Fondata nel 1993, Reset esplora le questioni culturali e politiche più importanti attraverso articoli e analisi in profondità organizzati in dossier tematici. Il sistema televisivo, le funzioni della stampa, le nuove tecnologie della comunicazione, la globalizzazione, il terrorismo, la guerra, il dialogo tra le culture, la democrazia: tutti i temi di maggior interesse per il mondo contemporaneo vengono affrontati sulle pagine di Reset.
Amica dei progressisti, laica, liberale, indipendente, la rivista non si identifica con nessuna sigla politica. Nel corso degli anni, ha intessuto una rete internazionale che la lega ai principali centri del pensiero sociale, economico e politico. Liberal americani come Michael Walzer e grandi filosofi come Norberto Bobbio, Richard Rorty, Gianni Vattimo, Jürgen Habermas, Salvatore Veca e Peter Sloterdjik, sociologi come Ulrich Beck, economisti come Michele Salvati e premi Nobel come Amartya Sen, politologi come Anthony Giddens e Giovanna Zincone sono solo alcune delle firme autorevoli della rivista. Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’ha scelta per ospitare una sua lunga lettera sul rapporto tra sinistra e pensiero liberale in Italia.
Negli anni, Reset ha dedicato speciali numeri monografici a personaggi e temi di particolare interesse: da Popper a Bobbio, dalla mostra del Cinema di Venezia al dialogo interculturale.
Alcuni dossier sono diventati libri di successo come il dialogo tra Norberto Bobbio e Renzo De Felice (Italiani: Amici, Nemici), l’intervista di Giancarlo Bosetti a Karl Popper (Cattiva Maestra Televisione), o più di recente il dialogo tra Monsignor Vincenzo Paglia e Giuliano Amato (Dialoghi post-secolari). Altri dossier, come quello sul partito democratico, hanno acceso il dibattito su giornali e riviste e all’interno del mondo politico.