Se il 18 gennaio a Monaco erano in pochi i tradizionalisti che pregavano contro il sinodo della chiesa tedesca, non si può dire altrettanto di quanto accaduto a Sintra, in Portogallo, tra il 22 e il 25 gennaio di questo nostro 2020. Il 18 gennaio il noto ex nunzio Carlo Maria Viganò, quel tradizionalista che gettò nelle acque del Tevere la statuetta della Pachamama dopo averla trafugata dalla chiesa della Transpontina e pochi altri intimi erano lì, sotto la loggia della Felderhalle, a digiunare sotto quella loggia eretta nell’Ottocento in onore di due generali cattolici che hanno guidato la guerra contro gli emblemi assunti all’epoca loro dal mondo moderno: i protestanti e Napoleone. In quei giorni successivi sarebbero stati oltre cento i vescovi di 42 diversi paesi a riunirsi nel resort a cinque stelle Penha Longa su invito del istituto statunitense Acton, fondato dal religioso cattolico Robert Sirico e dedito allo studio del rapporto tra religione e libertà. Tra di loro, ha scritto Antonio Marujo su Religion Digital, c’erano tre cardinali, l’arcivescovo messicano di Guadalajara e il presidente dell’incontro, l’arcivescovo di Addis Abeba, oltre ad un terzo che il quotidiano on line non ha potuto identificare. Un’altra fonte, 7margens, ha derubricato l’incontro a cenacolo informale finalizzato a conoscersi meglio e discutere. Strano allora che 7margens dica che l’arcivescovo di Lisbona abbia mandato un messaggio di saluto ai confratelli riunitisi per meglio conoscersi, mentre gli uffici arcivescovili lo neghino.
Ma un incontro del genere non ha bisogno di un ordine del giorno scritto, per conoscersi meglio basta volerlo fare. Più interessante è capire su invito di chi: l’istituto Acton attacca Papa Francesco per la sua asserita ostilità al liberismo, al capitalismo, e la sua simpatia per idee comuniste. Leggere quello che produce questo Istituto su Francesco è assai curioso. Bastino due esempi, cioè gli ultimi due titoli che compaiono sul loro sito. L’ultimo è lettera da Roma: miti amazzonici, disperazione di civiltà”. Il penultimo invece è questo: “Un altro esempio di come il Vaticano non capisce l’America. E l’economia.” Autore di un volume intitolato “in difesa del libero mercato”, Robert Sirico si presenta su Twitter con una fotografia che lo ritrae insieme a Francesco, ma non fa mistero di ritenere che Francesco ha una visione erronea del mercato. Ecco che tanta riservatezza su un incontro con oltre 100 vescovi non si spiega facilmente, oppure si spiega come fa Religion Digital: “Acton Institute: la lobby che attacca Papa Francesco per difendere il capitalismo selvaggio.” Ma anche a voler dubitare che sia così, perché chiamare un centinaio di vescovi da tutto il mondo per conoscersi meglio? A cosa serve proprio a quei cento vescovi questa migliore conoscenza? La risposta la potrebbe aver trovato solo chi in quei giorni si è recato a Fatima, dove sembra che si siano recato in ordine sparso diversi presuli prima, dopo o durante l’incontro di Sintra.