Il Corriere della Sera: “Muro dei partiti contro i tagli. Assalto alla Legge di Stabilità. Esodati, protesta di Confindustria per il prelievo sui redditi alti. Regioni, sanità e fisco: no del Parlamento al governo”. Secondo un commento firmato da Sergio Rizzo è il segno che “l’odore del voto” è “più vicino”. In evidenza anche un richiamo ad un appello di “cattolici e moderati: serve un centro per cambiare. Da Riccardi a Montezemolo, ecco il documento con cento firme”.
Il Sole 24 Ore: “I partiti smontano la manovra. Più ampie le detrazioni sul lavoro. Grilli: subito il piano per le dismissioni per 3-5 miliardi. In Parlamento alt su sanità e retroattività. Frenata anche sul decreto contro i costi delle Regioni”. Di spalla: “No di Confidustria alla tassa del 3 per cento oltre i 100 mila euro”.
La Stampa: “Costi della politica, no ai tagli. Governo bocciato in Commissione. Confindustria contro il contributo di solidarietà”. “Rivendicata l’autonomia delle Regioni per vitalizi e numero dei consiglieri: il provvedimento dovrebbe andare avanti lo stesso”.
Il Fatto quotidiano: “Monti, schiaffo della casta. Niente taglio alle Regioni. Con un secco ‘parere contrario’ la commissione bicamerale impallina il decreto del governo per arginare i casi Fiorito e le ruberie negli enti locali. I parlamentari non gradiscono i controlli della Corte dei Conti, ma il segnale è chiaro: sui soldi non si passa. Cosa farà il professore?”.
La Repubblica apre con la legge sulla diffamazione: “Legge bavaglio, l’attacco dei falchi. Fronte trasversale in Senato sul ddl anti corruzione: salta l’intesa di maggioranza, lunedì forse il voto segreto chiesto da Lega e Rutelli. Torna il carcere per i giornalisti. Costi della politica, via i tagli alle regioni. Il manifesto di Montezemolo: sì a Monti”. A centro pagina: “Vendola, lascio tutto se mi condannano”. A fondo pagina: “Bertolaso ordinò: niente verità. Terremoto dell’Aquila, nelle telefonate con Boschi la decisione di nascondere l’allarme”.
Libero, con foto di Vendola, Bersani, Fini e Finocchiaro: “La banda degli onesti. Guai sempre più grossi in casa di Bersani, Finocchiaro, Vendola e Fini. I moralisti perdono la faccia. Ma non si dimettono mai. Anche perché trovano quelli come Santoro, che in tv grazia l’ex leader di An”.
Il Giornale: “Fini è all’angolo. Da Santoro traballa e scarica sulla famiglia. ‘Non posso pagare per colpe non mie’. Nuove carte compromettenti. L’ombra del ricatto sul leader Fli”.
Montezemolo
“Il manifesto di Montezemolo e Riccardi: ‘Cattolici e laici insieme per Monti’”, scrive La Repubblica. Il quotidiano cita alcuni passaggi del manifesto: “per uscire dalla crisi è urgente aprire una stagione di riforme di ispirazione democratica, popolare e liberale legittimate dal voto di milioni di italiani ed italiane in contnuità con quanto di meglio ha realizzato il governo Monti, che ha avuto il merito di rasserenare il clima di intollerabile antagonismo della politica e di restituire prestigio e credibilità all’Italia”. Il manifesto è titolato “Verso la Terza Repubblica, la società civile e il rinnovamento della politica”, ed è firmato da 72 personalità, da Montezemolo a Riccardi, dal leader delle Acli Olivero a Lorenzo Delai dall’ex dg di Confindustria Auci allo scrittore Edoardo Nesi. Primo incidente diplomatico: tra le firme c’era quella di Francesco De Gregori, che però ha smentito. Un “retroscena” del quotidiano elenca quelli che non ci sono: Oscar Giannino e il suo “fermare il declino”, Luigi Abete, i capi di Confartigianato e Confcooperative. “Ma il vero punto di domanda è quale sarà il rapporto tra i firmatari del manifesto e la ‘Lista per l’Italia’ di Casini e Fini”, scrive il quotidiano romano.
Inchieste
Ieri la Procura di Bari ha chiesto la condanna ad un anno e otto mesi di reclusione per Nichi Vendola. Stessa richiesta per l’ex manager della Asl di Bari Lea Cosentino. Entrambi sono accusati di concorso in abuso d’ufficio. La sentenza sarà emessa a fine ottobre, e Vendola ha annunciato che se sarà condannato lascerà la politica. Secondo l’accusa Vendola avrebbe fatto pressioni sull’allora manager Asl affinchè riaprisse i termini di un concorso a primario di chirurgia toracica presso l’ospedale San Paolo di Bari. Secondo l’accusa Vendola voleva favorire la nomina del professor Paolo Sardelli, che poi vinse effettivamente il concorso. Vendola ha definito esorbitante la richiesta della accusa, ha detto di non aver interferito perché fossero commessi illeciti, ha ricordato che la riapertura dei termini dei concorsi è prassi corrente nel nostro Paese. Ne parlano tutti i quotidiani. Libero, in un commento: “Se si schioda fa un bel regalo anche a Bersani”.
Sul Fatto quotidiano si parla di un “blitz alla Bocconi” di Mario Monti, che il 19 settembre scorso avrebbe usato un volo di Stato per Milano, per il compleanno del presidente pro tempore della Università Bocconi, Luigi Guatri. La notizia è stata diffusa dal periodico “Parioli pocket”, e rilanciata da Dagospia. Il Fatto dà conto della replica di Palazzo Chigi: “Non c’è nulla di segreto, era tutto sul sito del governo e sono uscite agenzie di stampa”. Ma il quotidiano sottolinea che da Palazzo Chigi hanno precisato che quella sera Monti era atteso in Prefettura per un incontro istituzionale, solo che “per quella sera, ‘non risulta in agenda alcun incontro con il presidente Monti’, come hanno risposto dalla Prefettura. A porre la questione una interrogazione della deputata radicale Elisabetta Zamparutti.
E poi
“Il potere di Merkiavelli, regina dell’indugio” è il titolo di un lungo commento firmato da Ulrick Beck, su La Repubblica, Si parla della “duttilità addirittura Machiavellica” della cancelliera tedesca, “regina non incoronata d’Europa”.
Su La Stampa una corrispondenza di Maurizio Molinari, sulle presidenziali Usa, si sofferma sui sondaggi che dicono che “le donne abbandonano Obama. Raggiunto da Romney sul voto femminile, il presidente attacca sull’aborto”. Entrambi hanno il 47 per cento delle preferenze delle elettrici.
Una analisi de L’Unità è dedicata al ruolo di Hillary e Bill Clinton. Lei si è assunta “la responsabilità delle morti in Libia”, lui partecipa ai “comizi chiave” del presidente. “Usa, come Hillary e Bill fanno volare Barack Obama”.
Il Sole 24 Ore si sofferma sui temi economici della campagna: “Obama ‘Un patto sul debito’. Il presidente si impegna, se rieletto, a trattare con i repubblicani”. “Appello di 80 amministratori delegati perché la Casa Bianca agisca subito”. Il quotidiano ricorda anche che ad Obama è arrivato il sostegno di Colin Powell, segretario di Stato di Bush.