“E’ allo studio l’ipotesi di scomunica per corruzione e associazione mafiosa.” L’annuncio del Dicastero Vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale è di quelli che segnano un’epoca. L’epoca di papa Francesco, confermando che per la dottrina sociale questo è il pontificato, il vero pontificato del Terzo Millennio. Il lunghissimo e importantissimo pontificato di Giovanni Paolo II, e con esso quello di Benedetto XVI, sono stati infatti gli ultimi pontificati del XX secolo. In particolare Karol Woytjla è, giustamente, passato alla storia come il papa della lotta al totalitarismo ideologico, il papa che ha dato un contributo decisivo al crollo dell’impero sovietico e con esso del mondo bipolare. Il suoi viaggi in Polonia, il suo sostegno a Solidarnosc, ne sono la cifra storia. Era l’epoca in cui la libertà si difendeva così.
Oggi papa Francesco è sulla trincea della lotta ai poteri criminali, basati su traffici di armi e droga, che si fondano sulla corruzione globale. E’ la nuova frontiera della lotta per la libertà umana, per la ricostruzione di una globalizzazione virtuosa, e non depredatrice di risorse e identità come l’attuale.
Tra le tante rivolte che possiamo scorgere nel mondo d’oggi, e nei diversissimi e numerosissimi populismi che si diffondono a macchia d’olio in tutti i continenti, gli squilibri mondiali c’entrano eccome. Ma è soprattutto la rivolta contro un sistema corrotto e predatorio a fare da catalizzatore di “ribellioni” difformi tra di loro, che possono sfociare in tantissime manifestazioni politiche, nazionaliste e anche violente.
Papa Francesco ha colto questo problema di fondo, proprio del nostro tempo, lo strapotere della corruzione sistemica, dei poteri criminali, e sta diventando già da tempo l’unico referente capace di eticizzare questa intenzione di rivolta. Questa è la cifra che rende storico il suo pontificato, storico nel senso di autentico pontificato del Terzo Millennio. Che poi riesca ad essere anche la nuova ancora etica di un mondo in rivolta così disperata da poter frequentemente scivolare verso pulsioni etniciste o nichiliste lo staremo a vedere. Certo la dichiarazione sulla scomunica che giunge da Roma non può non ricordare dei tempi in cui la scomunica riguardava ideologie. Ora riguarda il nuovo cancro del millennio, transculturale e transcontinentale, un cancro così grave da portare molti a non vedere più il volto del migrante ma della nuova peste, e altri a lasciarsi irretire da rivolte metafisiche.
Bisogna proprio sperare che la sfida alle mafie globali di papa Francesco riesca.