginazione non potrà mai competere con la realtà … vecchio luogo comune, ma verificabile. Almeno in Italia.