Si è conclusa il 24 ottobre 2013 la IV edizione dell’esposizione del tessile italiano in Cina (Milano Unica Cina) in collaborazione con Intertextile Apparel Fabrics, la più grande fiera tessile della Cina e del mondo. E’ stata un successo con la partecipazione di 132 aziende italiane espositrici e oltre 3500 operatori qualificati e selezionati che hanno visitato l’esposizione del tessile-accessori italiano (+ 17% rispetto a Ottobre 2012). L’evento si presta ad alcune riflessioni importanti e di interesse generale.
Qualche anno fa il tessile italiano sembrava destinato a sparire come effetto della liberalizzazione degli scambi a livello internazionale e della nuova competizione dei paesi a basso costo del lavoro, Cina in primo luogo. Invece il tessile italiano, pur ridimensionato, ha saputo non solo sopravvivere ma migliorare. Ed oggi è, senza dubbio, leader nel mercato d’Oriente sempre più aperto al Fashion occidentale di lusso, sia tramite gli acquisti di prodotto finito Made in Italy che tramite l’acquisto dei semilavorati di alta gamma, necessari per lo sviluppo della moda cinese in crescita sia qualitativa che di volumi. Colpisce la rapida crescita dei giovani stilisti cinesi, futuri utilizzatori della qualità, innovazione e servizi del Made in Italy, e molto bene fa Milano Unica a creare e rafforzare con loro rapporti di collaborazione.
I fattori da sottolineare di questa presenza in Cina, che possono essere di interesse anche per altri settori, sono i seguenti:
- Il tessile italiano in Cina ha giocato all’attacco e non in difesa;
- Il tessile italiano, salvo pochi refrattari, si è presentato in Cina unito, ottenendo così sia vantaggi di costi che d’immagine;
- Il tessile italiano ha spinto sulla qualità e sull’innovazione
A questa strategia, corretta e vincente, si è unita l’azione di sostegno efficace delle strutture pubbliche competenti e rallegra, una volta tanto, poterlo sottolineare e testimoniare. Ma preferisco dirlo con le parole del presidente di Milano Unica, Silvio Albini:
“L’impegno in prima persona del Console Generale a Shanghai, Vincenzo de Luca, del direttore della sede dell’Agenzia ICE, Claudio Pasqualucci, del delegato dell’internazionalizzazione di Sistema Moda Italia, Carlo Piacenza, è stato eccezionale, determinante sotto tanti aspetti, non ultimo quello di collante dell’orgoglio nazionale che compatta la squadra di imprenditori presenti”.
La combinazione di tutti i fattori citati ha, dunque, funzionato bene, nell’interesse dei partecipanti e dell’Italia. Ma tale combinazione può anche rappresentare un buon esempio e un suggerimento per altri settori e comparti.
Marco Vitale