Il Corriere della Sera: “‘Niente Imu e Tasi per tutti’. La promessa di Renzi per il 2016. ‘Paese bloccato dalle risse ideologiche'”. “Incontro con il popolo di Cl al Meeting. Contestazioni a L’Aquila, salta una tappa della visita”.
“La strategia del premier: punto sul referendum”, scrive Maria Teresa Meli: “Matteo Renzi torna tra la gente, ed è un ritorno che assomiglia tanto a una campagna elettorale”. Renzi nega di volere lo scioglimento anticipato delle Camere “non vedo le politiche anticipate, ma se vogliono sfidarmi io ci sono”. Piuttosto sarebbe il referendum costituzionale del prossimo anno il suo obiettivo.
A centro pagina: “In Borsa il partito degli ottimisti”. “La Cina taglia i tassi di interesse, i mercati europei risalgono”.
Accanto il quotidiano milanese offre una intervista di Paolo Valentino al ministro degli esteri Paolo Gentiloni: “Gentiloni: nessuno bacchetti l’Italia sull’immigrazione”. L’Italia su questo argomento “fa quello che deve e anche molto di più, salvando decine di migliaia di vite umane e accogliendo i profughi”.
La Repubblica: “La Cina taglia i tassi, Borse divise”. E poi “Renzi: ‘Via Imu e Tasi dal 2016′”. “Volano i mercati Ue, Wall Street in rosso. Premier contestato all’Aquila, cambia programma”.
Di spalla un intervento di Enzo Bianchi: “Francesco e i vero potere del perdono”.
A centro pagina una “analisi” di Federico Rampini sulla Cina: “La magia rischiosa dei superbanchieri”. E poi il “racconto” di Giampaolo Visetti: “Il Dragone tradito a caccia dei broker”.
La fotonotizia è per il “caos in Serbia” per i “100 mila profughi in arrivo”. “Sui migranti è scontro Roma-Berlino”. E poi: “Botte dai trafficanti, muore a 15 anni”.
Su Renzi il quotidiano offre un “retroscena” di Francesco Bei che scrive che “a Rimini e Pesaro è tornato il Renzi uno”, quello che “piace – molto ai ciellini, moltissimo ai pesaresi che affollano tutti i loggioni del teatro Rossini – e quello che viene detestato e fischiato (come a L’Aquila, o, a Pesaro, da Leghisti, insegnanti arrabbiati e grillini)”.
A fondo pagina il richiamo ad una intervista a Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia. “Sfido i soloni da salotto, mai un gay pride nella mia Venezia”.
La Stampa: “Tasse, il rilancio di Renzi. ‘Via Imu e Tasi per tutti’. E annuncia un tour: quasi una campagna elettorale”. “Cade il velo, è pronto un piano B” è il titolo dell’editoriale di Federico Geremicca che scrive che “è anche possibile” che “la ragione vera” del tour in 100 città italiane annunciato da Renzi sia quella enunciata, ovvero il fatto che il governo “comincia male”, ma se a questo annuncio si aggiunge quello di abolire Tasi e Imu “la faccenda cambia un po’”. E anche se “gli uomini vicini al premier ieri si sono affannati a gettare acqua sul fuoco” l’idea è che il piano A sia governare fino al termine naturale della legislatura e che Renzi abbia pronto anche un piano B, con le elezioni anticipate.
A centro pagina: “Ecco l’orrore dell’Isis a Palmira. Diffuso il video della demolizione, lo scempio in Siria come in Libia”.
Di spalla: “Stremati e al buio: così i siriani scavalcano il muro” al confine tra Serbia e Ungheria. “Ma non staremo in Ungheria, ci odiano”. Sotto: “Svolta della Merkel. ‘Siamo pronti ad accoglierli'”. Ieri la Cancelliera ha visitato un campo profughi assalito dai neonazisti: “Merkel tra i rifugiati assaliti. ‘Accoglieremo tutti i siriani’. “La Germania sospende Dublino. L’Ue prepara altre modifiche: asilo più facile a chi ha diritto, rimpatrio per gli altri”.
Sulla Cina da segnalare una analisi di Stefano Lepri: “Ma chi verifica le statistiche di Pechino?”.
Il Sole 24 ore: “Pechino taglia tassi e riserve bancarie. Rimbalzo delle Borse: Milano + 5,86 per cento. Rendimenti Btp in rialzo al 2 per cento, ma lo spread scende. Wall Street chiude in calo”.
Sulla Cina una “lettera” di Romano Prodi: “Xi, America, Europa: ragazzi, mettetevi d’accordo”. Prodi scrive scherzosamente di non essere “del tutto sicuro” che il presidente cinese Xi Jinping legga il quotidiano di Confindustria ma che i “suggerimenti” di ieri del direttore Napoletano, che invocava un Qe cinese, “sono stati rapidamente messi in atto dal suo governo”.
“Mossa giusta ma adesso servono le riforme” è il titolo dell’editoriale di oggi, firmato da Fabrizio Galimberti.
A centro pagina la politica italiana: “‘Dal 2016 stop a Imu e Tasi'”. “Renzi conferma l’impegno: azzeramento su prima casa, imbullonati e agricoli, dal 2017 Ires al 24 per cento”. “Occupazione, a luglio crescono i contratti a tempo determinato”.
Il Fatto quotidiano: “Renzi ai ciellini: ‘Italia rovinata da B. e dagli antiberlusconiani’. Non solo: ‘Eleggere i senatori come votare ai Telegatti’. Poi a L’Aquila lo contestano e fugge”. Marco Travaglio firma l’editoriale in cui afferma che “non tutto il discorso di Matteo Renzi” ieri a Rimini “è da buttar via” perché per esempio “non ha fatto il ruffiano come di solito fanno tutti i politici che vanno lì in passerella a caccia di voti”, ha “fatto sapere alla folla plaudente di aver poco a che spartire con quel mondo” ed ha “detto anche cose apprezzabili nei contenuti”, per esempio sull’immigrazione. Non condivisibile la parte sul berlusconismo che è invece “vivo e vegeto” e sulle “riforme”, “quasi tutte copiate pari pari dai programmi di B”.
In prima il quotidiano offre anche un richiamo ad una intervista a Roberto Calderoli: “Per mandarli sotto mi bastano 4 emendamenti”. Si parla della riforma del Senato. Il senatore della Lega nega il “baratto” (ieri i quotidiani parlavano di una sua richiesta di grazia per un uomo che ha ucciso un ladro).
Sulla Cina: “La Borsa di Shanghai crolla ancora, l’Europa la ignora”. Si legge anche che “il presidente Xi lotta per mantenere il potere”.
Da segnalare sui quotidiani il dibattito che prosegue sui valdesi e le scuse del Papa, accolte dai valdesi stessi ma con la precisazione che il perdono spetta alle vittime che non ci sono più e che è “impossibile dimenticare”. “Quello che conta più di tutto è la volontà di scrivere insieme una storia nuova”, “non poter perdonare al posto di vittime che non ci sono non significa non perdonare ma riconciliarsi senza dimenticare il dolore dei nostri antenati”: lo dice Paolo Bernardini, pastore valdese, intervistato da La Stampa.
Sotto un “retroscena” di Giacomo Galeazzi: “Il no al Pontefice piace ai nemici dell’ecumenismo. Le gerarchie vaticane più conservatrici si rafforzano. Il vescovo Mogavero: ‘ I falchi temono la pacificazione'”.
Dell’argomento scrive il priore di Bose Enzo Bianchi su La Repubblica. “Si può perdonare il male assoluto? Chi e a nome di chi può perdonare? Chi può chiedere il perdono?”. Bianchi dice che un cristiano deve sempre “assolutamente chiedere il perdono alla vittima per il male fatto e quindi a Dio che può perdonare e cancellare le colpe”. Il perdono serve non per innescare l’oblio ma per disinnescare il risentimento, scrive Bianchi.