Come si racconta l’Italia nel gorgo della crisi che, a dispetto delle rassicurazioni sulla sua presunta fine ravvicinata, continua a funestare la vita e le tasche di tutti noi? La funzione lenitiva e “consolatoria” dei cinepanettoni (i quali si sono indiscutibilmente “ripuliti” e “rifiniti” sotto il profilo dell’ostentazione delle sconcezze e dell’iterazione delle volgarità che costituivano un filamento del loro dna) tiene ancora. Ma, alla fine dello scorso anno, al botteghino – nelle cifre veritas… – ha sbancato un prodotto cinematografico di tipologia (e anche antropologia) un po’ differente, quel Sole a catinelle, diretto da Gennaro Nunziante (il quale, non molto tempo fa, ha dichiarato a Tuttolibri il suo amore per Roland Barthes e Gilles Deleuze) e interpretato da Checco […]
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Un paese in bolletta
Da “Vita da cani” a “Poveri ma belli”, viva lo squattrinato sul grande schermo
Porca miseria? Beh, mica tanto. Infatti il divampare della crisi, i momenti difficili, la penuria collettiva sono da sempre un formidabile stimolo per cineasti e letterati. L’arte è “povera” per […]
I poveri al cinema e il senso di colpa che non passa
“I poveri dormivano da piedi coi nipoti”. Insomma, accalcati nel letto, alternando piedi e teste. Inutile cercare questa povertà pasoliniana, che si accompagna al bianco e nero neorealista, in Sole […]
Perché il conformismo di Zalone piace molto agli italiani
Articolo uscito su minima & moralia. Disclaimer: Sole a catinelle è un film abbastanza ben realizzato, ma assolutamente medio, e questa non vuol essere una recensione sulla qualità del film. […]
ll Capitale umano (Virzì): sono i figli non i padri a fare una brutta fine
Ultimamente, mi capita spesso di chiedermi se il nostro Paese abbia sufficiente forza per sfuggire – tra i numerosi rischi sociali che corre – alla perversa tendenza a quello scontro […]