Corriere della Sera: “Il governo è sotto assedio”, “Ma Berlusconi vede Letta: clima cordiale, rinvio dell’Iva”, “Ore di tensione Pdl-Pd dopo la condanna per Ruby, maggioranza divisa anche su fisco e F35”.
La Repubblica: “Tesoro, 8 miliardi a rischio”, “La Corte dei Conti: c’è una perdita potenziale sui derivati”.
Di spalla: “Letta-Berlusconi: ‘Accordo sull’Iva’. F35, lite nel governo”
A centro pagina: “Obama a Putin: fermate Snowden”.
E ancora in prima: “Grillo: i giornalisti fuori dal Parlamento”.
La Stampa: “Iva e lavoro, ecco il piano”, “gli sgravi salgono a un miliardo e 300 milioni. Imposta verso il rinvio. F 35, maggioranza divisa. Incontro Berlusconi-Letta: tregua per l’estate”. In taglio basso: “Calcio, blitz della Finanza per i contratti dei calciatori”. Sotto la testata: “Obama ripunta sulla svolta ‘verde’”.
Il Giornale: “Scatta il piano B. La strategia del Pdl. La fine di Letta non è più un tabù: rischia su Imu, Iva ed Europa. Il Pd cerca lo scontro sul caso F35. Ferrara scalda la piazza del centrodestra contro i giudici puritani”.
Il Fatto quotidiano: “Epifani non si vergogna di governare con Berlusconi. Dopo la condanna del Caimano a 7 anni per reati infamanti, il segretario del Pd se ne lava le mani: ‘B non deve lasciare la guida del Pdl: rispetteremo le sue decisioni, è un problema tra lui e i suoi elettori’. Pur di salvare l’inciucio i democratici ingoiano qualunque rospo”. A centro pagina: “F-35 e Iva bombardano le larghe intese di Letta”.
L’Unità: “Alta tensione nel governo. Berlusconi furioso incontra Letta. Napolitano: stabilità. Ministri divisi suF 35 e Iva”. A centro pagina si parla delle comunali a Roma: “Roma, la rete 5 Stelle ‘espelle’ Grillo”. Si dà conto del sondaggio online dei militanti grillini romani che hanno dato il via libera alla proposta di Ignazio Marino, che aveva chiesto un nome per la giunta che sta costituendo.
Libero: “Ma chi è il criminale? Per una telefonata, a Berlusconi inflitta la stessa pena di assassini, stupratori e rapinatori. La trappola è scattata anche perché il Parlamento non ha ripristinato l’immunità. E ora il governo rischia”.
Il Sole 24 Ore: “Sui Ctz tassi raddoppiati, lo spread torna sopra 300.- Draghi: dalla Bce niente stretta, ‘scudo’ più utile di prima”. In taglio basso: “Tobin tax: l’Europa prende tempo”, “Bruxelles: la tassa sugli scambi finanziari non scatterà prima di metà 2014”.
Governo
La Stampa scrive che il pacchetto lavoro arriva questa mattina al Consiglio dei ministri, all’interno di un unico articolato che affronta anche la delicatissima questione dell’Iva.
Il pacchetto lavoro arriva con una dotazione di un miliardo e 300 milioni. Il grosso di questo finanziamento, un miliardo, è destinato al sud, in quanto si tratta di risorse provenienti dalla riprogrammazione dei fondi europei per il 2007-2013. Le modalità di intervento sono sostanzialmente tre: l’assunzione di giovani con meno di 30 anni (sgravi fiscali e contributivi), la stabilizzazione di coloro che già lavorano con contratti precari, la possibilità di assumere con contratti atipici (cioè precari) accorciando i tempi di inattività tra un contratto all’altro, portandoli a 10-20 giorni, rispetto ai 60-90 attuali.
Sull’Iva, il governo deciderà di rinviare a fine settembre l’innalzamento dell’aliquota dal 21 al 22. Per finanziare il rinvio, secondo La Stampa, si utilizzerà l’aumento delle tasse sulle sigarette elettroniche, sugli alcolici, l’aumento dell’acconto Irpef di fine anno. Commenta il quotidiano: insomma, per bloccare l’aumento di una imposta generalizzata sui consumi, si alzeranno le imposte su alcuni consumi e si faranno pagare più tasse agli autonomi.
Il Sole 24 Ore scrive che la partita sull’Iva resta aperta, perché il Pdl non è favorevole al solo mini-rinvio di tre mesi: “I governi stanno in piedi se governano. Se Saccomanni sospende l’aumento per soli tre mesi è una presa in giro, noi non ci stiamo”, ha detto il capogruppo Pdl alla Camera Brunetta, rilanciando la richiesta di uno stop all’Iva “fino alla fine dell’anno”. Forse anche per tentare di calmare le acque il Presidente del Consiglio Letta ieri, dopo il suo intervento al Senato sul vertice europeo che inizia domani sull’occupazione, ha dato il via libera alla risoluzione che porta la firma di Roberto Calderoli con cui si chiede di “verificare in sede europea la compatibilità di un intervento di urgenza per la sospensione dell’aumento dell’Iva da adottarsi entro il primo luglio 2013”. Anche per Il Sole 24 Ore la copertura potrebbe arrivare da un intervento sull’Irper, oltre alle accise su alcolici e sigarette, anche elettroniche.
Sul fronte del pacchetto occupazione, il Sole scrive che tra i punti qualificanti vi sono gli incentivi per assumere a tempo indeterminato giovani disoccupati del sud. Lo strumento utilizzato è la decontribuzione, con un detto di 650 euro al mese, ma si è discusso anche di una sua estensione per il centronord. E’ previsto altresì un intervento legato all’Aspi, il sussidio di disoccupazione introdotto dalla legge Fornero: la norma prevede che al datore di lavoro che, senza esservi tenuto, assume a tempo pieno indeterminato lavoratori che fruiscono dell’Aspi, “sia concesso per ogni mensilità di retribuzione un contributo mensile pari al 50 per cento (che sarebbe stata corrisposta al lavoratore) per un numero di mesi non superiore a due terzi del periodo di assicurazione non fruito”.
Scrive il quirinalista del Corriere Marzio Breda che ieri il Presidente Napolitano ha risposto, in qualche modo, a chi tenta di chiamarlo in causa all’indomani della sentenza milanese sul Cavaliere e alla vigilia di altri pronunciamenti dall’esito potenzialmente altrettanto infausto per il leader del centrodestra: “In Italia abbiamo il record della fibrillazione politica”, ha detto Napolitano. “Magari non passano nemmeno due mesi da quando viene formato un governo che il discorso quotidiano diventa quello della prossima, o imminente, o incombente, o fatale crisi di governo… Abbiamo semmai bisogno di continuità nelle istituzioni, e vorrei che ci fosse un po’ più di continuità nella istituzione governo”. La continuità è un “elemento essenziale” da non confondere con “immobilismo o conservatorismo”. Perché, come spiega Breda, il rischio è che la catena di verdetti su Berlusconi si traduca in insopportabili fibrillazioni per il governo Letta, già in tensione per le emergenze della economia, è concreto.
E’ durato oltre 4 ore, intanto, l’incontro tra il Presidente del Consiglio Letta e lo stesso Berlusconi, ieri sera. La Stampa: “Berlusconi a Letta: mi sarei aspettato una difesa dal governo”. Il quotidiano scrive che i falchi Pdl vorrebbero staccare la spina a luglio, mentre il Cav preferisce a fine estate. Il retroscena sulla stessa pagina: “Ma c’è l’accordo sulla tregua, niente strappi fino a settembre. Cena a Palazzo Chigi. Il premier: ‘Emersa la volontà di andare avanti’”. La Stampa scrive anche che nel Pdl si accarezza l’idea di Marina Berlusconi per il dopo Silvio. Luigi Bisignani, ieri in un programma radiofonico, ne ha parlato come di una cosa “già decisa”. Anche su La Repubblica: “Marina a scuola di leadership dinastica, un’altra Berlusconi per battere Renzi. Vertice ad Arcore. Le amazzoni: sarà lei la ‘Cavaliera’”.
Se ne trova traccia anche su Il Foglio, che offre un racconto dal “castello di Arcore, interno sera”. Ci sono Marina e Piersilvio, il fratello Paolo, l’Avvocato Ghedini e la pasionaria Santanchè. Aria Pesante, facce lunghe, il Cav si lamenta, ‘ci avevano garantito delle cose e niente, niente, niente sta andando come doveva’. Ce l’ha con Napolitano, troppo timido, ce l’ha con la Corte Costituzionale, ‘che ha subito l’influenza della lobby Scalfari-De Debenedetti’, e poi con la Procura e il Tribunale di Milano: ‘Si sono intestati la missione di eliminarmi’, e infine un passaggio forse definitivo sul destino della grande coalizione: ‘Questo governo galleggia e basta’”. Ma anche Marina “parla molto”. E, tra allusioni e ipotesi che riguardano la sentenza di Cassazione su Mediaset, prevista per novembre, con l’avvocato Ghedini che ‘maneggia più volte e senza cautela la parola carcere’, lei Marina, presidente di Mondadori, diventa il soggetto e l’oggetto di pensieri sinuosi che pure il Cavaliere tende a nascondere tra i recessi più lontani della sua mente”.
Su Il Giornale: “Nel Pdl scatta l’ora del piano B. La fine di Lettà non è più un tabù”, si scrive, in riferimento al vertice notturno Berlusconi Letta (ma è finito assai tardi, ndr). E sulla stessa pagina: “Il partito reagisce all’assedio. E spunta Marina come erede. Aumentano le indiscrezioni sul Cav pronto a lasciare la leadership alla figlia. I deputati aprono: con lei ritorna lo spirito del 94”.
Anche su Europa: “Il futuro si chiama Marina. Ora è vero”.
Sul Corriere della Sera, Matteo Orfini, “giovane turco” del Pd, risponde alla domanda sulla imminenza della data – il 9 luglio – in cui si dovrà votare al Senato l’ineleggibilità di Berlusconi: “Non ha senso questo voto, l’ho già detto, prendendomi anche qualche critica. Io ritengo Berlusconi eleggibile visto che c’è una legge che per venti anni è stata interpretata così. Semmai si cambi la legge, non si può certo cambiarne l’interpretazione”.
Pd
Per restare in casa Pd, segnaliamo il titolo de Il Fatto. “Gli F35 bombardano democratici e governo”. Gli aerei non sono ancora stati acquistati, ma il Pd cerca faticosamente di ricostruire dalle macerie una mozione unitaria”;scrive il quotidiano. Mozione diversa da quella che fino a ieri sembrava essere: sospensione di circa sei mesi del programma, per approfondire la questione e avviare una indagine su costi-benefici. Ma si è rivelato un “accordo di cartapesta”, per prendere tempo e far saltare il dibattito alla Camera. Oggi ci sarà una nuova assemblea per trovare la sintesi tra posizioni lontanissime. Il deputato Francesco Boccia: “Sono favorevole all’acquisto e chi sostiene il contrario in quanto i soldi – 14 miliardi di euro, che arriverebbero a 50 con assemblaggio e manutenzione – potrebbero essere utilizzati per la cassa integrazione, per ridurre l’Imu, per la scuola o gli ospedali, fa solo demagogia”. “Venire meno all’accordo vuol dire compromettere gli equilibri internazionali”. Condividendo di fatto la posizione del ministro della difesa, il montiano Mauro. Il collega di governo Del Rio ha una posizione diversa, e dice: “non ha senso spendere risorse nel comparto militare”. A conti fatti, scrive il Fatto, sarà il Pd con i suoi 293 deputati a decidere l’esito della partito, visto che i 36 deputati di Sel e i 109 del Movimento cinque stelle più i due montiani e 16 “dissidenti” democratici arrivano a 163 deputati, per cui la maggioranza resta un miraggio. La parola da eliminare sarebbe “sospensione”, architrave della mozione che il Pd sembrava aver approvato.
Obama
Scrive Il Sole 24 Ore che Barack Obama ha presentato un nuovo piano ambientale per ridurre le emissioni dell’effetto sera anche in assenza di nuove leggi da parte del Congresso. Un piano definito “un obbligo morale” e che punta sullo sviluppo di fonti rinnovabili e nuovi requisiti di efficienza, su incentivi federali alla iniziativa privata per miliardi di dollari e sulla liberalizzazione commerciale e la maggiore cooperazione globale nella energia pulita. Il riscaldamento globale, ha ricordato Obama, “ha un forte impatto sulla vita di tutti”, “intendiamo ridurre l’inquinamento da anidride carbonica che causa il cambiamento climatico e minaccia la salute pubblica. Abbiamo limiti su arsenico, mercurio e piombo, ma consentiamo alle centrali di rilasciare quanta anidride carbonica vogliono. Un rischio che porta a frequenti e severe inondazioni di caldo. I provvedimenti garantiranno la già promessa riduzione delle emissioni del 17 per cento sotto i livelli del 2005 entro il decennio.
La Stampa, parlando di questo “Climate Action Plan” della Casa Bianca, scrive che esso premia solo a metà gli ambientalisti, poiché se Obama promette di tagliare le emissioni nocive delle centrali elettriche, è pur vero che ha confermato l’intenzione di costruire il mega-oleodotto Keystone X, destinato ad esportare greggio e gas dal Canada. Obama ha precisato che si farà “a patto che non produca gas inquinanti”. La Stampa scrive anche che il piano sul clima prevede investimenti nella energia solare ed eolica per arrivare entro il 2020 ad alimentare sei milioni di case. Soprattutto, il Presidente assegna all’America quello che ha definito “un ruolo di leader nella difesa del clima” sulla scena internazionale, preannunciando “iniziative bilaterali” nei rapporti con “le nazioni che producono più gas inquinanti”, a cominciare da Cina e India, per indurle a “riduzioni”.
Islam
L’inserto R2 de La Repubblica è dedicato ai “convertiti d’Italia”: 70 mila italiani hanno abbracciato l’Islam. Le cifre sono fornite da Izzedin Elzir, imam a Firenze e presidente dell’Ucoi. Dice che i nuovi musulmani “possono essere un prezioso ponte di dialogo tra la fede e il Paese in cui vivono”. Alessandro Paolantoni, segretario dell’Ucoi, commenta così la scelta del genovese Giuliano Del Nevo di andare a combattere in Siria: “Pur essendo anche io dalla parte del popolo siriano, non condivido questa scelta. Soprattutto tra i convertiti, accade di trovare chi decida di diventare musulmano contro qualcuno, in contrapposizione per esempio all’occidente, perché spesso si proviene da un percorso personale di disagio. Una impostazione, questa, radicale e sbagliata. Non solo: credo che le comunità islamiche europee stiano sottovalutando questo fenomeno, seppur minoritario, mentre dovrebbero impegnarsi ad arginarlo”. Anche il vicepresidente della Comunità religiosa islamica Coreis, Pallavicini, sottolinea che tra i convertiti c’è una minoranza crescente che ha deciso di radicalizzare la propria vita, finendo così nelle mani di falsi maestri e falsi predicatori.
Il quotidiano intervista anche lo scrittore anglo pakistano Hanif Kureishi, che spiega come “il nostro bisogno di ideali” possa trasformarsi in fanatismo. E’ stato tra i primi ad immaginare il multiculturalismo come lo strumento per mescolare le diversità. Il multiculturalismo, dice, non è una ideologia o una chiesa, ha a che fare con le libertà culturali, sessuali, di comportamento. “Non è un caso che a Parigi come negli Usa ci siano manifestazioni contro i matrimoni gay, che oggi sono importanti perché non un marcatore dei diritti civili. Sarei stupito se non succedesse. Ho spesso definito il multiculturalismo un lungo confronto tra tradizioni diverse, non un allegro pranzo colorato”.
Turchia
La Stampa scrive che la trattativa per l’adesione della Turchia alla Ue riparte, ma non subito. I negoziati con la Ue slittano ad ottobre. Dopo le violenze, Berlino riesce ad imporre la sua linea”, scrive il quotidiano. Il lungo processo, che doveva rimettersi in moto oggi, con l’apertura del secondo dei capitoli, quello sulle politiche regionali, resta al palo sino all’autunno. E’ un modo per prender tempo. Il ministro degli esteri Davutoglu commenta: “L’ostacolo che si poneva tra l’ue e noi è stato superato”, segno che Ankara trova positivo già il fatto che il contatto non si sia interrotto.
Sulla stessa pagina, intervista a Temel Iskit, che è stato il primo direttore generale al ministero per gli affari europei, nonché ambasciatore in diversi Paesi. “I giovani di piazza Taksim sono già europei nell’animo”, dice. E che proprio spiegando il fatto che l’Ue abbia scelto di dar fiducia alla Turchia, dice: “Credo che il premier Erdogan debba ringraziare i ragazzi di Gezi Park e gli oltre due milioni di persone scese in piazza nell’ultimo mese”.
Poi aggiunge, parlando del premier: “Erdogan è stato autore di importanti riforme e sta portando avanti decisioni coraggiose come quella di trattare con i curdi. Diciamo che negli ultimi tempi ha avuto uscite molto poco europee”. Quanto al popolo turco, esso vive sicuramente una fase di disamoramento alla causa europea, ma questo calo di entusiasmo è dovuto in larga parte alle posizioni altalenanti di Bruxelles, non certo alle dichiarazioni di Erdogan o di altri membri del suo governo.
La Stampa scrive che sarebbe uno spagnolo di origini marocchine il capo delle operazioni di Al Qaeda in Europa. Si tratterebbe di “un soggetto di grande esperienza terrorista”, secondo fonti delle forze di sicurezza, e avrebbe una linea diretta con i massimi responsabili di AQC (Al Qaeda centrale) e contatti con Al Zawahiri, ex braccio destro di Bin Laden. Secondo le fonti avrebbe coordinato l’invio di almeno 200 combattenti in Siria.