Renzi contro Banca d’Italia

Il Corriere della Sera: “Renzi lancia una sfida alla guida tedesca: ‘In Europa nessuno sta sopra gli altri’”, “Bruxelles. I nodi del 2105 al vertice. Dopo il confronto su Brexit e rifugiati, oggi il dossier russo”.
Su questi temi il quotidiano intervista uno dei consiglieri della cancelliera Merkel, Peter Bofinger: “’Sull’austerità abbiamo ceduto. E per fortuna’”.
Di fianco, un’analisi di Marco Galluzzo su “Diplomazia e affari”: “Doppio standard: la decisione di rompere il tabù”.
E in apertura, l’editoriale di Paolo Valentino sulle tensioni Italia-Germania: “Le insidie di una linea forte”.
Il titolo di maggiore evidenza è però a centro pagina ed è dedicato al caso banche: “Tensione governo-Bankitalia”, “Visco ricevuto da Mattarella. Il Consiglio superiore indaga sul pm di Arezzo”, “Arbitrati a Cantone, ‘segnale’ anche alla Consob. Boschi si difende in Aula”.
E il “retroscena” di Lorenzo Salvia: “Timori di scosse in via Nazionale”.
Sugli sviluppi dell’inchiesta: “Quei fidi generosi ad aziende amiche”, di Fiorenza Sarzanini.
Sulla politica internazionale, l’analisi di Maurizio Caprara: “C’è un accordo (finalmente). La Libia potrà ripartire da qui?”.
A fondo pagina: “’Così ho scelto una madre surrogata’”, “Viaggio in una clinica a Santa Monica. Il contratto, il catalogo, i costi. Nessuno chiede perché”. Di Monica Ricci Sargentini.
Ancora a fondo pagina, un caso che riguarda il vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero: “Avviso a Mogavero”, “Indagine sui conti del vescovo”.
E “Il caso”: “La lista anti ebrei di Radio Islam”, di Rinaldo Frignani.
In prima, a centro pagina, anche una foto per Mourinho, esonerato dal Chelsea.

La Repubblica: “Banche, Renzi chiama Cantone. Etruria, ecco le accuse ai manager”, “Stop a Consob e Bankitalia, arbitrati all’anticorruzione. Il commissario: noi con le carte in regola”.
E “il retroscena” di Goffredo De Marchis: “La mossa del premier per uscire dall’angolo”.
Poi “Il racconto” di Alberto Statera: “La cassaforte dei catto-massoni”.
Sull’inchiesta banche un articolo di Roberto Mania: “Da Vicenza a Treviso, se ora trema il Nordest”.
Più in basso, foto di Christine Lagarde (che ora guida il Fondo Monetario Internazionale, ma è stata ministro dell’Economia nel 2008 con Nicolas Sarkozy): “Nuovo guaio all’Fmi. Lagarde a processo per gli aiuti a Tapie”.
A centro pagina: “Lavoro, la Bce avverte l’Italia: ‘Anche la Grecia meglio di voi’”.
A fondo pagina, “la copertina” di R2, dedicata alle elezioni spagnole di domenica prossima: “La mia Spagna che va a votare dopo quattro anni di palude”, di Javier Marìas.
Di spalla a destra: “L’Occidente e le foto degli orrori di Assad”, di Lucio Caracciolo.
E “la polemica”: “I nazi-jihadisti e la vergogna degli elenchi contro gli ebrei”, di Carlo Bonini.

La Stampa: “Turchia e Usa, Putin alza il tiro”, “’Ankara ha abbattuto il nostro jet per compiacere Washington, provino a volare sulla Siria’. Firmata l’intesa, parte il conto alla rovescia per la nuova Libia: entro un mese il governo”, “Vertice Ue sui migranti: per febbraio blindatura delle frontiere e hotspot. Renzi attacca la Germania: fa affari con la Russia”.
“Fare i conti con Mosca” è il titolo dell’editoriale di Roberto Toscano.
A centro pagina: “Banche, l’annuncio di Renzi: ‘Cantone gestirà gli arbitrati’”, “Oggi alla Camera voto di fiducia sulla mozione grillina contro il ministro Boschi”.
Sull’inchiesta Banca Etruria: “Il commercialista delle mille poltrone”, “Etruria, l’ex consigliere Nataloni nel mirino”.
In prima anche il richiamo all’intervista al capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta: “’E’ solo Berlusconi a dettare la linea’”, “Il capogruppo di Fi alla Camera: ‘La nostra è opposizione dura’”.
Sul possibile paragone tra le opposizioni in Italia e in Francia (in particolare tra Lega e Front National) un commento di Cesare Martinetti: “Francia-Italia, il paragone impossibile”.
Di spalla a destra, intervista a Xavier Niel, che guida il gruppo “Iliad”: “’Telecom Italia? Faccia più fibra e prezzi bassi’”, dice.
Su Cassa Depositi e Prestiti: “Un piano da 160 miliardi per imprese e enti pubblici”. Ne scrive Alessandro Barbera.

Il Fatto: “Renzi sfiducia Visco e Vegas ma Mattarella salva Bankitalia”, “Oggi Boschi alla Camera. Via Nazionale e Consob escluse dalle decisioni sui risarcimenti”, “Palazzo Chigi affida al solito Cantone la gestione degli arbitrati per i truffati”, “Sui mercati c’è il panico: crollano i bond bancari, trema il sistema”, “La Procura per ora non tocca il padre del ministro. Csm, fascicolo sul pm”.
A centro pagina: “Dossier, insulti e licenziamenti: l’ultimo atto di Forza Italia”, “Lite fra la colomba Romani e il falco Brunetta sulla Corte. Mentre Cosentino a processo dice: ‘Alfredo Vito provò a screditarmi per evitare la mia candidatura nel 2010’”.
Sull’intesa Pd-M5s che ha portato all’elezione dei tre giudici costituzionali Il Fatto intervista Roberto Fico, M5S e presidente della Commissione vigilanza Rai: “Consulta, per M5S accordo difficile: capisco i malumori”.
Inizia oggi la collaborazione di Claudio Sabelli Fioretti con il quotidiano. Lo fa con un’intervista a Salvatore Cuffaro, ex governatore della Sicilia: “’Per cinque anni in carcere parlavo con il mio water’”, dice.
“Morto un Gelli se ne fa un altro”, è il titolo dell’editoriale del direttore Marco Travaglio.
A fondo pagina un titolo per il nuovo film di Tarantino.
E sulla politica internazionale: “Putin bombarda Erdogan, ma solo a parole”.

Il Giornale: “La Boschi regge, Renzi meno”, “Il crac della sinistra”, “La ministra incasserà la fiducia, ma per il premier è una sconfitta e il Pd precipita nei sondaggi. Il Csm apre un fascicolo sul pm-consulente che indaga su Banca Etruria”.
A questa vicenda è dedicato l’editoriale del direttore Alessandro Sallusti.
In prima un articolo di Fabrizio Ravoni sul nuovo ruolo della Cassa Depositi e Prestiti: “Il premier resuscita l’Iri e si fa una ‘super banca’”.
Poi “l’appunto” di Adalberto Signore: “Sorpresa, il Grillo di governo non piace ai grillini di lotta”.
In prima la foto di Vittorio Sgarbi, colpito da ischemia.
Titoli anche per un’indagine della Procura di Roma: “’Radio islam’ come i nazisti: sul web la lista degli ebrei”, di Patricia Tagliaferri.
Sulla colonna a destra segnaliamo un articolo di Riccardo Pelliccetti: “La scelta dello zar”, “Putin vota Trump: ‘Un uomo vivace e talentuoso’”.

Libero: “Oggi ‘processo’ alla Boschi”, “Perché deve dimettersi e perché Renzi la salverà”, “Il conflitto di interessi del ministro è palese: sul decreto che tutela il padre ci sono le sue impronte digitali. In un Paese normale verrebbe sfiduciata. Ma per difendere gli amici il premier rottama pure il buonsenso”.
Di questo si occupa l’editoriale del direttore Maurizio Belpietro. Sulla colonna a destra, un articolo di Franco Bechis: “Ecco le tre paroline che hanno dato vita al decreto salva-papà”.
Poi un commento di Davide Giacalone: “Ritorna il solito gioco dei quattro Cantone”.
A centro pagina, con caricatura di Renzi: “Vertice informale sull’immigrazione”, “L’Europa lascia Matteo fuori dalla porta”, “C’erano tutti, persino il Lussemburgo. Escluso solo il Parolaio fiorentino”.
Fausto Carioti: “Radio Islam pubblica la lista di proscrizione degli ebrei italiani”.
Francesco Borgonovo: “Anche Cardini si piega alla fiera delle banalità sui musulmani”.

Banche, Banca d’Italia, Boschi.

Il Corriere della Sera, pagina 8: “La mossa di Renzi: arbitrati a Cantone”, “L’Autorità anticorruzione dovrà giudicare caso per caso le richieste di risarcimento dei risparmiatori. Mattarella riceve Visco. Un fascicolo del Csm sulla consulenza con il governo del procuratore di Arezzo”.
E a pagina 9 il “retroscena” di Lorenzo Salvia: “I timori di Bankitalia e Consob per quel ‘segnale molto chiaro’”, La sfiducia del premier verso gli organi di vigilanza e il nodo dei rapporti con Padoan”. Scrive Salvia che non è un mistero che la prima versione della norma sui risarcimenti ai risparmiatori coinvolgesse anche la Consob: “Un testo preparato dal ministero dell’Economia e poi fatto cambiare su diretta segnalazione di Palazzo Chigi. Padoan e Renzi non la pensano allo stesso modo, non a caso il ministro dell’Economia non era stato informato della scelta di Cantone. Non solo. In una parte della maggioranza e del governo c’è qualche perplessità sull’ennesimo incarico che, dopo quelli su Expo e Giubileo, viene affidato alla struttura del supermagistrato”.

Il Fatto, pagina 2: “Renzi scarica Bankitalia e Consob, il Colle salva Visco”, “Scudo del Quirinale. Mattarella riceve il capo di Via Nazionale e non condivide l’attacco del governo”, “il premier cerca capri espiatori. Mattarella difende il governatore ma vedrà anche il garante della Borsa. Sui risarcimenti deciderà l’Anac di Cantone”, scrive Giorgio Meletti.

La Repubblica, pagina 2: “Renzi: ‘Sarà Cantone a gestire gli arbitrati, no Consob e Bankitalia’”, “Annuncio a sorpresa: l’Anticorruzione verificherà eventuali truffe perché dà garanzie di indipendenza”.

La Stampa: “Per i rimborsi delle obbligazioni poteri all’Autorità anti-corruzione”, “In arrivo norma ad hoc. Il governatore Visco da Mattarella, tensioni col governo. Oggi alla Camera la mozione di sfiducia sulla Boschi: ‘Tranquilla ma determinata’”

Su La Repubblica “il retroscena” di Goffredo De Marchis: ‘Non ho scheletri nascosti’. La mossa del premier per uscire dall’angolo”, “Oggi la mozione di sfiducia contro la Boschi sarà respinta con maggioranza schiacciante, ma Renzi voleva un colpo ad affetto”.
Su La Repubblica Liana Milella si occupa del “personaggio” Raffaele Cantone: “Il terzo incarico all’Authority: ‘Abbiamo le carte in regola per svolgere questo compito’”, “Cantone, dopo un faccia a faccia di un’ora con il premier a Palazzo Chigi, conferma la validità del progetto: ‘Chi critica non sa che si utilizza una struttura esistente’”, “’In pochi mesi possiamo partire individuando gli arbitri dei singoli casi’”.

Il Fatto, pagina 2: “Ore 9, si apre il processo alla Boschi. Ma il Pd non sa ancora chi la difende”. Oggi verrà discussa alla Camera la mozione di sfiducia presentata dal M5S: “Nessun timore sui numeri -scrive il quotidiano- ma fa paura lo show”.

La Repubblica: “Boschi: ‘Nessun timore per il voto di fiducia’. Oggi conta alla Camera”, “Sulla mozione il sì di M5S, Lega, Fdi e Sinistra Italiama. FI non partecipa allo scrutinio. Maggioranza blindata”.

Il Corriere della Sera: “Così Boschi affronta la prova dell’aula: noi non siamo i Berlusconi di Arezzo”, “Oggi il voto sulla sfiducia: sì di Cinquestelle, Lega e, a sorpresa, Sinistra Italiana. Ma non andrà al Senato”.
Sulla stessa pagina, le parole di Luigi Di Maio, M5S e vicepresidente della Camera, che spiega perché il movimento ha deciso di presentare la mozione di sfiducia: “non possiamo permetterci di avere un rappresentante di governo che voterà un provvedimento sulle banche: è conflitto di interessi”. Futuro? “Non solo, c’era già stato”. Il decreto sulle banche fece “schizzare le azioni della banca do Boschi padre”. Secondo Di Maio le banche oggetto del decreto “avevano una condizione irreversibile già nel 2013, ma Bankitalia ha permesso loro di vendere ancora obbligazioni”, quindi Renzi e il ministro Padoan “avrebbero dovuto chiedere le dimissioni del governatore della Banca d’Italia e della Consob”.
Ancora sulla mozione di sfiducia al ministro Boschi, il Corriere a pagina 11: “Forza Italia (lacerata) lascia il campo”, “Secondo l’input del leader i parlamentari usciranno al momento della votazione. Toti: abbiamo bisogno di una direzione politica, così non possiamo andare avanti”.

Banca Etruria, le inchieste.

Il Fatto, pagina 3: “Etruria, Arezzo indaga su chi non ha vigilato”, “Nel mirino la Banca d’Italia e l’Authority di Vegas. Nell’ispezione il ruolo del papà della ministra, ma per la Procura non c’è reato”. Poi il quotidiano ricorda che il Csm ha aperto un fascicolo su Roberto Rossi, pm di Arezzo che si occupa del caso Banca Etruria: “si occupa della banca del padre e lavora per il governo della figlia”, scrive il quotidiano.

La Stampa, pagina 7: “Etruria, il commercialista che collezionava poltrone nelle società pubbliche di Firenze”, “indagini sull’ex consigliere Nataloni e le coop rosse. Il csm apre un fascicolo su Rossi, procuratore di Arezzo”. L’articolo è dell’inviato ad Arezzo Gianluca Paolucci.

La Repubblica: “’Fideiussioni fantasma in nove casi su dieci, punite il cda di Etruria’”, “Ecco l’atto di accusa dell’ispettore di Bankitalia: ‘Da Boschi carenze nelle gestioni dei rischi’”. Di Fabio Tonacci, inviato ad Arezzo.
A pagina 11 un articolo di Alberto Statera dedicato a “gli intrighi di Arezzo”: “Da Gelli agli ex Dc, l’ombra del patto tra cattolici e massoni per dividersi Etruria”, “Da sempre nella città le due anime della finanza e della politica locale si sono scontrate e poi accordate. Anche perché qui spesso vale la regola della doppia affiliazione”, “La P2 controllava i vertici e gli iscritti versavano le loro quote sul conto ‘Primavera’”. A proposito di Banca Etruria Satera scrive che “fin dagli anni Settanta la chiamavano la Banca di Licio Gelli, il quale ne controllava i vertici ed era titolare del conto ‘Primavera’, dove gli affiliati alla Loggia P2 versavano le proprie quote”.

Il Corriere della Sera: “Immobiliari e outlet: ecco le aziende amiche ‘in conflitto di interessi’”. L’articolo è firmato da Fiorenza Sarzanini, che scrive che le aziende finite sotto inchiesta sono quindici. Finanziarle avrebbe generato perdite per 18 milioni di euro.

L’Europa, la Germania e noi

La Stampa, pagina 2: “L’Europa rinvia di altri due mesi. A febbraio hotspot e confini sicuri”, “Redistribuito solo un profugo su mille. Slitta a giugno la Guardia costiera Ue”, scrive Marco Zatterin da Bruxelles.
E il “retroscena” di Fabio Martini: “Renzi si veste da anti-tedesco, ‘Un solo Paese non può guidare la Ue’”, “Il premier contro l’egemonia di Berlino e il doppio standard sulla Russia, ‘Siamo impegnati ad applicare le sanzioni e la Germania realizza un gasdotto’”.

Il Corriere pagina 2: “’Ora basta con l’Europa tedesca’”, “Renzi critica le politiche di rigore imposte dalla Germania alla Ue. Scontro anche su gestione dei migranti e banche. La Brexit a cena”. Ne scrive Ivo Caizzi.
A questo tema è dedicato un editoriale di Paolo Valentino, in prima sul Corriere: “la scelta di alzare la voce contro l’Europa guidata da un solo Paese e orientata nei fatti prevalentemente dalle politiche dell’austerità è densa di rischi e insidie” da non sottovalutare, anche perché la situazione del nostro Paese in Europa “è oggettivamente difficile”, visto che siamo sotto tiro sulla flessibilità di bilancio, sugli hotspot per i rifugiati, sul salvataggio di alcune banche, sul caso Ilva (dove sarebbe in arrivo una nuova procedura di infrazione).
A pagina 3 il “retroscena” di Marco Galluzzo: “Il premier, il ‘doppio standard’ e la rottura dell’asse con Merkel”, “dalla legge di stabilità al Nord stream: i dossier su cui Roma si sente ‘tradita’”.
Il quotidiano intervista Peter Bofinger, che definisce l’unico consigliere keynesiano della cancelliera Merkel. Dice: “’L’austerità? Non c’è più. Berlino vuole che l’Italia si riprenda”.

Russia-Turchia

Su La Stampa a pagina 5 un articolo di Lucia Sgueglia: “Putin sfida ancora la Turchia: ‘Provino a inviare jet in Siria’”, “Show dello zar alla conferenza di fine anno: lì ci esercitiamo come al poligono. E poi stuzzica la Casa Bianca: ‘Trump persona fuori dal comune, un leader’”.

Il Corriere: “Show al Cremlino: zar Putin contro il mondo”, “Minacce alla Turchia: ‘Provate a volare sulla Siria…’. Trump? “Brillante”. E propone Blatter per il Nobel”, scrive Fabrizio Dragosei da Mosca.

La Repubblica, Nicola Lombardozzi da Mosca: “Putin all’attacco: ‘La Turchia provi a volare sulla Siria, trova i nostri missili”, “Nella conferenza stampa di fine anno il presidente russo tuona contro Ankara. Mano tesa a Washington sulla risoluzione Onu per colpire le finanze dello Stato islamico. Endorsement per Trump”.

Libia

La Stampa: “Firmata l’intesa. Parte la road map per la nuova Libia”, “Entro un mese il governo. Kobler ringrazia l’Italia”, scrive Paolo Mastrolilli.
E sulla stessa pagina il retroscena di Giordano Stabile: “Ex di Al Qaeda e duri di Misurata. Ecco chi si oppone all’accordo”, “Tobruk d’accordo al 905, ma nell’Ovest grossi ostacoli”.

Il Corriere della Sera: “L’accordo che ridà un futuro alla Libia”, “Intesa per il governo di unità nazionale. Londra pronta a inviare mille militari per una missione a guida italiana”, “Le fazioni libiche preferirebbero l’invio di istruttori per addestrare forze locali”. Ne scrive Maurizio Caprara.

La Repubblica: “Libia, firmato l’accordo, sì al governo d’unità. L’Onu: ‘Includere tutti’”, di Giampaolo Caladanu. E il “retroscena” di Vincenzo Nigro: “Ora missione militare a Tripoli, guida italiana nel caos milizie”.

Is

La Stampa, pagina 5: “Washington e Mosca alleati all’Onu per tagliare le finanze del Califfato”, “Si avvicinano le posizioni anche sulla risoluzione per la crisi siriana”, scrive Paolo Mastrolilli.

E poi

Sul Corriere a pagina 27 un’analisi di Mauro Magatti: “La laicità francese ha fallito. Serve un nuovo modello”, “Il terrorismo ha sfruttato una globalizzazione che elude il controllo degli Stati nazione. Pesca nello scontento cronico di una situazione economica e sociale non più sostenibile. L’unica soluzione è coordinarsi a livello europeo sui migranti”, “Coltivare un’identità esterna a quella del Paese di residenza crea problemi”.

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