L'ASINO DI BURIDANO

Massimo Parodi

Professore di Storia della filosofia medievale all'Università Statale di Milano.

Contraddizione estiva

Che meraviglia la contraddizione quando scende dal cielo delle astrazioni dialettiche e diventa protagonista della vita quotidiana!
Il ministro Alfano dichiara che il problema degli ambulanti che invadono le nostre spiagge estive sta diventando insostenibile e che occorre intervenire con maggiore severità per porre un freno al disagio dei bagnanti continuamente importunati da quelli che definisce vucumprà. Grande polemica sulla correttezza politica di usare una definizione di questo genere e penso – mio malgrado – abbia ragione il ministro quando sostiene che il termine non implica alcun giudizio negativo di carattere razzistico e che oltre tutto compare ormai anche nel dizionario Treccani (Nel linguaggio giornalistico, venditore ambulante, per lo più extracomunitario, di piccoli oggetti.)
Il problema è certamente quello dei prodotti contraffatti e dell’organizzazione che li produce, ma il momento scelto sembra voler mettere in primo piano l’insofferenza dei bagnanti e i rischi per l’industria delle vacanze. Le forze dell’ordine si muovono. Qualche giorno fa polizia municipale e guardia di finanza fermano alcuni venditori ambulanti (in regola con il permesso di soggiorno) per le strade di Jesolo, li multano e sequestrano la merce. Altri ambulanti che percorrono le spiagge, preoccupati per l’arrivo delle forze dell’ordine, decidono di rifugiarsi in acqua per non lasciarsi prendere e vi rimangono per diverse ore, attesi dagli agenti che, sulla spiaggia, li chiudono in una specie di curioso assedio.
Fin qui si tratta di una notizia estiva, ma vi si annida la meravigliosa contraddizione: alcuni di quei bagnanti che, secondo il ministro, non ne possono più di essere importunati durante il loro assolato riposo, si danno da fare, affrontando il mare, per portare ai vucumprà generi di conforto e soprattutto bevande per resistere all’inconsueto assedio. Gli importunati fraternizzano con gli importunanti e la polizia assiste perplessa.
Si può volere una cosa e anche la cosa contraria? Dante, parlando di Guido di Montefeltro nel canto 27 dell’Inferno, dice che non è possibile per la contradizion che nol consente, ma il mondo non va come ritengono quei pignoli dei medievali e non possiamo che schierarci con Zerlina che, nel Don Giovanni di Mozart, canta l’immortale Vorrei e non vorrei, / Mi trema un poco il cor (atto I, scena 9).
Viva i contraddittori bagnanti di Jesolo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *