Nel 2016 ricorre il mezzo secolo di cinema del francese André Téchiné (classe 1943). Da critico della seconda generazione dei «Cahiers du Cinéma», o forse la terza dopo le annate della rivista governate dal fondatore André Bazin e quindi dal caporedattore Éric Rohmer, il giovane Téchiné esordì come attore nel ruolo di un cinefilo in Brigitte e Brigitte di Luc Moullet (1966). Era l’esile storia di due ragazze di provincia con lo stesso nome, giunte a Parigi per frequentare la Sorbona: poco più di un pretesto lungo la linea d’ombra oltre la quale c’è la vita adulta, e naturalmente c’è il Cinema!
Da allora Téchiné – divenuto regista nel ‘76 – ha raccontato più volte L’età acerba, per dirla con un suo titolo di vent’anni fa. Sino a diventare una sorta di esploratore della giovinezza e del suo tormentato candore: un lascito della Nouvelle Vague e dell’ossessione di Truffaut per l’adolescenza. D’altronde, ombre e luci si confondono e si rincorrono… Quando hai 17 anni . È il titolo dell’ultima opera di Tèchiné, nelle sale dopo i consensi della critica ricevuti nel febbraio scorso al Festival di Berlino. Parafrasando lo scrittore Paul Nizan, compagno di studi di Sartre, qui si potrebbe affermare: «Avevo 17 anni e non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita».
In un innevato villaggio della Francia sud-occidentale ai piedi dei Pirenei, non poi così lontano da Valence d’Agen dove è nato il regista, due compagni di classe davvero non si sopportano, fra sospetti e dispetti reciproci, e si gonfiano di botte a ogni piè sospinto. Eccoli. Damien ha il papà pilota di elicotteri in missione afghana (è un tenente non militarista) e la mamma Marianne è il medico del villaggio, prodiga di cure gratuite. Tom è magrebino, figlio adottivo di una coppia di contadini che vive in una fattoria sui monti, irraggiungibile se non a piedi quando nevica tanto. La madre di Tom è incinta nonostante sia in là con gli anni e ad assisterla nella difficile gravidanza sarà Marianne, che a un certo punto invita Tom a stare giù in paese con lei e con Damien, anche nella speranza di pacificare il confitto fra i ragazzi. Le scene di vita quotidiana tradiscono una tensione che si assottiglia mentre si acutizza. Insomma, i due si respingono con virulenza perché non vogliono ammettere di essere attratti l’uno dall’altro. Ma il desiderio è irrefrenabile quando hai 17 anni ed esploderà al momento del lutto di Damien per la perdita del padre.
Téchiné concepisce un romanzo di formazione «a due» con un pudore estremo verso i dubbi e verso l’irruenza dei suoi protagonisti, che culmina in un lungo amplesso, assai realistico nella scoperta della carnalità. Un’appassionata «prima volta». Sceneggiato da Téchiné insieme con la regista Céline Sciamma (Diamante nero e Tomboy), il film si avvale di bravissimi interpreti: Marianne è Sandrine Kiberlain; Kacey Mottet Klein già visto in Gemma Bovery è lo spigoloso Damien; e Tom ha l’esplosiva afflizione di Corentin Fila, figlio d’arte del regista franco-congolese David-Pierre Fila. Sua la magnifica corsa finale, là-haut, sullo sfondo delle vette quando è ormai estate.
«QUANDO HAI 17 ANNI» di André Téchiné. Interpreti e personaggi principali: Sandrine Kiberlain (Marianne), Kacey Mottet Klein (Damien), Corentin Fila (Tom), Alexis Loret (Nathan), Jean Fornerod (Jacques), Mama Prassinos (Christine), Jean Corso (Paulo). Drammatico, Francia, 2016. Durata: 113 minuti