COSE DELL'ALTRO MONDO

Riccardo Cristiano

Giornalista e scrittore

Il mondo? E’ un complotto contro di te!

Ho cominciato a frequentare il Medio Oriente per caso, giovane e privo di elementi di formazione specifica. Né lingue, né cultura, né religioni del Medio Oriente rientravano nel mio bagaglio scolastico, né nei miei interessi primari. Pian piano ho scoperto che, soprattutto il mondo arabo, era avvolto in una spirale drammatica: la fine della politica. La fine della politica è una realtà che si determina quando tra cittadini, ceto politico e quindi potere non c’è più rapporto, relazione. E’ la tragedia che vivono sulla loro pelle, al punto da essere tra i più poveri nonostante siedano da decenni su ricchezza immense, ma i cui proventi non sono per loro. Così questo mondo si è frammentato in casematte, dove i padroni,  follemente lanciati nell’accaparramento delle ricchezze, si giustificano  ed eternizzano in nome di assurdi complotti: il “complotto ebraico”, che ha fatto espellere  gli ebrei, il “complotto occidentale”, che ha ridotto al lumicino i cristiani. Questi  “complotti” hanno coperto ogni legge speciale ( e latrocinio) e il mondo arabo islamico è rimasto solo, in una casa senza finestre.  

L’ho capito incontrando Beirut,  il cui fascino sta  nel permanere in vita di una vera “politica” nell’assenza di una politica ufficiale che non sia malaffare. Questa vera “politica” era fatta non da politici, ma da intellettuali di ogni cultura o confessione:  liberi. Cristiani, sciiti, sunniti, drusi e poi esuli, di ogni Paese, di ogni cultura, tutti vivi, cioè politicamente attivi, sebbene non nelle istituzioni, ma nella società.    

E’ stato l’uomo che ha significato di più per me, Samir Frangieh, a farmi capire davvero:    “ sono un maronita, ma non ho mai accettato di trasferirmi nella cosiddetta Beirut cristiana perché non possono immaginare la mia giornata senza scambiare due chiacchiere con Ali, il mio verduraio. Lui è sciita e quando uccisero Hariri mi disse che Hezbollah per liberarsi di un avversario se ne era fatti alcune centinaia di milioni, quanti sono i sunniti. Insomma, hanno ordito un complotto contro se stessi, ma si sarebbero giustificati dicendo che ‘l’odio del mondo sunnita è la prova  di un complotto contro di noi’.” 

E’ così: sgovernata senza politica vera, concreta, partecipata, la gente normale si fa facilmente convincere che non bisogna diventare cittadini del mondo, ma rifiutare il mondo. Il mondo è malvagio, il mondo è corrotto: questa è la teoria che condividono da decenni sia i laici panarabisti, sia i  musulmani panislamisti. “Il mondo è malvagio, corrotto”: vuol dire che il mondo è un complotto contro di noi, cioè contro il panarabismo che difende la nostra gloriosa nazione dal complotto imperialista o contro il panislamismo che difende la nostra gloriosa nazione dal complotto contro l’islam. Davanti al mondo che complotta contro di noi, noi dobbiamo combattere con tutte le nostre forze il complotto del mondo! 

Che le cose stiano proprio così lo dimostrano documenti scritti: per i primi, quelli che suggellavano le intese tra il Fronte di Liberazione Nazionale algerino e il Baath siriano e, per i secondi, i libri di Sayyd Qutb. Interessante il caso di Qutb: padre dell’islamismo radicale dei sunniti, mito tradotto e innalzato a modello dal nemico pubblico numero uno del jihadismo sunnita, Khomeini. 

Quando la politica viene staccata dalla vita reale della società, dalle persone, gli opposti estremismi, laico e religioso, possono unirsi nella loro azione preferita: definire il mondo un complotto. Per i religiosi l’operazione è semplice: le tesi di Qutb oggi echeggiano in quelle di alcuni ambienti cattolici che vedono nel virus un nemico inventato per l’ovvio complotto: il mondo è l’inferno,  il mondo è preda di Satana e delle forze del male, dei figli del male, il potere ci vuole distruggere per distruggere Dio.  Dunque Bergoglio può essere anche l’antipapa ( o l’Anticristo?) e il virus un’invenzione per instaurare una dittatura mondiale. Per i laici nati nel marxismo terzomondiale a forte ascendenza militare il discorso cambia poco: l’imperialismo americano complotta per schiacciare ogni antagonismo e instaurare la sua dittatura planetaria. Anche per loro ovviamente il virus è un complotto dei poteri internazionali: mi ricordo che all’inizio dissero che il virus era stato portato in fialette da soldati a stelle e strisce in occasione di non so più quali giochi. 

La guerra di Siria, che dura da dieci anni, ha creato due complottismi che sono stati il volano di questa trasformazione della politica in un grande complotto. Assad è il perfetto prodotto criminale di un complotto mondiale contro l’islam: a questa tesi islamista che vede la longa manus americana dietro il feroce tiranno da noi si risponde affermando che l’Isis è il prodotto del complotto islamico contro il mondo libero. Siccome l’uomo lasciato allo stato brado agisce per emulazione concorrenziale il risultato è stato semplice: entrambi si sono convinti che bisogna distruggere il mondo criminale che complotta contro l’islam o che bisogna distruggere l’islam che complotta per distruggere il mondo libero, usando i mezzi dell’altro.  

Ora il mio terrore è che la guerra siriana abbia sirianizzato il nostro mondo, quello dove viviamo noi. Approfittando della sempre più evidente distanza tra politica e cittadinanza, ci ha convinto -complici le processioni  in favore di Assad, antemurales cristianitatis- che non solo l’islam sia un complotto, ma che tutto ciò che tocca un musulmano è un complotto: le ONG sono parte del complotto, Soros è parte del complotto, il papa stesso è nel complotto. 

La globalizzazione reale ovviamente aveva dato il suo contributo decisivo, diffondendo l’idea che i popoli non esistono più, che il potere è un entità irresponsabile perché da loro indipendente. Quindi il potere è un complotto delle élite. Per rimanere elitario il potere si è aggrappato ai populismi, che si basano sull’idea che siamo soli contro tutti, proprio come panarabismo e panislamismo. 

Per ricostruire un circuito virtuoso bisogna ripartire dal bandolo della matassa, cioè dalla Siria. La lettera dei ministri degli esteri europei contro Assad e i suoi crimini contro l’umanità smonta la tesi del complotto, e quindi taglia l’erba sotto i piedi dell’altro opposto complotto. L’Occidente non complotta contro l’islam, i musulmani dunque possono credere nel mondo, a che servirebbe più il loro complotto contro il complotto? Ritornare alla politica su questa questione cruciale libera le fedi dall’odio e aiuta il ritorno della politica.

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