Con quella che lui stesso definisce una boutade, Corrado Ocone qualifica il mio realismo come “ratzingeriano”. Ocone motiva la bizzarra classificazione sostenendo che, come Ratzinger, condanno tutto ciò che viene dopo Cartesio. Se questo fosse vero, sarei comunque meno reazionario di Heidegger, che condanna tutto ciò che viene dopo i Presocratici. Tuttavia il Witz di Ocone ha un difetto che agli occhi di un realista non è una minuzia: è semplicemente falso, perché gli autori che contano di più per me sono Kant, Hegel e Derrida. Ovviamente riletti e rielaborati, “decostruiti”, visto che, in quanto fautore di un movimento post-cartesiano come l’illuminismo, ritengo che il rapporto con i grandi non debba essere servile ma critico. Cosa non si farebbe per una battuta! Come se non bastasse, l’agudeza oconiana è falsa non solo in riferimento a me, ma anche in riferimento a Ratzinger, che non esita a richiamarsi all’autorità di Feyerabend, e a citare ampiamente Cartesio, Hegel, Nietzsche.
Scherzi a parte, l’aggettivo “ratzingeriano” indica solitamente colui il quale ritenga che esista una qualche legge di natura vincolante per i comportamenti umani. Bene, nel Manifesto del nuovo realismo critico apertissimamente ogni appello alla legge di natura, e preciso che l’unico significato sensato di “vivere secondo natura” è per me “non buttatevi dall’aereo senza paracadute, perché non avete le ali” e non “la famiglia eterosessuale è voluta dalla natura ed è la base della società”. È ben vero che Ocone, con la vis comica che serpeggia nel suo scritto, decide di recensire il Manifesto del nuovo realismo parlando, invece, di un altro mio libro, Documentalità. Ma anche lì non mi è riuscito di trovare niente di ratzingeriano (se Ocone ha più fortuna di me gli basterà indicarmi le pagine incriminate).
Se poi Ocone, sempre per amor di battuta, volesse classificare come “ratzingeriana” ogni prospettiva per la quale quello che noi abbiamo in testa non costruisce il mondo naturale (ma semmai, come ripeto ovunque, il mondo sociale), allora si può dire che è ratzingeriana anche la filosofia di Eco, quella di Putnam, quella di Searle e, tornando indietro, quella di Wittgenstein e di Husserl e di tanti altri spiriti magni, antichi e moderni. Tuttavia, come si è visto, Corrado non parlava sul serio, perché è uomo di indole giocosa, ironica e autoironica (basti dire che il suo indirizzo mail è “cocone”). E dunque chiudo qui questo tentativo di prendere sul serio sua boutade, che sta diventando tedioso come lo spiegare le barzellette.