Il Corriere della sera: “Sbarchi, l’Italia incalza la Ue. Mogherini all’Onu: agire subito e insieme. La Libia bombarda un mercantile turco”. “Le richieste: 25 mila migranti da trasferire all’estero e 250 milioni di aiuti”.
A centro pagina: “Alto Adige amaro per Forza Italia che si ferma al 4 per cento”. “Avanzata della Lega Nord”.
In alto: “Lavoro fisso, crescono i nuovi contratti. E il Pil torna positivo dopo 13 trimestri”. “L’Istat domani annunci ai dati: interrotta la recessione. Scontro Cgil-governo”.
A fondo pagina: “Licenziamento per il primario assenteista. Prima applicazione della legge Brunetta. Il medico dovrà risarcire anche 30 mila euro”.
La Repubblica: “Lettera Ue all’Italia: ‘Ok alla flessibilità ma subito le riforme’”, “Le raccomandazioni di Bruxelles: sanare il nodo delle pensioni. Boom nuovi contratti: oltre 200mila a tempo indeterminato. Grecia: altra fumata grigia, l’Fmi si prepara all’emergenza default”.
Con foto di una barca di migranti, in evidenza: “Migranti, battaglia europea sulle quote. Mogherini: uso della forza, l’Onu dirà sì”.
Sulle elezioni dello scorso fine settimana in Italia: “Tracollo alle comunali, allarme Forza Italia. Il 4 per cento a Bolzano spaventa Berlusconi”.
A centro pagina: “Il governo: banda larga strategica. Ipotesi Enel, Telecom giù in Borsa”.
La Stampa: “Migranti, le quote europee, ‘L’Italia ne ospiterà 2000’”, “I tedeschi 500 in più. Si allarga Triton: soccorsi fino a 50 miglia dalle coste”, “I dettagli del piano Ue. Mogherini all’Onu: serve una risoluzione per colpire gli scafisti”.
E, a proposito di “Crisi nel Mediterraneo”: “La Libia bombarda nave turca. Ucciso ufficiale del mercantile”, “’Portava aiuti ai ribelli islamisti di Derna’. Ma Ankara: a bordo soltanto cartongesso”.
Di spalla a destra: “Boom nuovi contratti. Pensioni, così i rimborsi”, “L’Inps: 203 mila in più a tempo indeterminato”, “Si punta a usare i capitali evasi”.
Sulle elezioni comunali in Trentino e Val D’Aosta: “Forza Italia è al 4%. Attacco a Berlusconi”, “’È superato’. La Lega in crescita”, “Tiene il Pd”.
A centro pagina la foto del cartello che campeggia al tunnel Warnow in Germania: “Pedaggio, ma solo per stranieri”, “Scelta della Germania per le autostrade. I dubbi di Bruxelles”.
Il Fatto: “Gli insegnanti a Renzi: ‘Non ti votiamo più’”, “Invasa la bacheca Facebook del presidente del Consiglio: ‘Indignati dal ddl sulla scuola, non ci rappresenti più’. Dalla Cgil a Saviano, da Enrico Letta a Scalfari passando per Confindustria: cresce il fronte dei ‘nemici’”.
E il richiamo a due interviste del quotidiano. La prima è con lo storico Luciano Canfora, che dice: “La riforma crea presidi-capetti pronti alla vendetta”.
La seconda è con il direttore uscente del Corriere Ferruccio De Bortoli: “L’Italicum e trasformisti, Paese ad alta digeribilità”.
Sulle prossime elezioni regionali: “Impresentabili in Campania, il Pd e le liste a sua insaputa”.
E sulle consultazioni in Trentino e Val d’Aosta: “Si salvi chi può: Forza Italia al 4%. Biancofiore: ‘Candidati scarsi’”.
A centro pagina: “Il governo presta Guerra a Eataly dell’amico Oscar”, “Forte del passaggio a Palazzo Chigi, il top manager dovrà portare il made in Italy in Asia come fece per Luxottica”.
Il Giornale: “A.A.A. cercasi elettori. Astensionismo da record. Allarme dopo il voto amministrativo, gli itlaiano disertano in massa le urne. Male Forza Italia, ma Renzi non ride: le sue chiacchiere non entusiasmano più”.
A centro pagina: “Scandalo a Milano. Se sei un roma questa casa ti costa solo 50 euro al mese”. “Il Comune ‘regala’ alloggi ai nomadi e alle loro famiglie”.
Sotto: “I ricercatori trattati da clandestini. Nel centro medico di Pozzuoli, tra gli scienziati stranieri soffocati dalla burocrazia. Lo Stato che caccia i ‘cervelli’”.
Il Sole 24 ore: “Vegas: rischio ‘bolla’ dal Qe. Il presidente della Consob avverte: l’enorme liquidità affluita sui mercati ha fatto alzare il valore delle azioni”. “Pmi: necessarie nuove forma di finanziamento. Più investitori cinesi, arabi e russi”.
Di spalla: “Berlino ci ripensa: ora è favorevole al referendum in Grecia sull’euro. Atene rimborsa 750 milioni all’FMI”. “Diamo ai greci l’ultima parola” è il titolo di un commento di Carlo Bastasin.
In alto: “Banda larga, garanzie con la Bei. Con Enel solo sinergie industriali. Decreto dopo le elezioni, poi le gare”.
A centro pagina: “Effetti sgravi: +24,1 i posti fissi. I dati Inps del primo trimestre. Renzi: strada ancora lunga ma la macchina è ripartita”. “Sulle pensioni verso un decreto venerdì al Cdm: rimborsi in due tappe”.
Migranti, Onu, Libia
La Stampa dedica molte pagine e approfondimenti alla questione migranti, alla Libia e al varo di una possibile risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu per una missione Ue. A pagina 2: “Libia, Mogherini chiede il sì dell’Onu per colpire il business dei migranti”, “L’Alto rappresentante Ue: ‘Dobbiamo agire insieme, serve una risoluzione’. Il problema resta l’opposizione di Mosca che non vuole distruggere i barconi”.
Sulla stessa pagina, un’intervista all’ambasciatore del governo di Tobruk all’Onu, Ibrahim Dabbashi: “Non permetteremo nessuna violazione del nostro territorio”. E, di fianco, intervista a Vitaly Churkin, ambasciatore russo all’Onu: “Mosca pronta a impedire il ricorso a soluzioni militari”.
A pagina 3: “Triton come Mare Nostrum. Soccorsi a 50 miglia dalle coste”, “Il piano Ue sulle quote: l’Italia potrebbe ospitare 2000 rifugiati, i tedeschi 2500”.
E ancora sulla questione emergenza profughi e un possibile intervento diretto dell’Ue per impedire gli sbarchi: “Mattarella in visita a Madrid incassa l’appoggio di Rajoy”, “Il Presidente: la Spagna sarà il nostro avvocato al Consiglio di Sicurezza”.
Delle parole di Mattarella si occupa il “quirinalista” del Corriere Marzio Breda:”. “La Ue può assorbire i migranti’. Il Presidente: ‘Non conosco veti. Dobbiamo ascoltare la Libia. Quando le Nazioni Unite decideranno, saremo pronti”.
Sul Corriere si legge che in Europa “la trattativa è sui numeri, sui soldi ma soprattutto sulle ‘regole di ingaggio'”. “Il tentativo di compensare le clausole che penalizzano l’Italia nella trattativa”.
Ancora su La Stampa, a pagina 4: “I libici attaccano una nave turca”, “Il mercantile colpito a cannonate e poi dall’aviazione di Tobruk: ucciso un ufficiale. ‘Portava aiuti ai ribelli islamisti di Derna’. Ankara protesta e invia una fregata”.
Sulla stessa pagina, attenzione per il generale Haftar, comandante delle forze armate libiche e uomo forte del governo di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale:, a differenza di quello di Tripoli “Che cosa vuole la Libia”, “Haftar gioca da solo e rompe con l’Onu. Alleati in imbarazzo”, “Dietro il blitz ambizioni personali”.
E, di fianco, “Cosa vuole la Turchia”: “La partita di Erdogan per tornare arbitro del Medio Oriente”, “Sostiene gli islamici e duella col Cairo”.
La Repubblica, pagina 10: “Mogherini all’Onu per il piano migranti”, “’Anche Cina e Russia pronte al via libera’”, “Il discorso al Palazzo di Vetro: ‘Dramma umanitario, ma anche minaccia alla sicurezza, bisogna agire subito per salvare vite umane’”. La scorsa settimana -scrive il quotidiano- l’ambasciatore russo Churkin aveva espresso obiezioni contro l’uso della forza militare, ora la Mogherini sembra ottimista. Si punterebbe quindi sull’astensione di Russia e Cina. Mogherini ha però ricordato che non esiste un solo governo unico in Libia, ma almeno due autorità con cui occorre dialogare: “L’ideale -ha detto- è avere un governo di unità nazionale come interlocutore”.
Sulla stessa pagina, sull’emergenza migranti: “Ma le quote restano un rebus, domani Juncker alla resa dei conti”.
Sul Sole: “Nazioni Unite verso l’ok alla risoluzione. Ipotesi coordinamento all’Italia e partecipazione Nato. Mogherini: bisogna agire presto. L’ambasciatore libico all’Onu: permetteremo solo operazioni umanitarie”.
Sul tema delle quote in Europa: “Juncker: sì alle quote. Domani il piano Ue per ripartire i clandestini”. “La Commissione prova a forzare il principio di Dublino”.
Il Giornale: “Ecco come l’Onu farà naufragare l’intervento nel Mediterraneo”. Gian Micalessin spiega per punti – dal “niet russo” al tema del consenso del governo di Tobruk e della coalizione islamista che controlla Tripoli, che non c’è. “Il no libico potrebbe venir aggirato” come si fece nel 2011, con i bombardamenti contro l’esercito di Gheddafi “con la scusa di proteggere i civili”, scrive il quotidiano. Stavolta però “il pretesto rischia di riversali ancor più labile”, visto che non esistono flotte gestite esclusivamente dai “trafficanti di uomini”.
A pagina 13 de La Repubblica: “Libia, bombe su un mercantile turco”, “L’esercito del governo di Tobruk, alleato dell’Egitto, colpisce un cargo: ‘Portava armi per i terroristi’. La nave era diretta a Derna, capitale dell’est in mano agli islamisti”.
Elezioni
Su La Stampa: “Svanito l’effetto-Europee. Alle comunali il Pd vince ma la lista non vola più”. “‘Percentuali bersaniane’, cresce il timore per le liste civiche. Il premier si dice soddisfatto: ‘Risultato in linea con le attese'”. Secondo il quotidiano dalle urne di ieri, “molto amiche di due regioni un tempo ostiche alla sinistra”, emerge “qualche segnale in controtendenza”, per cui il Pd è “sicuramente il partito trainante” delle coalizioni di centrosinistra ma ripiega verso percentuali meno brillanti di un anno fa.
Sul centrodestra, Il Giornale: “Allarme azzurro: Forza Italia al 4 per cento. Ma Berlusconi punta sulle Regionali”. “Preoccupazione nel movimento per la doccia gelata in Trentino Alto Adige. Il Cavaliere pensa alla riscossa a fine mese e scenderà in campo di persona”. Si citano anche le dichiarazioni di Toti, che ha definito “deludenti” i risultati ed ha chiesto il commissariamento degli organi locali, e di Micaela Biancofiore, che avrebbe voluto candidare Frattini a Bolzano: “Avremmo potuto vincere”. Biancofiore viene intervistata da la Repubblica e dal Corriere: “Via il coordinatore. Neanche i parenti lo hanno votato”.
La Stampa: “Lega a mille, paura in Forza Italia. ‘Silvio non porta più voti. Ora il terrore è scivolare sotto la soglia nazionale del 10 per cento”‘.
La Repubblica: “Cosa tra i forzisti, panico tra i colonnelli. Anche i sondaggi per le regionali del 31 maggio sono impietosi. E Fitto ormai prepara la scissione”. Si legge del “fantasma del 6-1”, con il centrodestra che riuscirebbe a vincere solo in Veneto.
Economia, lavoro, pensioni
La Repubblica dedica la notizia di apertura e le prime pagine alla notizia di una “lettera dell’Ue all’Italia”. “Pieno via libera della Commissione europea al programma di riforme del governo italiano. L’unica condizione è che venga attuato senza perdere tempo perché proprio la messa in opera entro l’anno delle riforme annunciate è strumentale alla concessione di quei margini di flessibilità sui conti pubblici che ci sono già stati riconosciuti e che vengono confermati. Bruxelles dunque non allenta il pressing sull’Italia. Ma si tratta di un pressing ‘amichevole'”.
“Aumentano i posti fissi. Italia fuori dalla recessione”, scrive a pagina 2 il Corriere della sera. “Renzi: la strada è lunga ma la macchina è ripartita. Nei primi tre mesi gli impieghi a tempo indeterminato sono saliti del 24 per cento. Cgil all’attacco: un regalo alle imprese. Le stime Istat”.
Sul Corriere Enrico Marro scrive che “continua a salire la quota di assunzioni a tempo indeterminato sul totale”, e che “ci mancherebbe altro”, visto i “generosi contributi”. “Ma non si vede ancora un aumento del numero di occupati”. Le “premesse perché anche questo secondo risultato si raggiunga” però “cominciano a intravedersi”.
Il Corriere dedica una pagina alla questione pensioni: “Padoan rassicura l’Ue sul deficit. Rimborsi più bassi a chi ha meno contributi. Le ipotesi allo studio in vista del decreto legge e i timori di Bruxelles sulla tenuta dei conti”.
Sotto, un “retroscena”: “Consulta sotto assedio. ‘Ma il Parlamento scrive male le leggi'”.
Sul Corriere Sabino Cassese commenta la sentenza della Corte Costituzionale sulla rivalutazione delle pensioni. Cassese scrive che “la decisione presa ha implicazioni molto gravi per il bilancio dello Stato” e ricorda che “solo due mesi fa, la Corte ha adottato una importante sentenza con effetti solo per il futuro, perché altrimenti ‘si determinerebbe una grave violazione dell’equilibrio di bilancio ai sensi dell’art. 81 della Costituzione’”. Dunque nella sentenza in questione la Consulta “aveva molte alternative”. Avrebbe potuto ripetere il monito (la messa in mora che la Corte fa quando non vuole produrre gli effetti immediati e traumatici che derivano da un annullamento), già fatto in precedenza in materia di pensioni, come è accaduto negli ultimi anni in materia elettorale”, oppure avrebbe potuto fare una sentenza “additiva di principio, cioè stabilendo il principio della rivalutazione anche per le pensioni di livello pari a tre volte la minima, ma lasciando a governo e a Parlamento il compito di scegliere come provvedere”, oppure “agganciarsi” ad altre norme che “stabiliscono soglie e scaglioni diversi, graduando gli effetti concreti della propria pronuncia”, perché anche su questo c’erano dei precedenti. E avrebbe potuto “non comportarsi come Giove Pluvio, facendo trovare gli organi di spesa dinanzi al fatto compiuto”.
Grecia
Sul Corriere: “Grecia, Berlino apre sul referendum. Varoufakis: ‘per ora non serve’. Atene ripaga in anticipo 750 milioni al Fmi. La trattativa con l’Eurogruppo procede”.
Un commento di Danilo Taino sul quotidiano milanese si sofferma sul fatto che oggi “l’ipotesi di dare la parola ai greci è forse la soluzione meno traumatica se il governo ellenico e la troika dei creditori non trovassero l’accordo che cercano da più di tre mesi”. Gli elettori, “di fronte all’alternativa di accettare il programma dei creditori o uscire dall’euro probailmente sceglierebbero di restare nella moneta unica”, e se anche decidessero diversamente “i rischi per l’Ue” sarebbero “forse minori” perché si tratterebbe di una “scelta politica di un Paese di cambiare valuta”.
Secondo Carlo Bastasin, sul Sole 24 Ore, “un referendum che interpelli i greci sull’adesione alle regole dell’euro sarebbe la più promettente delle riforme strutturali” e “migliorerebbe anche la politica interna greca”, nel senso che servirebbe a “ridisegnare il mandato elettorale di Tsipras e aprire al giovane leader la possibilità di una stagione politica nuova, finalmente costruttiva”.
Su La Repubblica un “retroscena” di Arturo Zampaglione: “Un piano Fmi se Atene fa default allertati i governi dei Paesi vicini”. “Gli istituti ellenici sono molto forti nei Paesi balcanici che risentirebbero ddi un crac. L’anno scorso il governo bulgaro dovette intervenire per evitare una fuga di capitali”. Si cita anch un dirigente del Fmi, al Wsj: “Nell’attuale situazione chiunque ha un ruolo politico sarebbe folle a non preoccuparsi”.
Internazionale
Su La Repubblica, a pagina 20: “Schiaffo a Obama dai Paesi del Golfo”, “Il presidente americano aveva invitato gli alleati arabi a Camp David per spiegare l’accordo sul nucleare. Ma ha ricevuto una raffica di cancellazioni e sostituzioni. Riad manderà al summit di giovedì il principe ereditario”.
Sulla stessa pagina un’analisi di Gilles Kepel: “La svolta saudita contro Teheran, giovani al potere e un nuovo regno”.
Sul Sole 24 Ore: “Il re saudita snobba la Casa Bianca”. “La mancata partecipazione del nomarca legata all’avvicinamento tra Stati Uniti e Iran. Salman non andrà al vertice dei Paesi del Golfo, voluto da Obama”.
Su La Stampa le rivelazioni del Premi Pulitzer Seymour Hersh, autore del libro “The killing of Osama Bin Laden”: “’Su Bin Laden Obama mentì. Era nelle mani dei pachistani”, “Il premio Pulitzer Hersh riscrive la storia del blitz. La Cia: tutto falso”.
Sul Corriere: “‘Obama mentì su Bin Laden. L’inchiesta del premio Pulitzer fa infuriare la Casa Bianca”. “Hersch: Osama prigionieri, blitz deciso con il Pakistan. Gli Usa: bugie”. Si citano le osservazioni di esperti e analisti, come Peter Bergen, che ha visitato il rifugio di Abbottabad. E si cita anche la dichiarazione di Al Zawahiri che ha confermato l’esistenza delle carte di Osama.